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 2015  maggio 06 Mercoledì calendario

SE MAMMA RAI VOLTA LE SPALLE AL CINEMA ITALIANO

Il cinema italiano ha perso fascino, gli spettatori lo scelgono sempre meno (nei primi tre mesi del 2015 il calo di affluenza nelle sale è di -8% rispetto allo stesso periodo del 2014), ma la tv può aiutarlo, magari sostenerlo, magari rilanciarlo.
Però bisogna crederci. Secondo i dati diffusi ieri da Anica e Mibact, presente il Ministro Dario Franceschini, la rete che scommette di più sui nostri autori è Canale 5. Su 62 film made in Italy messi in onda in prima serata nel 2014, ben 45 sono stati trasmessi dall’ammiraglia Mediaset. Su Raiuno, invece, se ne sono visti solo quattro, su Raitre nove, su Rete 4 e su Italia 1 due a testa.
E il pubblico gradisce
Il pubblico gradisce, lo confermano i dati sull’audience di Canale 5, non solo nel caso della Grande bellezza, programmato all’indomani dell’Oscar, ma anche in quelli di Benvenuti al Sud (6 milioni e mezzo di telespettatori) e di Benvenuti al Nord (5 milioni 96 mila). Nell’elenco dei top 10 trasmessi dalle tv generaliste l’anno scorso, Raiuno appare solo al quinto posto, con l’americano Sister Act (platea pari a 4 milioni 318 mila).
Tocca al Ministro in persona far notare che si potrebbe dare di più: «Bisogna fare sistema, o discutendo o intervenendo legislativamente per migliorare il rapporto fra produzione cinematografica italiana e televisioni, cercando di non ragionare in contrapposizione. Soprattutto il servizio pubblico televisivo deve fare sempre di più rispetto a ciò che già di positivo fa, aiutando la distribuzione e spingendo perché la programmazione sia fatta in fasce orarie importanti. Non si tratta di un piacere fatto a un settore dell’industria italiana, ma di un bene che si fa al Paese».
Insomma, è polemica. Il presidente dei distributori Anica Andrea Occhipinti, alla guida della prestigiosa Lucky Red, rincara la dose sottolineando «l’evidenza di quanto poco la Rai valorizzi il proprio investimento... Raicinema è colonna portante per gli investimenti, ma la casa madre non crea altrettanti appuntamenti che possano suscitare affezione nel pubblico».
Dal fronte dei produttori Anica, il presidente Francesca Cima parla di «dato allarmante per il servizio pubblico», che indica una «progressiva scomparsa del racconto da proporre al Paese».
Prime visioni in arrivo
L’ad di RaiCinema Paolo Del Brocco ribatte ricordando che la Rai ha «obblighi di programmazione da rispettare, derivanti dal contratto di servizio». Sicuramente, aggiunge, l’azienda di Stato «può fare meglio e si sta attrezzando per farlo, ma non bisogna dimenticare che c’è una rete “all cinema” e che la Rai supporta i film prodotti, anche quando vengono invitati ai festival».
Di certo c’è che Raiuno è il tempio della fiction (con 164 serate dedicate al genere) e che il suo stesso profilo la obbliga a programmare tenendo presente il pubblico più generalista che c’è. Però, a fine maggio, la prima rete promette due serate di film italiani, prima Benvenuto Presidente con Claudio Bisio mattatore, e poi La mafia uccide solo d’estate di Pif, in onda il 23, nella Giornata nazionale della legalità.
Su Canale 5, spiega il direttore Giancarlo Scheri, «il cinema è da sempre un genere principe della programmazione, e deve continuare a esserlo. Lo consideriamo un contenuto pregiato, che registra un enorme gradimento, le produzioni di Medusa e di Tao2 lo confermano».
Il 21 maggio, dopo che Sorrentino avrà presentato a Cannes La giovinezza (di cui la rete ha trasmesso il primo trailer in esclusiva), è già decisa la nuova messa in onda della Grande bellezza. Nei prossimi mesi saranno poi trasmessi La migliore offerta di Giuseppe Tornatore e Venuto al mondo di Sergio Castellitto: «Sono prime visioni importanti, il cinema è una delle risorse principali della tv generalista, inserirlo nel nostro palinsesto è un modo per restituire quello che ha dato al nostro Paese».
In fondo un modo per risarcire il grande schermo di tutto quello che perse, a suo tempo, con l’avvento del piccolo.
Fulvia Caprara, La Stampa 6/5/2015