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 2015  marzo 03 Martedì calendario

CI SEI O CI FAI


Sono bastati cinque secondi di video per trasformare Dan Bilzerian in un’icona. E un’inquadratura presa dalla diretta tv delle World Series di Poker a Las Vegas nel 2013: un uomo seduto al tavolo verde gioca una mano di poker con sette milioni di dollari nel piatto. Lo inquadrano una volta, un’altra e un’altra ancora. Alla fine lo
noti: un tipo alla Tom Cruise, lì tra il pubblico, in alto a sinistra, che guarda attentamente la partita. Abbracciata a lui c’è una bella donna, abito nero, capelli lunghi, sguardo innamorato, che sembra essere lì per un solo scopo: accarezzargli la barba.
É così che Internet e il mondo intero hanno scoperto l’assurdo e inquietante personaggio Dan “Blitz” Bilzerian, 34 anni, una specie di incrocio tra Bruce Wayne e Hugh Hefner, figlio di uno speculatore degli Anni 80 esiliato e fenomeno di questa nostra era dei social media.
Un anno dopo, questo ragazzone, ex recluta dei Navy Seals, trasformatosi, secondo la sua stessa definizione, in “investitore d’assalto” che passa la vita tra Las Vegas e Los Angeles, è diventato una star della rete con quasi 7 milioni di follower su Instagram e, soprattutto, l’uomo attraverso il quale milioni di maschi nel mondo vivono le loro fantasie più esagerate.
Le sue foto documentano uno stile di vita scandaloso e amorale, in cui non sembrano esserci limiti di soldi né rispetto della legge. Dan Bilzerian si fa tagliare i capelli da ragazze in topless, compra un pick-up per portare in giro il suo nuovo lanciarazzi, fa puntate a otto zeri al tavolo da poker e si fa un selfie vicino al suo aereo Gulfstream TV. É quasi sempre nudo o nel suo look pseudo-militare. In un tweet ha scritto: «La mia più grande paura è che qualcuno mi entri in casa e io non riesca a decidere in fretta con quale pistola sparargli». Allegata la foto del suo tavolo da pranzo ricoperto di fucili.
Recentemente, però, un’inchiesta del Wall Street Journal ha svelato che suo padre, Paul Bilzerian, è un truffatore, condannato a restituire 62 milioni di dollari. Finora ne ha restituiti solo 3,7 e, ovviamente, in molti si sono chiesti se i soldi di Dan non siano i soldi del padre.
Poi c’è stato l’episodio del “lancio della pornostar” organizzato dalla rivista Hustler: Bilzerian l’ha lanciata in piscina dal tetto della sua casa ma lei si è spaventata, si è attaccata alla sua maglietta e ha mancato la piscina rompendosi un piede. L’avvocato di lei ha minacciato di fargli causa. E poi ci sono i problemi di salute: due infarti a 25 anni e un’embolia polmonare causata da una sequenza inarrestabile di sesso, alcol e poker tra Las Vegas e le Hawaii.
Ma le persone che lo frequentano sanno che se c’è qualcosa che può uccidere Dan Bilzerian non sarà certo un’arteria bloccata: «A casa sua ci sono armi ovunque», ha raccontato Jonathan Grotenstein, giocatore professionista di poker: «Quando vai da lui, la sua guardia del corpo ti prende in disparte e ti avvisa di non toccarle, perché sono tutte cariche. Guardi le pistole, guardi tutte quelle donne che vanno avanti e indietro, e pensi: non è difficile capire come andrà a finire».
La storia della sua vita sembra più un fumetto della Marvel che la biografia di un essere umano. Dan è cresciuto a Tampa, Florida, in una villa con 11 camere da letto, grande quanto la metà di Buckingham Palace. Suo padre, di origine armena, è proprietario di una società di robotica e ha molti altri investimenti. É stato anche in riformatorio, ha combattuto con l’esercito americano in Vietnam e ha frequentato la Harvard Business School. É sempre in giro a fare affari. «Non ho ricevuto molte attenzioni da piccolo», ha detto Dan. «Per questo sono diventato un pazzo furioso». Finché un giorno suo padre viene arrestato con nove capi di imputazione per frode fiscale e illeciti finanziari. Dan finisce per arruolarsi nella Marina e prova a entrare nel corpo d’élite dei Navy Seals. Ci rimane per 510 giorni, comprese «due settimane di inferno» con una gamba rotta. Dopo due tentativi, però, decide di mollare.
Mentre era nei Seals, le autorità lo hanno messo sotto pressione per fargli versare un terzo di uno dei suoi fondi di investimento nelle casse dello Stato per fare uscire suo padre di galera. É in questo periodo che comincia a giocare d’azzardo. Dice di aver imparato a giocare a poker all’Università della Florida, in cui entra, dopo aver lasciato la Marina, per studiare business e criminologia.
Secondo quanto ha raccontato prende i 750 dollari che gli sono rimasti dalla liquidazione delle sue proprietà e li fa diventare 10mila. Poi compra un biglietto di sola andata per Las Vegas e trasforma i lOmila in 187mila. Torna all’università più determinato che mai a finire gli studi e a fare pratica sfidando i compagni di corso nei cosiddetti cash game (partite a puntata libera in cui le potenzialità di guadagno sono praticamente infinite). Non si è mai laureato: «Facevo 90mila dollari a settimana, guardavo i professori e mi dicevo: “Che ci faccio qui?”». Nel 2007, a 27 anni, comincia a farsi conoscere nel giro dei giocatori professionisti high-stake, quelli che puntano forte.
Il suo primo tentativo di vincere un torneo si rivela frustrante. Dan finisce al 180° posto, ma il canale televisivo Espn, che trasmette il torneo, nota il suo carisma e gli dedica parecchie inquadrature, facendogli ottenere un contratto disponsorizzazione con Victory Poker, una società di gioco Online oggi defunta.
É la mossa che fa scattare una serie di azioni ad alto tasso di adrenalina: scommette 400mila dollari con il suo avvocato su una gara di motociclette “drag race”, attraversa a nuoto di notte un lago pieno di alligatori, spara con una mitraglietta calibro 50 contro un camper nel deserto finché non prende fuoco e rifiuta 100mila dollari offerti da uno dei fondatori di Facebook (che preferisce rimanere anonimo) per tagliarsi la barba. In un momento di follia gioca una mano da 2,3 milioni di dollari, e perde.
In breve tempo passa dalla categoria dei giocatori high-stake che puntano alto a quella dei nosebleed, ovvero quelli che “ti fanno uscire il sangue dal naso”, come si dice nello slang del poker. Dan organizza partite nella sua villa di Los Angeles con un assortimento di milionari, amici e celebrità, che vanno dagli attori Tobey Maguire e Mark Wahlberg al regista Nick Cassavetes. Nel 2010 la rivista Bluff lo nomina “Giocatore più divertente del mondo”. Durante un viaggio delirante a Cannes dichiara di essere andato a letto con 16 donne in 12 giorni. E quando Victory Poker chiude la sua attività punta tutto sui social media per raccontare le sue imprese, postando tweet che descrivono la vagina della sua fidanzata o annunciando di voler spendere 16mila dollari bevendo solo latte di cocco per un anno intero.
Oggi Bilzerian vive in una villa sulle colline di Hollywood vicino a quella di Leonardo DiCaprio. La casa ha una vista incredibile, ci sono macchine contasoldi, tavoli da poker e un garage per una Cobra AC del ’65 (sulla targa c’è scritto: “Suck it”, succhiamelo) e una Lamborghini Aventador (targata “Mr.Goat”, signor Capra).
Capitolo donne: non sta più con la coniglietta di Playboy Jessa Hinton. Lei ha raccontato di averlo preso a schiaffi dopo aver letto sui giornali di una serata di poker condita con molta droga e prostitute.
La sua opinione, spesso crudele, delle donne («Quelle brutte mi fanno male alla vista», ha twittato una volta) gli ha fatto piovere addosso accuse di misoginia, ma sono sempre i soldi la questione più discussa. Intervistato nel luglio 2014 da Howard Stern, ha dichiarato che il suo patrimonio ammonta a circa 100 milioni di dollari.
Va detto che Bilzerian non ha mai sostenuto di essere uno dei migliori giocatori di poker al mondo, ha detto di essere solo bravo a trovare i posti giusti dove giocare cash game e vincere tanto. Ma i suoi numeri non convincono gli addetti ai lavori: «Davvero possiede 100 milioni di dollari?», si chiede Jonathan Grotenstein. «No, non credo che abbia tutta questa disponibilità di denaro. É uno che punta forte, molto forte, ma non ha mai giocato con gente come Tom Dwan o a Macao, dove piatti da milioni di dollari vanno e vengono come se niente fosse. Credo che Dan stia usando il poker per costruirsi un’immagine, e sono convinto che c’è un sacco di gente disposta a prestargli il suo jet privato o a fargli provare qualche automobile assurda».
GQ non è riuscito a chiarire se Bilzerian possiede davvero un Gulfstream IV o una Lamborghini. Un interior designer ha esaminato attentamente le foto della sua camera da letto e ha stabilito che i mobili sono di West Elm, una marca di arredamento poco più costosa dell’Ikea. C’è molto scetticismo intorno al suo personaggio.
Quello che è innegabile è che Bilzerian è stato molto bravo a creare un tipo completamente nuovo di celebrità nell’era dei social media e lo ha portato avanti con spirito gonzo, una buona dose di nichilismo e un senso dell’umorismo che ha finito anche per oscurare il suo lato più volgare. Spesso sembra divertirsi a esasperare il suo personaggio: «Questo orologio forse non mi farà avere più figa», ha scritto qualche mese fa postando una foto del suo nuovo Richard Mille da 800mila dollari, «ma sicuramente mi fa dimenticare di essere stato trascurato da bambino».
Recentemente ha inscenato un arresto fìnto e ha anche investito un milione di dollari nel film di Mark Wahlberg Lone Survivor, mettendo come condizione di comparire per almeno otto minuti sullo schermo. Quando la sua parte è stata ridotta quasi a zero, ha intentato una causa e, dopo aver ottenuto tutta la pubblicità possibile, ha ritirato la denuncia.
Un’altra trovata astuta è stata dare il 20% del buy-in (la somma che serve per partecipare a un torneo) di 10mila dollari per le World Series del 2013 a una star emergente del poker, Jay Farber. Un buon investimento: Farber ha vinto cinque milioni di dollari e Bilzerian si è messo in tasca la sua fetta di un milione. Non solo: si è fatto dare un posto in prima fila durante la finale trasmessa in diretta tv e si è seduto a favore delle telecamere con una modella che appunto gli accarezzava la barba.
La sua ultima mossa invece rimane un mistero. Negli ultimi mesi si è autodefinito “uno stronzo” su Twitter, ha donato parte delle sue vincite in beneficenza ed è diventato stranamente timido quando lo abbiamo contattato. Vuol dire che sta cercando di diventare una persona rispettabile? Vuole distruggere il mito faticosamente costruito sui social media?
Forse la risposta sta in uno scambio di messaggi con il suo social media manager Greg Baroth che lui stesso ha messo in rete. Greg si lamentava del fatto che i suoi comportamenti osceni potessero far scappare i futuri sponsor. Bilzerian ha risposto postando una foto di se stesso mentre viene trasportato in un nightclub su un canotto giallo con una donna nuda in tacchi alti di Christian Louboutin sdraiata al suo fianco. Il testo dice: «Sono ricco e non me ne frega un cazzo».