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 2015  febbraio 27 Venerdì calendario

UN ARTIGIANO DI TORINO AVEVA CAPITO TUTTO PRIMA DEI FAMOSI GURU DELLA FINANZA E TRE ANNI FA CONVERTÌ IN FRANCHI SVIZZERI TUTTI I RISPARMI

Questo Cameo è dedicato a un uomo al quale voglio bene. La storia ovviamente è vera, il nome falso (appunto, gli voglio bene). Mario Buttafarro ha 70 anni, lavora dall’età di 15 a Torino, dove si è trasferito bambino dalla Puglia. Ha una piccola attività artigianale (partita iva), sono suo cliente da trent’anni (sempre ha fatto lo scontrino fiscale), ha la terza media, ma il suo vocabolario è da laureato in lettere, è stato, per tutta la vita, un lettore vorace. Ama il Toro, la cucina (povera), i libri, l’economia (come me, e nello stesso ordine). I suoi clienti sono tutti della cosiddetta «società civile». Per sopravvivere alle tasse (dice) ha licenziato l’unico dipendente che aveva, è in laboratorio dalle 8 alle 18,30, a mezzogiorno ha il suo «barachin» d’epoca (a due strati, impilati) per mangiare il primo e il secondo preparatogli al mattino dalla moglie.
Nella primavera del 2012 mi fece una confessione. «In 55 anni di lavoro e di sacrifici ho allevato e sistemato quattro figli, sono proprietario di un alloggetto a Mirafiori e dei muri del mio laboratorio, ho una Panda d’epoca, avevo in banca 60 mila euro, risparmiati l’uno sull’altro, investiti in BTP e azioni. Di Monti non mi fido, è un incapace (guardi il caso degli esodati), certamente fa parte di un colpo di stato ».
La faccio breve, con due anni di anticipo, Mario Buttafarro diceva quello che avremmo poi letto, con dovizia di particolari, nel libro di Alan Friedman e nelle memorie del segretario al Tesoro di Obama, Timoty Geithner. Concluse dicendomi: «Di lei mi fido, mi dica sinceramente: ho fatto bene a vendere tutto, trasformare i miei euro in franchi svizzeri, e tenermeli in casa?» Rimasi senza parole, gli dissi di sì, in modo più affettuoso che ragionato. Tempo fa, quando elaborai (per quel che vale) il mio pensiero politico-economico in una locuzione di sintesi: «le élite seguono la politica di impoverire la classe media, sedare quella povera, per mantenere il potere», pensai anche a Mario Buttafarro, così quando recentemente ho fatto una previsione: «saremo schiacciati fra la sharing economy e la sharia».
Quando tornerò a Torino mi complimenterò con lui: il suo patrimonio è aumentato del 30%. Gli spiegherò, nello stesso modo ridicolo, a posteriori, tipico degli economisti da Nobel, che lui aveva intuito con quasi tre anni di anticipo ciò che ha portato la Banca Nazionale Svizzera a fare ciò che ha fatto. Era inutile tenere il franco legato all’euro visto che la BCE avrebbe indebolito la moneta unica, neutralizzando così la loro strategia di tenere basso il franco. Quella di Thomas Jordan sarà stata pure una gaffe (come dicono quei birbanti minacciosi degli anglosassoni: la Svizzera la pagherà cara), ma è dura essere circondati da «falliti presuntuosi» e seguirli ottusamente, senza reagire.
Mario Buttafarro, già nel 2012 aveva capito come sarebbe andata, ha bruciato tutti sul tempo, l’ha fatto nell’ambito della legalità: ora «campa in euro», «ha il patrimonio in franchi svizzeri», «la sua casa si è fatta anche Banca».
Riccardo Ruggeri, ItaliaOggi 27/2/2015