Corriere della Sera 4/3/2015, 4 marzo 2015
I LUDDISTI SBAGLIANO, IL COMPUTER NON UCCIDE IL LAVORO
Anche Lord Byron era luddista. Il poeta difese gli inglesi che nell’Ottocento rompevano le macchine industriali: «Credevano che la tecnologia avrebbe creato disoccupazione – scrive Walter Isaacson sul Financial Times –. Avevano torto». Come sbagliano i pessimisti di oggi, che lamentano 200 milioni di disoccupati nel mondo. «Se i computer togliessero lavoro, saremmo già tutti disoccupati – ribatte il biografo del fondatore di Apple Steve Jobs –. Invece, negli Usa i sistemi robotici hanno creato, nel 2014, 3 milioni di nuovi posti».