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 2015  maggio 25 Lunedì calendario

38 ANNI E 21 GOL

Toni, IL «GRANDE VECCHIO» E’ ANCORA QUA -
Domani Luca Toni compie 38 anni. Se domenica prossima, ultima giornata di campionato, rimarrà in cima alla classifica marcatori, diventerà il più vecchio capocannoniere nella storia della Serie A a girone unico (dal 1929-30). Al momento il primato appartiene a Dario Hubner, re del gol a 35 anni nel 2002 in condominio con David Trezeguet della Juve. Ve lo ricordate Hubner? Lo chiamavano «Tatanka», che nella lingua dei Lakota Sioux indiani d’America significa bisonte. In spogliatoio beveva il grappino e fumava una sigaretta, giocava nel Piacenza allenato da Walter Novellino. Toni c’era già, aveva 24 anni quasi 25, e svettava nel Brescia di Carlo Mazzone. Segnò tredici reti, neppure tante se si calcola che veniva «rifornito» da Pep Guardiola e Robi Baggio, ma si capiva che era bravo e che sarebbe arrivato in Nazionale. Toni ha viaggiato come un diesel. E’ in pista da vent’anni - dal Modena 1994-95, in C1 - e nei primi giri su e giù per l’Italia andava piano, sembrava ingrippato. Come tutti i diesel ci ha messo un po’ a trovare la giusta velocità, però una volta raggiunta non l’ha più mollata ed è arrivato integro alla soglia dei quarant’anni.
ragazzi, SVEGLIA Dal 2002 di Hubner sono trascorsi tredici anni - oggi «Tatanka» è proprietario di un bar in Lombardia e i grappini se li serve da solo - e Toni è ancora qua. Per la sesta volta ha sfondato quota 20 in campionato. Gli era successo al Palermo – due volte, di cui una in B –, alla Fiorentina, al Bayern e nella scorsa stagione al Verona. Sta per scattare il refrain: il fatto che Toni nelle ultime due stagioni abbia timbrato tanti gol suona sinistro per il livello della Serie A, secondo molti ne dimostrerebbe la decadenza. Il teorema però è discutibile, i primi inseguitori del nuovo capocannoniere sono il 22enne Mauro Icardi e il 31enne Carlos Tevez, non proprio un matusa. Il 38enne Toni si è messo alle spalle uno che ha 16 anni meno di lui e un altro di sette più giovane. Non è colpa sua se gli sbarbati arrancano, se Zaza, per citare un centravanti della «nouvelle vague», non ha mantenuto quel che prometteva in autunno e oggi boccheggia a nove reti. Tra i ragazzi italiani si sono difesi con onore Gabbiadini e Berardi, ma la miglior difesa è l’attacco, specie se si parla di punte, per cui... Di grandi attaccanti della leva calcistica del ’77 resistono Toni e Di Natale. Più vecchio di loro Francesco Totti, del ’76; un filo più «verde» Miro Klose, del ‘78. Gli indistruttibili.
IL PASSATO CHE RITORNA Per vincere la classifica cannonieri Toni deve sperare che Icardi e Tevez rimangano a secco nell’ultima giornata e nel contempo, per stare tranquillo, sarebbe meglio se segnasse alla Juve, avversario dell’Hellas al Bentegodi. Forse non tutti ricordano che Toni della Juventus ha fatto parte per un anno solare, il 2012 del passaggio da Delneri a Conte. Con Delneri giocava, con Conte no, anche se si tolse la soddisfazione di realizzare il primo gol nella vita dello Stadium, nell’amichevole inaugurale col Notts County. Il passato ritorna sempre, specie se in passato sei stato in un sacco di posti, ma Toni sa come prenderlo: «Domenica affrontiamo la squadra più forte in Italia, forse in Europa: faccio l’in bocca al lupo alla Juve. Cerchiamo di finire alla grande, dai». La Juve sembrava il capolinea del viaggio di Toni: via da Torino per trasferirsi a Dubai negli Emirati Arabi, viale del tramonto con vista su un mare di euro. Ci sbagliavamo.
PUò ESSERE IL PRIMO Pare strano che una squadra come il Verona, campione d’Italia nel 1985, non abbia mai avuto un capocannoniere in A, però è così. L’Hellas ha goduto di grandi attaccanti, per esempio Elkjaer e Galderisi nella stagione dello scudetto, torneo in cui la classifica marcatori la vinse Platini. Nei Settanta impazzava l’inestimabile Gianfranco Zigoni, molto più che un giocatore per la gente del Bentegodi: «Dio Zigo», invocano da quelle parti, e una bestemmia non è, tutt’altro. Oggi Toni può riuscire nell’impresa che ai predecessori venne negata. Serve l’ultimo sforzo: «Sarebbe bello, mai nessuno del Verona c’è riuscito. Speriamo, vediamo un po’». Eh già, Toni è ancora qua, col suo minimalismo alla Vasco Rossi. La geografia non mente: tra Serramazzoni, il paese di Luca, e Zocca, il natio borgo di Vasco, scorrono 40 chilometri di strade. Sull’Appennino Modenese li fanno così, duri a ritirarsi.