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 2015  febbraio 27 Venerdì calendario

PESCATORE

«Come un buon pescatore ho sistemato la barca: ora può andare avanti da sola, con un ottimo marinaio al comando». (Marcello Lippi dando l’addio dopo tre anni al Guangzhou Evergrand).

POLVERE «Ho sempre avuto la passione per la montagna e per la neve. Sciavo anche prima dell’incidente ed ero bravo. Adesso uso l’ovetto monosci e faccio mangiare la polvere a molti» (Alex Zanardi).

SCEMO «Meglio io con l’inglese che Thohir con l’italiano, spero… Ma a quarant’anni è dura, all’inizio quando andavo a lezione con i bambini mi sentivo uno scemo: loro imparavano alla grande e per me era cinese» (Javier Zanetti).

MINACCE «Ricevo minacce e insulti. Ho moglie e un figlio piccolo da tutelare: i carabinieri passano di continuo, ma per sentirmi al sicuro al cento per cento sono costretto a pagare una vigilanza privata. Non immaginavo che sarebbe finita in questo modo e soffro nel vedere il Parma ridotto così» (l’ex presidente gialloblu Tommaso Ghirardi).

PARAGONI «Quando paragonano me a Messi c’è una cosa positiva: il fatto che Pelé viene escluso» (Diego Armando Maradona).

SEMPRE «Ho la sensazione che Messi sarà sempre del Barca. Posso sbagliare, nel calcio non sai mai cosa possa succedere domani, però non mi vedo un giocatore di questa dimensione fuori da quel club» (José Mourinho).

EX «Sono anni che ho ’sto caschetto. Una volta avevo i capelli sparati, poi un giorno finì il gel e mi trovai così. Ho sei tatuaggi: sul polso sinistro ho il nome del mio pitbull, Rambla, in onore della mia città preferita: Barcellona, sull’altro le date di mamma, papà e mio fratello, pure lui rugbista. Sul petto ho quello che ricorda la mia ex. Lei è un’ex, ma il tatuaggio l’ho fatto a Barcellona. Quindi non si toglie» (Enrico Bacchin, centro della Benetton Treviso e della Nazionale).

OSCAR «A Federica va l’Oscar dei vincenti ma capricciosi. Si merita un otto per bellezza e sensualità ma talvolta fa i capricci; è abituata a essere la primadonna sia in acqua che fuori. A livello sportivo la sua personalità le ha dato ragione; le consiglio, invece, di contare fino a cento e filtrare ciò che pensa prima di parlare. D’altronde non è un personaggio costruito ma lei è così: “vera”» (Federica Pellegrini secondo Massimiliano Rosolino).