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 2015  gennaio 31 Sabato calendario

RONALDO, GLI STRIKERS E ALTRI FENOMENI


Come sempre quando c’è di mezzo Ronaldo (l’originale: Luís Nazário de Lima), non mancano le iperboli. Il Fenomeno, il più grande calciatore della sua generazione, ha comprato il 10 per cento di una squadra della seconda divisione americana, i Fort Lauderdale Strikers, che sono associati alla North American Soccer League. Se a fine stagione saranno in lizza per il titolo, fantastica perfino di tornare a giocare. A 38 anni, quattro dopo aver smesso «per il mio corpo, a causa di tutto quel dolore e quegli infortuni». L’improbabile eventualità di un Ronaldo/Rocky Balboa, comunque buona per qualche titolo sui giornali, rischia di nascondere gli altri enfatici risvolti di questa storia. Quando annunciò il suo investimento, disse che lo scopo era di trasformare gli Strikers in “una potenza mondiale” del calcio. In fondo, quando entrarono in scena negli Anni 70, avevano schierato George Best, il portiere della nazionale inglese che vinse i Mondiali del ’66, Gordon Banks, e Gerd Müller, per 32 anni capocannoniere della Coppa del mondo (proprio Ronaldo lo superò nel 2006). E se far leva sulla nostalgia non dovesse bastare, com’è ovvio, la nuova proprietà tutta brasiliana punta sul potenziale del soccer in America: «Lo giocano 25 milioni di ragazzi e il numero delle società è fermo a novemila», ha detto Ricardo Geromel, uno degli azionisti principali. «In Brasile è il contrario: base meno larga ma trentamila club. Con un po’ di organizzazione, il talento ci sommergerà». Geromel ha 27 anni; si è laureato alla Fairleigh Dickinson University, in New Jersey, dopo aver ottenuto una borsa di studio per il calcio; ha fatto il trader di materie prime agricole in Svizzera, a Hong Kong e nell’America Latina; ha preso il master alla Escp di Parigi; ha lavorato in Africa per una compagnia mineraria francese; ha scritto per Forbes sui mercati emergenti e sui miliardari in dollari.
È così che ha incontrato Rafael Bertani e Paulo Cesso, gli altri due soci, imprenditori nei settori dell’istruzione e delle nuove tecnologie. Il primo, l’anno scorso, ha venduto la sua società, il Grupo Multi Holding, per 720 milioni di dollari. Nel soccer vedono una nuova frontiera. A Fort Lauderdale vogliono aprire un’accademia di calcio, intitolata naturalmente a Ronaldo; mettere in piedi un incubatore per nuove imprese (gli orizzonti vanno ben oltre la squadra); costruire un nuovo stadio, dove i droni porteranno la birra agli spettatori.
Per quanto roboanti le intenzioni, la realtà ereditata è dimessa. Al Lockhart Stadium la media degli spettatori è attorno ai 3.000, poco più della metà rispetto al resto della lega. L’anno scorso, la notizia più sensazionale creata dagli Strikers non è stata arrivare alle finali della Nasi (persa contro i San Antonio Scorpions), ma aver venduto il centrocampista Walter Restrepo agli stessi Scorpions per “albergo e trasporto locale gratuito” in occasione della trasferta in Texas, ciò che equivale più o meno a 4.000 dollari. Ma, soprattutto, sul futuro incombe il rischio che la Msl, la prima divisione del soccer, si espanda a Miami, appena 50 km a sud di Fort Lauderdale: al progetto sta lavorando David Beckham. «Se il modello di intimo ce la farà, sarà per noi un piacere sfidarlo sul campo», ha detto Geromel. «Abbiamo una storia che pochi club nel mondo possono vantare. E guardiamo più in là delle rivalità locali. Vogliamo lasciare la nostra impronta sulla Florida, gli Stati Uniti, le Americhe, l’emisfero settentrionale, il mondo...».