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 2015  aprile 29 Mercoledì calendario

Nick Bollettieri ha quasi 84 anni, otto mogli e sette figli. Da bravo ex militare ogni mattina si alza alle 4,45, fa stretching, 150 flessioni per i bicipiti, un po’ di pesi e alle 6 è in campo per la prima lezione della giornata

Nick Bollettieri ha quasi 84 anni, otto mogli e sette figli. Da bravo ex militare ogni mattina si alza alle 4,45, fa stretching, 150 flessioni per i bicipiti, un po’ di pesi e alle 6 è in campo per la prima lezione della giornata. Se è il coach di tennis più famoso del mondo una ragione, in fondo, deve esserci. Fra pochi giorni sarà in Italia, a Torino, per raccontare la sua visione del tennis e della vita. Mister Bollettieri, che cosa serve per essere il n. 1 dei coach? «Capire chi sono i tuoi allievi, anche le loro manie. Non si tratta di insegnare a colpire una palla, ma aiutare i giocatori 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, 365 giorni all’anno. E trattare con i genitori degli atleti, la cosa più importante. Lo dirò anche nei corsi che terrò per l’Uca Assicurazioni in Italia, come ho fatto in passato a West Point e per le truppe Usa in Iraq e Afghanistan» bollettieri agassi 3 bollettieri agassi 3 A proposito di genitori: il padre di Andre Agassi, nella sua autobiografia, la attacca dicendo che non ha insegnato al figlio a giocare a rete. «Mike Agassi attacca tutti quelli che in passato lo hanno aiutato: un po’ triste, e senile. Gli consiglio di ascoltare cosa ha detto Andre l’anno scorso: senza Bollettieri, che si è preso cura di me, non sarei quello che sono. Cioè un numero 1 del mondo, un padre felice, un multimiliardario che aiuta i giovani. Andre non sarebbe mai diventato n. 1 giocando serve&volley. Cosa diavolo vuole, Mike Agassi?». Oggi il numero 1 del mondo è Novak Djokovic: le piace? «Nel tennis ci sono stati e ci sono tanti grandi giocatori, ma pochi che non hanno lati deboli. Djokovic non ha lati deboli». Può fare il Grande Slam? djokovic 3 djokovic 3 «Sì, ma deve essere il primo a crederci. L’avversario più pericoloso di Djokovic è Djokovic. Tutti vogliono battere il n. 1. Per restarlo devi saper giocare al meglio tutti i giorni». Federer e gli altri? «Roger deve essere aggressivo, servire bene e costringere Djokovic a batterlo a rete. Nadal non è più l’uomo che riusciva a colpire sempre una palla in più dell’avversario, vedremo. A Murray serve una seconda palla di servizio più robusta. Ma sa qual è la cosa più importante?» Lo dica lei. «Combattere, combattere, combattere. Uno che riesce a farlo è Kei Nishikori, un altro frutto della nostra Academy. Gioca ogni partita al massimo, può vincere su qualsiasi superficie. Anche al Roland Garros». bollettieri agassi 1 bollettieri agassi 1 Oggi vanno di moda i supercoach: Edberg, Becker, Chang che fa da consulente a Nishikori. «I supercoach sono grandi psicologi. Sanno unire lato tecnico e lato mentale. Curano i dettagli, capiscono le persone. E parlano poco. Becker diceva sempre: Nick è un supercoach perché mi si piazza vicino, dice la cosa giusta e poi se ne va». Lei è figlio di emigranti: in cosa si sente italiano? «Mi piace stare sul palcoscenico, in prima pagina. A Roma sarò ospite d’onore degli Internazionali, ne vado orgoglioso. Poi se c’è un posto dove amo passare le vacanze è Capri, dai miei amici Stiano. Conosco anche Peppino di Capri: simpaticissimo». PENNETTA FOGNINI PENNETTA FOGNINI Del resto ha chiamato i suoi ultimi due figli, adottati in Africa, Giovanni e Giacomo. Senta, ma Fabio Fognini lo allenerebbe? «Grande talento, tecnica sublime. Un artista, sul campo si sente a Hollywood. Ma gli serve disciplina mentale: datemelo sei mesi. I tennisti italiani dovrebbero imparare dalle vostre ragazze». Chi le piace fra le azzurre? «Sara Errani, che da giovane è stata da me, e Francesca Schiavone: che agoniste. Francesca di recente mi ha detto: Nick, voglio tornare grande. Lei crede in se stessa». Hanno scritto che la sua Academy è stata la Ellis Island del tennis: vero? «Sì, perché avevo cura dell’educazione dei ragazzi che arrivavano da noi. Con disciplina ferrea». FOGNINI FOGNINI Il tennis Usa è in crisi: ricette? «Gli atleti migliori se li prendono gli altri sport, dobbiamo recuperarli. Non abbiamo il campione, ma ottimi corsi per i giovani meno fortunati, stiamo avvicinando molti ragazzi al tennis». Il tennis, senza Federer e Nadal, rischierà la noia? «Djokovic mi piace, è uno showman. Ma è vero che mancano un po’ di brividi». sara errani sara errani Otto mogli, sette figli: a molti altri basta una sola consorte. «Ma gli altri non sono me. E io amo l’azione. Ecco il mio segreto».