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 2015  maggio 06 Mercoledì calendario

PLATÌ, DOVE NESSUNO VUOLE FARE IL SINDACO

PLATÌ (REGGIO CALABRIA).
Anche questa volta nulla di fatto, alle comunali non si è presentato nessuno. Nessuno vuole fare il sindaco. La comunità di Platì è destinata ad altri mesi di commissariamento, ad un altro lungo periodo di democrazia incompiuta per insipienza dei partiti e sfiducia nelle istituzioni. Tranne qualche breve parentesi è così dal 2003, da quando l’operazione «Marine» della Dda di Reggio Calabria portò all’arresto dell’allora sindaco Francesco Mittica, del suo vice e di una manciata tra assessori e consiglieri comunali.
Nel 2006 venne sciolto il consiglio comunale. Quindi l’arrivo dei commissari della Prefettura con il compito di governare il paese, fino al 2009. Dopo di loro il ritorno alle urne e l’elezione del sindaco Michele Strangio durato in carica solo due anni prima di dimettersi perché in municipio mancava anche il segretario comunale. Pochi mesi dopo, a marzo del 2012, il nuovo scioglimento per le infiltrazioni della ‘ndrangheta. Da allora ogni elezione è stata un fallimento, come nel maggio del 2014 quando l’ex sindaco Mittica presentò una lista che però venne bocciata dagli elettori che si presentarono al seggio in poche centinaia (solo il 25%) su 3500 aventi diritto al voto.
In Paese non c’è una sezione di partito, ed anche il Pd che alle scorse regionali è risultato il più votato non ha una presenza strutturata. Ieri il segretario regionale Ernesto Magorno ha annunciato che alle prossime elezioni si candiderà a sindaco e formerà una lista di parlamentari Pd, appello a cui ha già aderito la deputata Enza Bruno Bossio. Un annuncio che tuttavia ha provocato la reazione di Maria Grazia Messineo, componente della segretaria regionale del partito che ha ricordato come «le parole di Magorno arrivino in ritardo, visto che bisognava farsi carico della situazione ben prima della scadenza della presentazione delle liste». Sarebbe stato meglio, dice Messineo, «aprire una sezione del Pd nei mesi scorsi, così come chiesto da alcuni iscritti di Platì, e costruire le condizioni per un reale coinvolgimento delle gente. Invece il Pd provinciale e regionale hanno preferito chiudere la porta».
Giuseppe Baldessarro, la Repubblica 6/5/2015