Loretta Bricchi Lee, Avvenire 5/3/2015, 5 marzo 2015
CALIFORNIA, RAID NEI MATERNITY HOTEL
Il turismo delle nascite è il segreto di Pulcinella, ma il governo americano sta comunque cercando di scoraggiarlo. Martedì, mentre l’Amministrazione metteva a segno sui repubblicani al Congresso una vittoria sulla riforma dell’immigrazione che apre alla legalizzazione di milioni di persone, gli agenti federali facevano irruzione in oltre tre decine di cosidetti “maternity hotel” in California, facendo piazza pulita di un giro di riciclaggio di denaro e evasione fiscale di milioni di dollari. Per la legge, chi nasce su suolo Usa è cittadino americano: ogni anno, dunque, migliaia di donne straniere, varcano le frontiere incinta per assicurare ai propri figli un passaporto statunitense. Secondo dati della Repubblica popolare, nel 2012 ben diecimila donne cinesi hanno partorito in America contro le 4.200 del 2008. Il problema, per gli agenti dell’immigrazione, è l’esistenza di un vero e proprio business che illegalmente crea pacchetti turistici – apertamente pubblicizzati all’estero e su Internet – : al costo compreso 15 e 60mila dollari, forniscono alle gestanti vitto e alloggio negli Usa per gli ultimi mesi di gravidanza e assistenza per richiedere la documentazione agognata. La cittadinanza Usa può significare migliori opportunità di studio per i figli – e visto che questi possono trasmetterla ai genitori una volta maggiorenni – anche la via d’uscita dalla Cina. Basti pensare che secondo gli ultimi sondaggi circa due terzi di cinesi facoltosi – con un patrimonio di oltre un milione e mezzo di dollari – sono emigrati o hanno intenzione di farlo entro breve tempo. Entrando negli Usa per partorire, con un visto turistico, violano però la legge sull’immigrazione. Pagando in contanti, inoltre, il “servizio nascite” e le cure mediche, sostengono l’evasione fiscale e, spesso, la criminalità.