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 2015  maggio 07 Giovedì calendario

IL RICATTO RECIPROCO: ECCO COSA CI LEGA

[Intervista a Lillo e Greg] –
Roma, via Asiago 10. Seguire Pasquale Petrolo e Claudio Gregori, in arte Lillo e Greg, tra i corridoi di Radio2 è una vera impresa. Si viene travolti in un vortice di saluti agli addetti ai lavori, di abbracci e battute con i colleghi Max Giusti e Neri Marcoré. Qui, il duo comico è di casa: dal 2003 trasmette il programma Sei Uno Zero e la radio, insieme al teatro, è l’espressione artistica che preferiscono. Per questo riportano, al teatro Ambra Jovinelli fino al 10 maggio, lo spettacolo Il mistero dell’assassino misterioso, dopo 15 anni dal primo debutto, tre di repliche e una quarantina di riproduzioni di altre compagnie. Anche in Spagna. “È un testo che funziona ovunque – spiega Lillo – perché non ha riferimenti specifici, sebbene ogni volta aggiungiamo qualcosa”.
Cosa c’è di nuovo in voi, invece, rispetto all’esordio del 2000?
Lillo: Siamo più bambini (sorride). Sentiamo meglio la vena umoristica del pubblico, oltre che la nostra.
Come si può divertire ripetendo gli stessi paradossi?
L: Con la situazione, non con la battuta. Riderai sempre con un uomo che scivola su una buccia di banana, ma non con la stessa barzelletta. Noi siamo quelli sulla buccia di banana.
Venticinque anni fa vi incontraste in una casa editrice di fumetti. Immaginavate un’unione così duratura?
Greg: No, altrimenti non gli avrei parlato (ride). L’incontro fu allegorico: in mezzo a noi è atterrata una cavalletta…
L: In stile piaga d’Egitto. Siamo la tipica coppia che nasce da interessi comuni: fumetti, rock, il cinema ebraico-americano dei fratelli Marx, di Woody Allen…
G: Nerd occhialuti, insomma.
Il segreto del sodalizio?
G: Il ricatto reciproco. Conosciamo le nefandezze dell’altro, in campo economico, sentimentale, umano. Le minacce sono la soluzione ai litigi.
Chi ha più successo con le donne?
G: Lillo, da quando è sposato (ride)
L: Quando eravamo entrambi single, avevamo molte opportunità, ma la timidezza allarmante ci impediva di coglierle, a meno che la donna non dicesse esplicitamente…
…“prendimi”?G: No, troppo vago. Piuttosto avremmo inteso “prendimi una bibita”. Dovevano proprio mimarcelo…
Siete autori, scrittori e attori. Ma l’esordio fu nella musica, con il gruppo rock-demenziale “Latte e i suoi derivati (l.s.d.)”. Dopo i club, a metà Anni 90 arrivaste al concerto del Primo Maggio e a Sanremo. Quale esperienza ripetereste?
G: Il Primo Maggio è stato bello, ma ora il palco di Roma è infiacchito nello spirito. È come Sanremo, che fu un’esperienza alienante: si va per mettersi in vetrina.
L: Anche come spettatore, nella musica dal vivo è cambiato molto. Di recente sono stato al concerto dei Rammstein. Mi aspettavo lo spirito metal di fine Anni 80, invece i ragazzi vedevano il concerto tramite lo schermo del cellulare.
Vi siete esibiti anche nel carcere di Rebibbia.
G: Ci ho provato perché lo fece Johnny Cash. Ma non lo rifarò. Non si può distinguere quali detenuti meritino o no di essere allietati.
L: Ho i brividi solo al ricordo.
Con Le Iene approdaste in tv. In una gag, vestiti da Arancia Meccanica, “picchiavate” i conduttori della “trash tv”. Ripetereste lo scherzo oggi?
L: Preferiamo non esporci. Non ci piace nessuno.
G: Vedo con piacere solo Marzullo. Davvero.
Invece, amate la tv Anni 60, tanto che nel 2000 ne riproponeste lo stile nel programma Telenauta ‘69.
G: Era una confezione dignitosa, in smoking e abiti lunghi, dove tutti, dal coreografo agli autori, erano grandi professionisti.
L: Aldo Fabrizi, Walter Chiari, Bice Valori erano personaggi “popolari”. Non per questo la televisione rinunciava al compito didattico e intellettuale.
Lillo ha dimostrato di essere un bravo ballerino. Dove ha imparato?
L: Dalla tivù della mia infanzia. Guardavo Don Lurio e lo imitavo. Ma mio padre, calabrese integralista, pensava che sarei diventato gay e me lo proibì, privandomi dell’harem che avrei avuto da ballerino etero.
Il prossimo Natale ripeterete il cinepanettone, “Natale a Gomorra”. Ma cosa pensate dell’altro quando lavora singolarmente?
L: Ci critichiamo. Ma ho apprezzato molto il film di Marco Risi Tre mogli con Greg.
G: Non vedo film italiani. Mi asterrei dal vedere quelli che faccio io, se non fossi costretto. Però, mi sono ripromesso di vedere La grande bellezza, per la partecipazione di Lillo.
Tornando alla radio, siete gli eredi di “Alto gradimento”?
L: Arbore ha detto più volte di essere nostro fan e questo ci onora. La radio ci permette quella comicità surreale fatta di giochi di parole. Direi che siamo a metà tra Gran Varietà e Alto gradimento.
Resta celebre lo sketch del grande capo indiano “Estiqaatsi”. Vi capita di ripeterlo spesso nella vita reale?
L: Continuamente, soprattutto quando dal barbiere apro i giornali di gossip: “Valeria Marini ha un nuovo fidanzato?” Estiqaatsi!
G: Lo uso quando mi dicono: “C’è il concerto di Vasco! C’è il concerto dei Modà!”. Estiqaatsi!
Chiara Ingrosso, il Fatto Quotidiano 7/5/2015