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 2015  maggio 07 Giovedì calendario

LA TOP 30 DEL POTERE FINANZIARIO IN ITALIA


Chi muove i fili della finanza in Italia? Banchieri, analisti, strateghi che qui fanno da avamposto alle grandi firme internazionali oppure da pontieri con i palazzi romani della politica. Ma anche outsider e nuove leve che emergono dalla trincea anticrisi, pronti a prendere il comando quando il peggio sarà passato. Perché il “sistema” è cambiato rispetto al solito schema del capitalismo di relazione, quello che nei Paesi anglosassoni si chiama “crony capitalism” e che in Italia si è trasformato in un intreccio di relazioni incestuose.
Ora le dimensioni del mercato sono europee, la concorrenza incalza e non basta più sedersi nei “salotti buoni” che un tempo erano il crocevia di interessi e poteri: in quei salotti, negli ultimi anni, si è accumulata la polvere e, per non soccombere, è stata anche venduta gran parte dell’argenteria. Oggi conta chi ci mette i soldi: gli sherpa del mercato, i grossi fondi di investimento americani, cinesi o arabi che spostano masse di milioni di euro con un clic sulla tastiera. Ma soprattutto conta chi fa da bussola, prevede i trend economici e scandisce il ritmo della marcia verso l’uscita dal tunnel della crisi.GQ ha stilato una classifica dei primi 30 protagonisti della finanza tricolore. Molti sono nomi noti al parterre di Borsa e a chi segue da anni le partite più importanti del mercato. A insidiare la loro posizione sono le stelle emergenti che spesso brillano negli headquarter londinesi o americani delle grandi banche d’affari e che si stanno facendo largo nella comunità finanziaria conquistando medaglie sul campo.
Abbiamo appositamente lasciato fuori chi ne osserva le mosse e detta le regole del gioco dall’Olimpo di Francoforte: il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi. Già top manager alla Goldman Sachs, direttore del Tesoro e governatore della Banca d’Italia, il 22 gennaio scorso ha sparato un colpo di bazooka valutario per tentare di rilanciare l’economia: più di mille miliardi di euro pronti da spendere fino al 2016 in titoli di Stato. È lui, dunque, ad avere in mano le redini della più grande area, monetaria del mondo e il compito di mantenere l’unità finanziaria nei 19 Paesi dell’Eurozona: basta una sua dichiarazione per smuovere i mercati e per condizionare i piani dei 30 personaggi che vi presentiamo nelle pagine seguenti.
1. IL GUARDIANO
Giovanni Bazoli
82 ANNI
Attualità. Avvocato bresciano, diventa banchiere “per caso” all’inizio degli Anni 80, quando viene chiamato a risollevare le sorti del Banco Ambrosiano che poi contribuirà a trasformare, attraverso una lunga serie di fusioni e acquisizioni, nel gruppo Intesa Sanpaolo. Ancora oggi è presidente del Consiglio di sorveglianza.La missione. È il papa laico della finanza, centro di gravità permanente del sistema bancario italiano. Nella primavera 2016, limite massimo previsto, lascerà la presidenza di Intesa. La sua ultima missione è quella di gestire la nuova fase di consolidamento imposta dalla Banca Centrale Europea, agevolando l’ingresso di investitori stranieri nel capitale delle big del credito attraverso quella che lui stesso definisce una “transizione ordinata”.
Segni particolari. È uno degli ultimi alfieri della finanza cattolica, allevato alla scuola di Beniamino Andreatta e del Partito Popolare. La stessa scuola dell’ex premier Romano Prodi, il quale nel 2001 gli chiese di candidarsi come leader del centrosinistra contro Berlusconi. Bazoli rifiutò perché il suo lavoro in banca non era ancora finito. E non lo è tuttora. Il Financial Times lo descrive come «una risposta all’idea che i banchieri moderni sono principalmente concentrati su calcoli e algoritmi».. 2. L’ASCETAGiuseppe Guzzetti
81 ANNIAttualità. Da 18 anni è presidente della Fondazione Cariplo, da 15 è il faro dell’Acri, l’associazione delle Fondazioni bancarie che guiderà fino al 2019. Alle spalle, una lunga carriera politica nella Democrazia Cristiana: prima come segretario della federazione di Como, poi come presidente della Regione Lombardia (per 8 anni), infine come senatore della Repubblica per due legislature.Feudatario. Sta portando avanti l’autoriforma delle fondazioni, su cui ha firmato di recente un accordo con il ministero del Tesoro, senza farle scomparire dal capitale delle banche italiane. Il suo obiettivo è quello di garantire comunque un adeguato livello di erogazioni al territorio, nella prospettiva di un ruolo più attivo che gli enti dovranno avere sul fronte del cosiddetto “terzo settore”.Segni particolari. Laureato In Giurisprudenza alla Cattolica di Milano, ama definirsi un avvocato di campagna, lontano dai salotti. Ogni mattina si sveglia alle 5 nella sua casa alle porte di Como, va in chiesa per la messa alle 6 e un’ora dopo è già in ufficio. «Guzzetti non bussa alle porte della politica, è la politica che bussa alle porte delle banche e delle fondazioni», dicono di lui, riconoscendogli anche doti di abile mediatore• 3. LO SPORTIVO

Carlo Salvatori

73 ANNI
Attualità. Presidente di Lazard Italia e della filiale italiana del colosso assicurativo tedesco Allianz. Ex presidente di Unicredit e del gruppo Unipol, con un passato anche in Bnl e Intesa, a settembre del 2014 è entrato – unico italiano – nel consiglio di sovrintendenza laico dello Ior, la banca vaticana.
Strategia. Non è un caso se è stato assoldato da due grandi firme della finanza internazionale: quando serve un timoniere esperto, chiamano lui, il “mister Wolf ” della finanza.
Segni particolari. Maratoneta, con Lazard ha seguito il passaggio dell’Inter da Massimo Moratti all’indonesiano Erick Thohir. Ha guidato il comitato organizzatore dei Mondiali di pallavolo maschile del 2010.• 4. IL TESSITORE
Gaetano Miccichè
64 ANNI
Attualità. Direttore generale e responsabile della Divisione Corporate e Investment Banking di Intesa Sanpaolo e amministratore delegato di Banca Imi. Esperto nel finanziare grandi aziende e nel gestire ristrutturazioni: dalla quotazione di Prada al salvataggio di Alitalia, al riassetto di Telecom Italia.
Banchiere di sistema. Abile tessitore di relazioni, ha un ruolo centrale nel catalizzare investimenti stranieri a livello di “sistema”. C’è chi dice che stia preparando la sua successione in vista della scadenza del suo contratto (primavera 2016). Di certo, non andrà in pensione. Gli ultimi rumors lo vedono in futuro al vertice della Cassa Depositi e Prestiti o con un ruolo in prima linea al prossimo giro del risiko bancario.
Segni particolari. Palermitano, il padre Gerlando fu vicedirettore generale del Banco di Sicilia e punto di riferimento per il tessuto produttivo siciliano. Dal 2013 è Cavaliere del lavoro.
• 5. IL REGISTA
Andrea Orcel
51 ANNIAttualità. Ex presidente esecutivo di Bank of America Merrill Lynch, nel 2012 è diventato co-amministratore delegato del colosso svizzero Ubs Investment Bank.

Re Mida. Ha guidato alcune delle principali operazioni della finanza europea degli ultimi anni. Oggi è impegnato nella ricerca di uno sposo per il Monte dei Paschi di Siena su incarico del presidente della banca senese, Alessandro Profumo, che di Orcel è anche amico. Quando a gennaio Banco Santander ha chiesto al mercato 7,5 miliardi di euro, i vertici della banca spagnola si sono affidati a lui e a Goldman Sachs.
Segni particolari. Alle cinque e mezzo del mattino esige dai collaboratori il piano di battaglia della giornata. Parla cinque lingue. Ha «un fisico da star di Hollywood», secondo il Financial Times. The Guardian lo ha definito il Ronaldo dei banchieri per il suo stipendio. Quando è arrivato in Ubs ha ricevuto 26 milioni di dollari come bonus di entrata. Con 11,4 milioni di franchi, più di 9 milioni di euro, è il dirigente più pagato della banca svizzera.• 6. L’AMERICANO
Andrea Bonomi
49 ANNI
Attualità. Nato a New York, divide la sua settimana fra Londra, dove vive la famiglia, e Lugano, dove ha sede la sua Investindustrial. Dal 2011 al 2013 è stato presidente del consiglio di gestione della Banca Popolare di Milano.
Cacciatore. Investindustrial fa investimenti finanziari con un approccio industriale (tre esempi: i profumi Atkinsons, le moto della Ducati e i bolidi Aston Martin). La Borsa scommette che sarà protagonista del futuro risiko delle banche Popolari muovendo i suoi carri armati su Carige o Bpm.
Segni particolari. Ai nuovi arrivati in azienda regalava il libro The Education of a Poker Player. Perché al tavolo verde non ci si può sedere con la paura di perdere.• 7. IL SUGGERITOREDavide Serra
44 ANNI
Attualità. Vive a Londra da 19 anni. Ha iniziato come analista a Morgan Stanley, specializzato sul settore bancario, poi ha creato il fondo speculativo Algebris.
Avvocato a tutto tondo. Finanziatore del premier Matteo Renzi e animatore delle convention alla Leopolda, grazie agli speech ai convegni e in tv, è diventato il primo personaggio della finanza che si permette di “fare politica“ evidenziando le storture dell’economia italiana. Sarebbe tra i responsabili dei rialzi anomali dei titoli delle banche Popolari a ridosso dell’annuncio del governo sulla riforma del settore.
Segni particolari. Con la moglie Anna ha costituito la Fondazione Hakuna Matata, per sostenere orfani e famiglie nei villaggi della Tanzania centrale.
• 8. IL COLLEZIONISTA
Federico Imbert

64 ANNI

Attualità. Amministratore delegato di Credit Suisse Italia. Ex banchiere di Jp Morgan, si è fatto conoscere con la scalata a Telecom di Roberto Colaninno. È poi diventato il banchiere della filiera bresciana di Emilio Gnutti e della cosiddetta “razza padana”.
Spericolato. Ottimo fiuto per gli affari e qualche incidente di percorso con Parmalat e la quotazione di Saras dei Moratti. È pronto a partecipare come advisor e finanziatore alla prossima stagione di fusioni e aggregazioni fra banche popolari aperta dalla riforma del governo Renzi. Nel frattempo, punta a far crescere Credit Suisse in Italia nel settore del private banking di alta gamma.
Segni particolari. Napoletano, è appassionato di auto d’epoca, a bordo delle quali ha più volte corso la Mille Miglia, e collezionista di gouache con le vedute di Napoli e i ritratti dei Borbone.• 9. IL PROFESSORE
Massimo Della Ragione

50 ANNI
Attualità. In qualità di responsabile delle istituzioni finanziarie di Jp Morgan ha gestito importanti operazioni bancarie, come la fusione tra Unicredit e Hvb o la cessione della Bnl ai francesi di Bnp Paribas. Nel 2006 è stato nominato co-head per l’Italia di Goldman Sachs.
Accademico. È considerato uno dei banchieri italiani d’affari più esperti nel settore delle “financial institution”. Poco incline ai riflettori, perché in Goldman conta la squadra, Della Ragione è l’avamposto del colosso Usa per gli affari – dalle m&a alle quotazioni in Borsa – in via di definizione.
Segni particolari. Da diversi anni è nel dipartimento Finanza della Bocconi come professore di Investment banking. E visto che è spesso a Londra, è salito anche in cattedra alla City. Ospite della Ree Conference 2015 della London School of Economics, unico speaker italiano.• 10. IL PREVEGGENTE
Antonio Guglielmi
42 ANNIAttualità. Dopo avere passato 12 anni in Salomon Smith Barney e Merrill Lynch, dal 2009 è a capo del dipartimento di ricerca Mediobanca Securities, il team di analisti che dalla sede di Londra fa da bussola agli investimenti dei clienti europei dell’istituto di Piazzetta Cuccia.
Controcorrente. È uno dei migliori analisti in circolazione sul settore bancario europeo. Chi lo conosce assicura che non fa sconti a nessuno, spesso le sue posizioni sono fuori dal coro e controcorrente. Qualche anno fa, pubblicò una ricerca dicendo (semplifichiamo) che le banche tedesche erano nei guai. Fece arrabbiare mezzo mondo, ma aveva ragione. Nella comunità finanziaria sono gettonatissimi i suoi report sulla Renzinomics, per capire pregi e difetti delle riforme varate dall’attuale governo. E dove ci porteranno.
Segni particolari. Vive a Londra con la famiglia da 16 anni. Nel 2013 è stato l’analista che più ha centrato il risultato elettorale del Movimento 5 Stelle. Ha un passato di musicista jazz e ha fondato la Scuola popolare di musica Acqua rossa di Ostia. Tifa Lazio.• 11. L’ATLANTICO Andrea Montanino

46 ANNIAttualità. Già consigliere economico del ministro dell’Economia e delle Finanze Padoa-Schioppa, nel 2012 ha lasciato Roma per diventare direttore esecutivo per l’Italia del Fondo Monetario Internazionale a Washington. Nel 2014 è stato chiamato dal think-tank americano Atlantic Council come direttore del Global programme business & economics. Unico italiano con un ruolo operativo, ovvero quello di raccogliere finanziamenti.
Grand Commis. Si dice che nel futuro di Montanino, tutt’oggi dirigente del Tesoro in aspettativa, ci sarà di nuovo l’Italia, dove è ancora assai ascoltato per le sue analisi macroeconomiche.
Segni particolari. Dal Tesoro ha fatto da levatrice al Fondo Italiano di Investimento per le piccole e medie imprese.• 12. L’EUROPEO

Dario Scannapieco

47 ANNI

Attualità. Alla fine degli Anni 90 fa parte del consiglio degli esperti del Tesoro. Dal 2007 è vicepresidente della Bei, ovvero il braccio finanziario della UE per i progetti europei.
Strategico. Undici miliardi e 400 milioni di euro: è quanto ha erogato la Banca europea degli investimenti all’Italia nel 2014. È l’asso nella manica della Bce per dare ossigeno alle imprese e arrivare dove le banche “normali” non possono. O vogliono.
Segni particolari. È uno dei “Mario Draghi boys”, la squadra di economisti che si sono affermati al Tesoro quando l’attuale governatore della Banca Centrale Europea ne era direttore generale.
• 13. IL DELFINO
Gerardo Braggiotti

63 ANNI

Attualità. Ex Mediobanca, ex Lazard, nel 2006 si mette in proprio e fonda una investment bank tutta sua: Banca Leonardo.
Golden Boy. Considerato un tempo il delfino di Cuccia, oggi tratta la cessione delle attività francesi di Banca Leonardo a Natixis. La sua banca è in gara per rilevare Banca Cesare Ponti.
Segni particolari. Il nonno era direttore della Banca Ottomana. Il padre, già al vertice della Comit, contribuiva alla Compagnie Monégasque de Banque, finanziaria del Principato di Monaco.• 14. IL TECNOLOGICOMatteo Arpe
50 ANNI
Attualità. Allevato alla corte di Enrico Cuccia in Mediobanca, ex amministratore delegato di Capitana, nel 2007 ha fondato il gruppo Sator di cui è presidente e amministratore delegato. Tra i suoi clienti compaiono molte aziende pubbliche o a controllo pubblico o locale. Di recente ha svolto incarichi per Acea, Poste Italiane e Tirrenia (durante la fase commissariale).
Outsider. Con il fondo Sator si è messo a caccia di “nicchie”, ovvero settori che finiranno sotto l’attenzione degli investitori tra cinque anni. Intanto presidia i “super ricchi” con Banca Profilo e gli immigrati che si stanno costruendo una posizione finanziaria nel nostro Paese con Extrabanca. È socio di Banzai, che si è quotata da poco in Borsa, possiede quote dell’editore Online News 3.0 e ha ricapitalizzato il Centro Europa Ricerche. Con il suo passato, resta nei rumors dei grandi ritorni sulla ribalta della finanza tricolore.
Segni particolari. Per i nomi delle sue società si è ispirato al quadrato magico palindromo che comprende cinque parole latine (Sator Arepo Tenet Opera Rotas). Il messaggio secondo alcuni esperti sarebbe: «il seminatore dirige con perizia le ruote del suo carro».• 15. L’AGGREGATORE
Claudio Costamagna
59 ANNIAttualità. Presidente del gruppo di costruzioni Salini Impregilo con alle spalle un glorioso passato di banchiere d’affari: ha portato i galloni di Citibank e Goldman Sachs, di cui a lungo è stato responsabile europeo per l’investment banking. È presidente anche della società biotech AAA (Advanced Accelerator Applications).Sensale. Esperto di fusioni e aggregazioni: la sua arma segreta sono sempre i contatti. Non solo nei salotti finanziari italiani e internazionali, ma anche in quelli politici. I suoi consigli sono ancora molto ascoltati nelle stanze dei bottoni. Un tempo considerato vicino all’ex premier Romano Prodi, oggi è fra i fan di Renzi. Stima che, si dice tra chi se ne intende, sia assolutamente reciproca.
Segni particolari. Appassionato di scherma (fioretto), è stato campione nazionale nel 1977. È stato legato per anni all’attrice francese Carole Bouquet. In molti hanno pensato che prima o poi sarebbe entrato in politica. Lui ha invece continuato con quello che sapeva fare meglio: dare consulenze per fare affari.• IL MEDIATORE
Lorenzo Bini Smaghi58 ANNI
Attualità. Economista, membro del consiglio direttivo della Bce fino al 2011, a gennaio è stato nominato presidente di Société Générale dove era entrato nel 2013 come vice chairman e direttore indipendente. È anche presidente di Snam Rete Gas e direttore non esecutivo di Merrill Lynch International.
Hi-tech. Per Bini Smaghi è l’inizio di una seconda vita. Rimasto senza incarichi di prestigio, si era ritirato per un po’ dalla vita pubblica per insegnare economia ad Harvard (è tuttora visiting scholar dell’ateneo americano). Quando si è trattato di scorporare la rete gas dall’Eni, poi, è stato nominato presidente di garanzia della Snam. Coltiva i rapporti con Matteo Renzi, suo amico di sempre.Segni particolari. Fiorentino, viene da una famiglia di conti. I suoi cognomi in realtà sono tre: Bini Smaghi Bellarmini.
• 17. IL MONDANO
Guido M. Brera45 ANNI
Attualità. Finanziere. Cofondatore, nel 1999, del Gruppo Kairos, la prima società di gestione patrimoniale in Italia.
Ha un progetto. Chiederà a Banca d’Italia la licenza di banca privata per erogare prestiti.
Segni particolari. Nel 2014 ha scritto per la Rizzoli Diavoli, un libro sugli eccessi della finanza durante la grande crisi.• 18. LO SCALATORE
Francesco Micheli
77 ANNIAttualità. Nel 1985 ha scalato la Bi.Invest di Carlo Bonomi. Con Silvio Scaglia ha creato le basi per Fastweb. È fondatore di Genextra, società di biotecnologie impegnata nello studio del genoma.
Ops. A metà febbraio ha raccolto al Nasdaq 190 milioni di dollari con Intercept, società biotech controllata da Genextra: il maggior collocamento in ops (offerta di sottoscrizione) mai fatto negli Usa da una compagine italiana.
Segni particolari. Appassionato di lirica, guida il festival MITO.

• 19. L’INVIATA
Carlotta de Franceschi
37 ANNI
Attualità. Dopo 11 anni nelle banche di investimento tra Usa e Londra è passata nella squadra degli economisti di Yoram Gutgeld a Palazzo Chigi.
In prestito. È stata chiamata con decreto del Presidente del Consiglio per un incarico a tempo che scadrà ad agosto.
Segni particolari. Appassionata di startup, è presidente del think tank Action Institute.
20. IL CONSIGLIERE
Yoram Gutgeld
55 ANNIAttualità. Ha mollato dopo 24 anni la McKinsey per diventare il consigliere economico di Matteo Renzi.
Gran Ciambellano. È lui che ha avuto l’idea di mettere 80 euro in tasca agli italiani e poi l’ha spiegata al premier via sms.
Segni particolari. Quando arrivò in Italia da Israele, era consulente del Pentagono sulla Teoria dei Giochi.
• 21. LO SHERPA

Andrea Vigano
48 ANNI
Attualità. Dopo un passato in Société Générale e in Merrill Lynch Investment Managers, oggi è managing director e country head per l’Italia del colosso Usa dell’investimento, BlackRock. Si occupa della gestione e dello sviluppo del business con alcune delle principali istituzioni europee.
Cicerone. “Costruire business” è la voce sintetica che descrive la sua specialità nel profilo LinkedIn. È lui che ha fatto da guida nei primi mesi del 2014, quando la società ha aumentato le quote a Piazza Affari, diventando il primo investitore straniero in Italia. È anche grazie a lui se Larry Fink, il gran capo di BlackRock, ha scelto Milano per riunire in convention i suoi 150 top manager.
Segni particolari. Ha una missione: cancellare l’immagine da “lupo di Wall Street” dalla faccia dei protagonisti della finanza come BlackRock Usa dopo la grande crisi del 2008.• 22. IL CARIOCARoberto Isolani50 ANNI
Attualità. Ex top banker di Ubs per 17 anni, dal 2010 è partner di Btg Pactual come responsabile dei mercati europei e membro del management committee. Btg è la Goldman Sachs brasiliana creata dal magnate André Esteves.Carioca. L’avanzata brasiliana sulle banche italiane iniziata nel 2014 porta il suo nome: parliamo di Mps (siede nel consiglio di amministrazione) e Carige.
Segni particolari. È stato scelto da Esteves, che dice: «Cerco collaboratori con PhD: affamati e decisi a diventare ricchi».• 23. IL DISCRETOMassimo Pappone50 ANNIAttualità. Managing director di Lazard. Laureato alla Bocconi in Business Administration e con in tasca un MBA Insead, è arrivato nella banca d’affari a novembre 2006 dopo oltre dieci anni passati in Goldman Sachs, dove era responsabile per l’investment banking in Italia.Riservato. Quando è arrivato in Lazard si è subito occupato dei grandi clienti tricolori della griffe e delle operazioni crossborder. Oggi è a capo del team che segue i dossier più importanti. L’ultima missione è stata quella di portare in Borsa Ovs, la società di abbigliamento che fa parte del gruppo Coin. Se il 2014 era iniziato bene per la banca in Italia – assistendo a febbraio il fondo Usa Blackstone nell’ingresso nella griffe della famiglia Versace –, il 2015 è iniziato ancora meglio: Lazard è infatti stata scelta dal ministero dell’Economia per accompagnarlo nella quotazione in Borsa di Poste Italiane, prevista entro la fine dell’anno. Grazie anche alla squadra di Pappone.Segni particolari. Di ciò che fa fuori dai suoi uffici non si sa quasi nulla: l’uomo infatti non ama stare sotto i riflettori.• 24. IL CERIMONIERE
Vittorio Terzi60 ANNI
Attualità. Entra in McKinsey & Company nel 1985, diventa partner nel 1990 e Director nel 1996. Dall’1 giugno 2004 è Managing Partner del Mediterranean Complex di McKinsey & Company, che comprende gli uffici di Milano, Roma, Verona, Atene, Istanbul, Il Cairo e Tel Aviv.
Diplomatico. Direttore per l’Italia del colosso della consulenza strategica nonché fabbrica di top manager, può contare su una fittissima rete di relazioni. Nell’autunno scorso era stato indicato fra i papabili ad assumere la presidente del fondo infrastrutturale F2i. Al momento delle nomine, tuttavia, si è tirato indietro, perché gli sono state rifiutate le deleghe che gli avrebbero permesso di incidere sulla gestione.
Segni particolari. Fino all’anno scorso ha presieduto l’American Chamber of Commerce in Italy, ovvero un club esclusivo dove si tessono relazioni e si stringono affari.• 25. IL REVOLVERAlberto Gallo
36 ANNI
Attualità. Capo dell’ufficio studi per la ricerca macroeconomica e di credito alla Royal Bank of Scotland. Il suo team di ricerca pubblica The Revolver e The Silver Bullet, i due report più popolari in RBS, ed è stato votato tra i primi tre in Europa nel 2013 e 2014 nella classifica di “Institutional Investor”.
Ascoltato. A Londra è fra gli interlocutori più gettonati per conoscere gli ultimi rumors di mercato e sui futuri scenari macroeconomici. A gennaio ha organizzato a Roma un convegno a porte chiuse sul Sud Europa: sembra ci fosse anche Carlotta de Franceschi, wonder woman del cerchio magico renziano. Segni particolari. I suoi interventi sono pubblicati sul Financial Times e sul Wall Street Journal.• 26. IL CHIRURGO
Alberto Franzone55 ANNIAttualità. È managing director di Alvarez & Marsal, una società specializzata nel rimettere in pista le aziende che si trovano in momenti di crisi. Prima aveva guidato l’investment banking di Calyon del gruppo Crédit Agricole in Italia ed è stato managing director nella investment company Management & Capitali.
Ristrutturatore. È stato chiamato a far parte dei 39 membri della Commissione tecnica sulla riforma del diritto fallimentare istituita dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando. La sua squadra in Alvarez segue con attenzione anche il settore della gestione dei crediti deteriorati, in particolare di Intesa e Unicredit.
Segni particolari. È un professionista della crisi, nel senso che è a capo di una squadra di “pronto intervento” che entra in una banca o in una società, usa il bisturi per isolare e recidere le sofferenze finanziarie, rinegozia ove possibile gli accordi con i creditori, e impugna l’accetta per tagliare i rami secchi aziendali.
• 27. IL SUPPORTER
Stefano Marini53 ANNI
Attualità. Amministratore delegato per il Sud Europa e America Latina di Georgeson, la società internazionale di consulenza per investitori istituzionali specializzata sui temi di governance.
Delegato. È uno dei “signori delle deleghe”: per conto delle società la sua squadra svolge un ruolo informativo presso gli azionisti su assemblee o operazioni come le Opa, oppure si occupa della raccolta delle deleghe di voto. Un flusso di informazioni che può essere determinante per l’esito del voto su un particolare provvedimento. L’attività di informazione è rivolta soprattutto ai grandi protagonisti dell’asset management globale: chi ha investito in decine di Paesi e svariate centinaia di società difficilmente può studiare in modo autonomo i dettagli necessari per partecipare alle assemblee.
Segni particolari. È stato fra i primi in Italia a dedicarsi alla comunicazione verso i piccoli azionisti, sfruttando poi l’esperienza di Georgeson, leader mondiale e antesignana del settore. Insomma: è forse l’ultimo alfiere della democrazia economica, nonché il paladino dei soci di minoranza.•28. LA MAESTRA
Maria Pierdicchi
57 ANNI
Attualità. Già direttore di Borsa italiana, dove ha lanciato il segmento Nuovo Mercato, ha guidato per 12 anni l’agenzia di rating Standard & Poor’s per il Sud Europa.
Maratoneta. Una delle rare donne nell’Olimpo dei listini, a marzo ha deciso di lasciare il timone di S&P per “esplorare nuove opportunità”. Resterà nel consiglio di amministrazione della sede italiana.
Segni particolari. Inizia ogni giornata con una lunga corsa.
• 29. IL SALOTTIERO
Stefano Balsamo
71 ANNI
Attualità. Managing director di Jp Morgan in Italia fa parte anche della squadra italiana del Corporate & Investment Bank.
Socializzatore. Nel 1978 fonda a Roma il Canova Club, un’associazione di manager, professionisti e imprenditori: ogni mese viene organizzato un cenacolo invitando un ospite d’onore. Si sono aggiunti altri circoli come il Breakfast & Finance, club mattutino tecnico delle 7,30, e l’esclusivo club Diplomatia per creare un collegamento informale e continuo tra ambasciate, istituzioni e imprese italiane. Tutti tavoli giusti dove apparecchiare nuovi affari.
Segni particolari. Ha inventato lo Stefano’s Press Friends, gruppo di corrispondenti delle testate giornalistiche più prestigiose che in cenacoli riservati conoscono da vicino chi guida l’Italia per farsene un’opinione diretta.
• 30. IL CICERONE
Paolo Bottelli
45 ANNI
Attualità. Inizia nel settore del leasing immobiliare nel 1991 in ILC Finanziaria. Passa in Milano Centrale, la società da cui ha origine Pirelli Real Estate, poi Prelios, di cui è amministratore delegato fino al 2012. L’anno dopo fonda la Kryalos.
Immobile. È il cicerone – e operating partner – degli americani del fondo Blackstone, cui fa chiudere buoni affari in Italia. L’ultimo messo a segno è stato l’acquisto per 130 milioni dell’ex palazzo delle Poste di piazza Cordusio a Milano. Dal 2014 è chairman di Multi Italy, braccio italiano di Multi Corporation, specializzata in gestione e sviluppo di centri commerciali di alta gamma.
Segni particolari. Non chiamatelo immobiliarista, diventa una vera furia.