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 2015  febbraio 27 Venerdì calendario

GLI STAMPATORI CHE HANNO RISVEGLIATO L’ANIMA UMANA

«E in questo l’arte de’ stampatori riesce al mondo chiara e illustre, perché ella sola ci rende vivi quegli uomini che giacerebbono senz’essa in perpetue tenebre sopiti e immersi […]. E si può dir che la stampa sia stata quella che ha risvegliato i spiriti dell’uomo, ch’erano addormentati veramente nel sonno dell’ignoranza»: l’elogio che Tomaso Garzoni dedica agli stampatori, nel suo best seller La piazza universale di tutte le professioni del mondo (1585), evidenzia l’importanza sociale e culturale di un mestiere che ha reso possibile uno straordinario ampliamento del numero dei lettori e degli scrittori. Prima dell’invenzione della stampa, infatti, si contavano «molto pochi letterati» perché «la spesa de’ libri [era] intolerabile» e «nessuno poteva studiare, se non era ricco e facoltoso». E così Garzoni, in questo contesto, non perde l’occasione di ricordare, tra gli stampatori «rarissimi», anche «Aldo Manuzio in Venezia, il quale ristaurò la lingua latina». E non solo. Fu, tra l’altro, il geniale inventore dei primi “tascabili” di successo, in cui trovarono posto, a prezzi più bassi, tanti classici importanti.
A cinquecento anni dalla sua morte (Venezia, 6 febbraio 1515), l’omaggio migliore a Aldo Manuzio e ai tipografi italiani rinascimentali viene proprio dalla pubblicazione di un fondamentale strumento di ricerca nel campo della bibliografia: il Dizionario degli editori, tipografi, librai itineranti in Italia tra Quattrocento e Seicento (Fabrizio Serra Editore). In tre robusti tomi (per un totale di 1.238 pagine), Marco Santoro (uno dei più importanti studiosi della storia dell’editoria) in collaborazione con altri specialisti (Rosa Marisa Borraccini, Giuseppe Lipari, Carmela Reale e Giancarlo Volpato) ha raccolto preziosi materiali biografici, frutto di accurate ricerche in archivi e biblioteche.

Una mappa dettagliata. Per la prima volta, infatti, sarà possibile ripercorrere, attraverso 604 schede collocate in ordine alfabetico, tutte le vicende dell’editoria italiana tra la fine del Quattrocento e l’intero Seicento. Si tratta di un monumentale repertorio, che si apre con la voce dedicata allo stampatore Abraam Ben Hayyim (attivo tra il 1476 e il 1488) e si chiude con quella dedicata alla famiglia Zoppino (attiva tra Ferrara e Venezia dal Quattrocento al Seicento).
Le schede del Dizionario (in cui figurano i dati biografici del personaggio o dei singoli componenti della famiglia, l’elenco dei libri più importanti stampati, la descrizione delle marche tipografiche, una bibliografia dei documenti utilizzati e della critica) e i preziosi indici (quello cronologico, quello dei luoghi di attività e quello dei nomi) — oltre a ricostruire le vicende dei singoli protagonisti — forniscono anche una dettagliata mappa dei luoghi e delle ragioni che determinavano i trasferimenti da una città all’altra. Ne viene fuori un quadro storico in cui esigenze commerciali e pressioni della committenza interagiscono con scelte determinate anche da tensioni politiche e religiose.