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 2015  marzo 06 Venerdì calendario

LA CINA, L’ESERCITO E LO SPIETATO XI

La Cina ha annun­ciato un aumento del 10% delle sue spese mili­tari. Una noti­zia che ha fatto il giro del mondo, come ogni anno, ma di cui non si sot­to­li­nea un particolare: si tratta dell’aumento più basso delle spese mili­tari degli ultimi cin­que anni. Eppure alla Cina non man­cano le ragioni di que­sto aumento degli arma­menti, dato che la situa­zione nel Paci­fico è sem­pre più complicata.
Entro il 2020, infatti, gli Stati uniti dispie­ghe­ranno in Asia il 60 per cento della pro­pria flotta da guerra (ora è al 50 per cento). Il Giap­pone non ha mai speso tanto come lo scorso anno in difesa mili­tare, da anni Viet­nam, Filip­pine, Tai­wan fanno altret­tanto. Raf­for­zare la marina nella strate­gica area dove la Cina ha con­ten­ziosi (per isole contese, zone di pesca, risorse) con quasi tutti gli altri paesi è dun­que ovvio: ritor­nare a fare sen­tire la pro­pria voce nel «cor­tile di casa» e con­tra­stare anche militarmente la stra­te­gia di Obama in Asia.
E del resto la Cina ha visto il com­por­ta­mento dei propi «vicini di casa». Il Giap­pone ha appro­vato un bilan­cio mili­tare record di 42 miliardi di dol­lari il mese scorso, l’India ha poten­ziato la spesa per la difesa del 12 per cento per il periodo 2014–15, a 38,35 miliardi di dol­lari e le spese mili­tari regi­stre­ranno un aumento a 40 miliardi di dol­lari nel sud-est asia­tico entro il 2016. Di fronte a que­sto poten­zia­mento di due paesi così impor­tanti nel con­ti­nente, la Cina non può per­met­tersi di stare a guardare.
Ma per i mili­tari non sono tempi facili, per­ché Xi Jin­ping ha messo il pro­prio team dedi­cato all’anticorruzione sulle tracce di tutti quanti hanno sgar­rato, senza alcuna eccezione. Chi verrà pre­su­mi­bil­mente arre­stato è Guo Boxiong, ex vice­pre­si­dente della Com­mis­sione Mili­tare Cen­trale (il terzo pila­stro del potere cinese, oltre al Partito e all’apparato statale). L’ex vice­pre­si­dente è inda­gato con altri 13 pezzi grossi delle forze armate. Guo era il secondo di Xu Cai­hou durante la lea­der­ship di Hu Jintao, ovvero era al comando dell’esercito più grande del mondo (2,3 milioni di uomini). Xu è stato messo sotto inchie­sta ed espulso dal Par­tito nel corso del 2014.
E ieri l’altra novità in tema giu­di­zia­rio: sotto inda­gine per cor­ru­zione sarebbe finito anche l’ex capo del ser­vi­zio segreto mili­tare all’estero, Xing Yumming.