Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  maggio 05 Martedì calendario

A BERLINO 8 STUDENTI DEL KUWAIT

Berlino
Ci hanno pensato prima loro, quelli della tv del Kuwait. Tutti a Berlino, è lo slogan dei giovani europei che a casa loro sprofondano nella disoccupazione e non vedono vie d’uscita. E corrono dalla Spagna, dal Portogallo, dalla Grecia, dalla nostra Italia, perfino dalla Francia di Hollande, a casa di Frau Angela.
La Cancelliera è sotto accusa da parte dei partner della Ue che, invece di fare mea culpa, scaricano sulla signora le colpe di tutti i guai, ma i ragazzi la pensano diversamente. Sbagliano meta, perché la capitale è povera, al contrario di Monaco o Stoccarda, dove c’è quasi la piena occupazione e le imprese cercano lavoratori qualificati, ma non importa. A Berlino è più facile vivere, è sexy come diceva il suo ex sindaco Klaus Wowereit, comunque se ne torneranno a casa con un’esperienza positiva.
Il regista Ali Al Ali ha girato per 40 giorni nella metropoli per raccontare la vita di otto studenti giunti dal Kuwait. Berlino attrae non solo gli europei. Le storie sono autentiche, si assicura, con qualche concessione al ritmo narrativo della tv. La produzione di Memory of a Paper, questo il titolo, è costata 4 milioni di dollari (3,6 mln euro), il filmato sarà suddiviso in 30 episodi che andranno in onda durante il prossimo Ramadan, che quest’anno cadrà fra il 18 giugno e il 16 luglio. Digiunare, e soprattutto non bere, in piena estate è dura, le avventure e disavventure dei ragazzi del Kuwait serviranno a distrarre gli spettatori? Non voglio essere superficialmente ironico, ma Berlino è un luogo dove si mangia di continuo, a tutti i livelli, a caro prezzo o per pochi euro senza avvelenarsi, e si mangia di tutto in nome della multicultura, dal kebab che fa concorrenza alla nostra pizza, alla carne di alligatore o di canguro. Anzi, i ragazzi di ogni provenienza si mischiano tra loro proprio nell’infinità di localini a disposizione, molti aperti dai loro coetanei.
«La serie avrà uno straordinario effetto pubblicitario per la nostra città», dichiara alla Berliner Zeitung Burkhard Kieker, amministratore della società Visit Berlin. «Durante il Ramadan, mentre digiuna, la gente rimane in casa e non fa che guardare la televisione». La serie sarà un gran successo. La casa di produzione Sabbah Pictures voleva mostrare un «luogo esotico», un’Europa vista con gli occhi di ragazzi giunti da lontano. Prima si era pensato a Vienna, ma la capitale austriaca è risultata meno attraente, e la scelta è caduta su Berlino, dove tra l’altro è più facile ed economico girare in esterni.
Ali Al Ali non ha trascurato nessuno dei luoghi celebri, dalla Porta di Brandeburgo alla Unter den Linden, dai boschi e laghi dei dintorni, all’università. I giovani si incontrano, studiano, litigano, si amano, proprio come in una soap opera occidentale. Berlino, dice Kieker, è una meta amata dai ragazzi arabi, che non si sentono più bene accolti nelle università statunitensi, o a Parigi o Londra. Visit Berlin in queste settimane ha fatto da agente per il regista e la sua troupe cercando di facilitare le riprese. Attori e tecnici sono entusiasti. Il divo della serie, Abdullah Al Saif, ha confessato di essere sorpreso dai tedeschi: sono molto diversi dalla loro fama, e i pregiudizi sono tutti falsi.
I berlinesi sono aperti, amichevoli, disposti a scherzare. Non si aspettava neanche una comunità araba che si è perfettamente integrata, a parte le immancabili eccezioni. I ragazzi arabi conservano le loro tradizioni e riescono a comportarsi come i loro coetanei prussiani. La serie sarà trasmessa dall’emittente Mbc, che ha un’audience di 220 milioni di utenti. Mi interesserebbe seguire le 30 puntate, o almeno qualcuna. Vedere come gli altri ci vedono riserva sempre qualche sorpresa.
Roberto Giardina, ItaliaOggi 5/5/2015