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 2015  marzo 04 Mercoledì calendario

APPLE PREPARA LA RIVOLUZIONE CON L’ICAR

GINEVRA «Di sicuro non prendo alla leggera eventuale qualsiasi mossa di Apple nel mondo dell’auto». Cosi Sergio Marchionne numero uno di Fca, risponde a una domanda diretta del Sole 24 Ore al Salone dell’automobile di Ginevra sul ventilato progetto Titan di Apple, teso secondo rumors online, a realizzare una vettura elettrica, magari a guida autonoma.
C’è, infatti, un’auto fantasma nell’edizione 2015 della rassegna internazionale elvetica, ed è quella di Apple, una vettura non confermata, non dichiarata, ma solo ventilata online da blog e anche grandi giornali. Ed è un terremoto annunciato, anche perché di là delle voci di due settimane fa, la «iCar» potrebbe essere una possibilità reale visto che secondo un blog il gigante di Cupertino avrebbe aggiunto la categoria veicoli (e tecnologie inerenti). Apple è sempre più interessata all’automotive (come lo è Google con le sue mappe, l’auto che guida da sola e Android Auto) e non gli basta il piccolo ruolo di CarPlay, il sistema per collegare l’iPhone al sistema di bordo.
La Mela ha fatto shopping di cervelli provenienti da case automobilistiche e persino, a quanto pare, da Tesla, e da aziende che producono batterie. E questo è un segnale abbastanza chiaro, anche perché Apple deve evolvere perché il mercato degli smartphone, dove ha successo con iPhone, è un campo minato.
Il Ceo di Apple, Tim Cook, intervistato dal quotidiano tedesco Bild, non ha confermato né smentito i rumors, tuttavia, entrare nel mercato dell’auto non è però una passeggiata, fare un auto non come costruire un telefonino. Non è sufficiente la farina per fare il pane: È presuntuoso pensare che possedere gli ingredienti e gli strumenti adatti, sia la sola cosa necessaria per assumere un ruolo alternativo dal giorno alla notte.
Apple con 180 miliardi di dollari cash e una capitalizzazione di 750 miliardi, pari al pil di uno stato come l’Olanda, Apple può comprare quello che vuole. E in molti analisti pensano che siccome ha rivoluzionato molti settori (la telefonia mobile per esempio con iPhone) possa fare lo stesso non l’auto. Non è cosi facile: la complessità di una macchina è enorme. E anche se comprasse una casa automobilistica (e la sua rete), i tempi sono lunghi: cinque anni almeno. Molti credono che Apple sia “magica e meravigliosa”, ma i miracoli non sono di questa terra. E non è detto che l’auto di Apple avrà successo perché nella tecnologia le cose cambiano in fretta e le mode passano.
Sergio Marchionne prende sul serio la “minaccia” di Apple. «Qualsiasi cosa faccia, non la prendo alla leggera. È un’azienda con una credibilità elevata e una capacità finanziaria molto più grande dei produttori di auto. Non sottovaluterei tuttavia la grande capacità dei costruttori di auto a rispondere a questa provocazione. L’automotive ha la capacità tecnica per fare fronte a Apple, anche se abbiamo molto da imparare per altri aspetti».
Del resto l’attitudine a innovare dell’industria automobilistica si è vista recentemente con i tanti prototipi sulla guida autonoma e in questi giorni il binomio auto e tech è sotto i riflettori sia mobile world congress di Barcellona, dove l’auto ha sposato la tecnologia (con Ford che inventa nuove forme di mobilità e Samsung che si accorda con Seat, giusto per fare un esempio) sia al salone di Ginevra dove in contemporanea, Lg si allea con Italdesign ma soprattutto sfilano auto innovative, concept futuribili, suv compatti di nuova generazione, auto a idrogeno come la Mirai di Toyota e supercar da sogno come la nuova Ferrari 488 Gtb. Già, perché il salone di Ginevra ha dimostrato che l’auto è qualcosa di più che uno strumento per muoversi e non bastano i miliardi di Apple per impossessarsi di questo mondo e della sua cultura.