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 2015  marzo 04 Mercoledì calendario

IL PARLAMENTO TEDESCO E L’EUROPA DA COSTRUIRE

Ho letto che il Bundestag, il Parlamento federale tedesco, ha approvato l’estensione
di altri quattro mesi del piano di aiuti alla Grecia, deciso dalla Ue. Ne ho dedotto che le decisioni prese dalla Unione europea sono «salvo approvazione della Germania» o della «casa madre», come si dice per operazioni di finanziamento al consumo. Se il Bundestag
non l’avesse approvata, che cosa
sarebbe successo? Gli altri Paesi stanno a guardare?
Pierfrancesco Camilleri

Caro Camilleri,
Nell’art. 11 della Costituzione italiana (quello che ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali) è scritto che l’Italia, «in condizioni di parità con gli altri Stati, consente alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le nazioni». Nella Costituzione tedesca questa clausola non esiste e il Tribunale costituzionale di Karlsruhe ha più volte richiamato il governo alla necessità di modificare le leggi che non erano state espressamente approvate dal Parlamento.
Ce ne siamo accorti, per esempio, nel 2010, quando il Bundestag approvò «la legge di ratifica del Fondo di stabilità finanziaria con cui oltre centoventi miliardi di euro venivano destinati a questo nuovo fondo europeo e veniva stabilito che ogni futuro incremento di tale fondo sarebbe stato possibile con la semplice autorizzazione della Commissione bilancio del Parlamento» (cito dalla rivista Il Federalista , n. 3 del 2011). Interpellato, il Tribunale costituzionale approvò la costituzione del Fondo, ma non la clausola che consentiva alla Commissione bilancio di autorizzare l’aumento della sua dotazione e motivò la sua decisione ricordando che «la Costituzione esige che sia il Bundestag a prendere le decisioni fondamentali in materia di spesa pubblica, essendo questa una delle attribuzioni sovrane di cui è titolare il popolo». Sono piuttosto numerosi gli altri casi in cui il Tribunale costituzionale ha restituito al Parlamento il compito di approvare esplicitamente le scelte europee della Repubblica federale.
Questo non significa, caro Camilleri, che la Germania sia meno europeista dell’Italia. In molti casi, negli scorsi anni, Angela Merkel ha ricordato agli altri governi dell’Ue che la soluzione dei problemi creati dalla crisi del credito richiede «più Europa». Ma il ruolo del Tribunale di Karlsruhe nella politica tedesca dimostra che ogni costituzione riflette i sentimenti dominanti di un Paese nel momento in cui è stata scritta. La Costituzione italiana ha creato una sorta di diarchia composta dal presidente del Consiglio e dal presidente della Repubblica perché temeva il ritorno dell’«uomo forte»; mentre i costituenti tedeschi erano preoccupati soprattutto dal modo in cui Hitler aveva aggirato o eliminato tutte le salvaguardie giuridiche della Repubblica di Weimar.