Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  maggio 04 Lunedì calendario

WHATSAPP SENZA PIÙ LIMITI CON LE TELEFONATE E I VIDEO PUNTA AL MILIARDO DI UTENTI

Ottocento milioni di utenti attivi al mese, e una proiezione di superare ampiamente il miliardo entro fine anno. Whatsapp polverizza tutti i record: già aveva quello per la rapidità di crescita (nei suoi primi quattro anni di vita, che nel suo caso sono stati dal 2009 al 2013, è passata da zero a 430 milioni contro i 150 di Facebook nello stesso intervallo di tempo e i 60 di Twitter), ora che serve anche per spedire musica, video e quant’altro conosce un’ennesima accelerazione. Il colosso della messaggistica istantanea, non si ferma più, la sua crescita è inarrestabile. Da quando Jan Koum, l’amministratore delegato della società, ha comunicato su Facebook il nuovo traguardo della piattaforma online, i big delle telecomunicazioni tremano e i vecchi sms temono di diventare i nuovi esodati. Da agosto ad oggi 200 milioni di persone in più hanno scaricato e utilizzato l’applicazione, mettendo a segno un incremento del 33%. E se questo trend si confermerà per altri otto mesi, l’obiettivo di raggiungere 1 miliardo di utenti entro il 2015 (pronosticato da Mark Zuckerberg un anno fa quando comprò Whatsapp per 19 miliardi di dollari) diventerà come si diceva realtà. Confrontando i risultati delle altre piattaforme social, i risultati raggiunti sembrano essere ancora più evidenti. C’è da distinguere fra utenti registrati e attivi: secondo il sito cnet.com a fronte dei 7-800 di WhatsApp Twitter non ha più di 288 milioni di questi ultimi, mentre Instagram, il social delle immagini (altra app acquistata da Facebook) ha una platea di 300 milioni di persone e il social di Zuckerberg di 1,39 miliardi. Comunque si leggano le cifre, a posta è alta: WhatsApp è nel mirino non solo dei concorrenti social ma degli operatori delle tlc. Uno studio dell’Economist sostiene che i messaggi di testo inviati con WhatsApp sono 30 miliardi al giorno, 10 miliardi in più rispetto agli sms. I big delle tlc hanno arginato le perdite sugli sms grazie ai maggiori introiti provenienti dagli abbonamenti al traffico dati. Ma secondo una ricerca di Deloitte nel 2014 il traffico globale legato alle chat ha portato a circa 2 miliardi di dollari di ricavi, contro i cento generati dagli sms. Ora WhatsApp sfida il colosso delle chiamate Skype attivando le telefonate via web non solo per i dispositivi Android ma anche per iPhone. La piattaforma di messaggistica istantanea piace perché è semplice da usare, la sincronizzazione dei contatti è automatica, l’interfaccia è intuitiva, e costa 89 centesimi all’anno dopo il primo gratuito. Peccato per i problemi di privacy. L’utente medio è convinto di condividere pensieri, foto e video in forma privata. Sulla carta è così. Ma i livelli di sicurezza arrivano fino a un certo punto. Nel 2013 l’applicazione del gioco Balloon Pop 2 registrava le conversazioni di WhatsApp all’insaputa di chi la scaricava per copiarle su WhatsAppCopy.com. A quel punto bastava inserire il numero di telefono della vittima, pagare e accedere a tutte le sue chat. Poi la app è stata rimossa. Non a caso Whatsapp scrive nello stesso sito che malgrado il massimo impegno, non può garantire la sicurezza di tutte le informazioni trasmesse specie se si utilizzano reti wi-fi non protette. Parla anche di ’sforzi commercialmente ragionevoli’: c’è sicurezza fin dove si può arrivare. Un problema per chi in chat si scambia di tutto e di più. WhatsApp può essere usata insomma per spiare gli altri. Si può sapere a che ora i tuoi contatti si sono collegati l’ultima volta, se sono online, se hanno visualizzato i tuoi messaggi. Prendiamo la conferma di lettura: quando compare una spunta il messaggio è stato inviato ma non è stato letto, due spunte il messaggio è stato letto. Il tuo contatto potrebbe però aver visualizzato il messaggio, senza che tu lo sappia (leggendolo in anteprima nel cellulare: con un Samsung è sufficiente trascinare il pollice sullo schermo dall’alto verso il basso e vedere tutte le attività in corso, in questo caso comparirà solo una spunta). Insomma, non sempre la chat ti dirà il vero e resterai comunque ’sotto controllo’. Esiste un modo per evitare tutto questo: disattivare le opzioni di conferma di lettura e il tuo ultimo orario di accesso a WhatsApp, ma così non si sa più nulla degli altri. Dal privato alla sfera lavorativa, l’attenzione dovrebbe essere massima. Proprio come ha scelto di fare la banca americana JP Morgan Chase, vietando l’utilizzo di messaggi istantanei ai propri dipendenti. Eppure secondo una ricerca di HeyWire il 67% delle persone usa programmi come WhatsApp per inviare informazioni di lavoro. Ciò non toglie che la chat possa essere anche uno strumento per fare business. Il giovane imprenditore Manuel Zanella, di Zeromobile, vuole commercializzare WhatSim, una carta prepagata che consente di chattare con Whatsapp da 150 Paesi al prezzo di 10 euro senza costi aggiuntivi. La divisione di distribuzione cinematografica di RaiCinema (01 Distribution) ha da poco lanciato un proprio canale su WhatsApp. Anche la Repubblica è sbarcata sulla piattaforma di messaggistica istantanea, così come Wall Street Journal e Bcc. Insomma, le potenzialità sono infinite, tutto sta a utilizzare la chat con le dovute attenzioni.
Catia Barone, Affari&Finanza – la Repubblica 4/5/2015