Alessandro Oppes, la Repubblica 24/5/2015, 24 maggio 2015
NAZIONALE - 24 maggio 2015 CERCA 44/45 di 64 R2 CULT-Cultura I LIBRI DEGLI ALTRI/MADRID> Savater & Voltaire contro il fanatismo ALESSANDRO OPPES SE C’È un voltairiano doc tra i pensatori spagnoli, è risaputo che si tratti di Fernando Savater, che al padre dell’illuminismo dedicò già vent’anni fa Il giardino dei dubbi, una biografia- fiction del personaggio in forma di lettere immaginarie a una sua ammiratrice, la gentildonna Carolina di Beauregard, in cui il filosofo chiarisce la sua visione dell’ignoranza, delle superstizioni della lotta al fanatismo
NAZIONALE - 24 maggio 2015 CERCA 44/45 di 64 R2 CULT-Cultura I LIBRI DEGLI ALTRI/MADRID> Savater & Voltaire contro il fanatismo ALESSANDRO OPPES SE C’È un voltairiano doc tra i pensatori spagnoli, è risaputo che si tratti di Fernando Savater, che al padre dell’illuminismo dedicò già vent’anni fa Il giardino dei dubbi, una biografia- fiction del personaggio in forma di lettere immaginarie a una sua ammiratrice, la gentildonna Carolina di Beauregard, in cui il filosofo chiarisce la sua visione dell’ignoranza, delle superstizioni della lotta al fanatismo. Così non sorprende che oggi, mentre la Francia sotto choc nel post- Charlie Hebdo riscopre l’autore del Candido elevandolo ancora al rango di best-seller, Savater si cimenti in un Voltaire contra los fanáticos ( editoriale Ariel), che è insieme un’antologia ragionata e uno spunto per rivendicare i valori del laicismo cari al filosofo francese. Frammenti di alcune delle sue opere e una selezione della vasta corrispondenza voltairiana. Nella sua casa di Ferney vennero trovate più di 40mila lettere. Una in particolare, quella scritta a Federico II di Prussia, colpisce l’attenzione di Savater. Soprattutto questa frase: «Se la superstizione, per tanto tempo, ha fatto la guerra, perché non dovremmo fare la guerra alla superstizione?». Separare religione e politica, dare spazio ai valori della laicità e far trionfare la tolleranza. Valori nei quali, tre secoli dopo, si identifica ancora Savater, convinto più che mai che la storia si ripeta in un mondo sconvolto dagli attentati jihadisti. Nei suoi articoli pubblicati dopo la strage di Parigi e ripresi nel libro, Savater insiste sulla mancanza di tolleranza che continua a caratterizzare più di una religione. Il motto «Je suis Charlie» che compare in copertina è la sua scelta di campo più chiara. © RIPRODUZIONE RISERVATA ILLUSTRAZIONE DI MASSIMO JATOSTI