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 2015  maggio 06 Mercoledì calendario

L’ITALIA È DECISA A RIPRENDERSI LO SCETTRO DI PRIMO PARTNER DELL’IRAN

Il processo di smantellamento delle sanzioni economiche contro l’Iran sarà ancora lungo. L’Italia inizia però a muoversi per recuperare le posizioni perse nei rapporti commerciali ed economici con Teheran in conseguenza delle limitazioni internazionali, imposte dal 2006 in risposta al programma nucleare della Repubblica islamica, e che si sono via via inasprite.
L’esito positivo del primo round di colloqui sul nucleare che si sono tenuti a Losanna a fine marzo, e la possibilità che si possa arrivare a un accordo entro il prossimo 30 giugno, con Teheran che acconsentirà a limitare la capacità di arricchimento dell’uranio in cambio della revoca delle sanzioni, hanno aperto nuove prospettive. I temi sono stati sul tavolo nel faccia a faccia tenutosi a Milano tra il ministro per lo Sviluppo economico, Federica Guidi, e il titolare per l’Industria e le Miniere iraniano, Mohammad Reza Nematsadeh, in occasione dell’inaugurazione di Expo 2015. Quattro anni fa l’interscambio tra i due Paesi era di 7 miliardi di euro. Nel 2013 era invece sceso a poco più di 1 miliardo. Ancora nel 2011 l’Italia era il primo partner commerciale europeo degli iraniani, mentre oggi si trova in ottava posizione a livello mondiali. L’Italia vanta un rapporto privilegiato con l’Iran sin dai tempi di Enrico Mattei, capace di confermarsi anche dopo la rivoluzione islamica del 1979 contro lo Scià e durante gli anni della guerra contro l’Iraq, con le principali imprese quasi tutte presenti sul mercato iraniano. L’obiettivo è quello di tornare ai livelli del periodo precedente le sanzioni. Una strada potrebbe essere dare nuova linfa alla commissione bilaterale mista, facendo riprendere le riunioni e coinvolgendo sia le aziende sia gli enti. Gli sviluppi restano legati all’esito delle trattative tra i rappresentanti del gruppo dei 5+1(i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu più la Germania), della Ue e dell’Iran. Il presidente iraniano Hassan Rohani lega l’accordo alla revoca immediata di tutte le restrizioni. Mentre gli interlocutori puntano su un percorso di riduzioni progressive. Per ridare slancio ai rapporti economici occorrerà comunque affrontare il tema del credito. Già dal 2008 non ci sono infatti banche iraniane operanti in Italia. Né al momento gli istituti italiani sono presenti nella Repubblica islamica. La priorità sarà quindi definire un quadro finanziario capace di sostenere le imprese. Altro nodo da sciogliere, ma in questo caso il governo iraniano sembra essere disponibile, riguarda alcune problematiche riguardanti il credito Sace. La giornata del primo maggio è stata inoltre occasione per il ministro Guidi di confrontarsi con il ministro indonesiano del Commercio, Rahmat Gobel. L’Italia è il secondo partner commerciale europeo di Giacarta dopo la Germania. L’arcipelago, che negli obiettivi del presidente Joko Widodo crescerà a una media del 7% nei prossimi cinque anni, è stato inoltre inserito tra i Paesi obiettivo del piano strategico per il Made in Italy ed è coinvolto in negoziati con la Ue per concludere un accordo di partenariato economico. Senza contare che quest’anno potrebbe consolidarsi il processo che porterà alla nascita di una comunità economica del Sudest asiatico la quale , sul modello europeo, riunirà i 10 Paesi aderenti all’Asean in un solo mercato
Andrea Pira, MilanoFinanza 6/5/2015