Enrico Franceschini, Affari&Finanza – la Repubblica 2/2/2015, 2 febbraio 2015
E I RICCHI SPENGONO LE LUCI DELLA CITY
Può venirvi il sospetto, se passeggiate la sera per certe strade del centro di Londra, che siano disabitate. Non una singola luce illumina le stanze a cui passate davanti: intere abitazioni sono avvolte nel buio, come se in quelle case, in quegli appartamenti, non ci vivesse nessuno. Ebbene, non è soltanto un’impressione: secondo un rapporto pubblicato nei giorni scorsi dall’Observer, il 20 per cento degli edifici, in alcuni quartieri della capitale britannica, non sono solitamente abitati. I proprietari non li usano mai, o quasi mai: ci vengono se va bene una settimana all’anno. Li hanno acquistati soltanto come investimento, perché nelle zone più esclusive della metropoli sul Tamigi, come è noto, il mattone rende meglio di qualunque altra cosa, con una crescita di valore di un incredibile 15 per cento l’anno. Oppure qualcuno li ha comprati per sicurezza, nel caso di dover lasciare il proprio paese a causa di qualche grave sconvolgimento politico: dagli oligarchi russi ai nuovi ricchi cinesi agli sceicchi arabi, sono in tanti a pensare che faccia comodo avere un punto d’appoggio a Londra (si fa per dire, generalmente sono case da milioni o anche decine di milioni di sterline l’una). Provate a fare un giretto intorno a Regent’s Park o nelle vie più eleganti e residenziali di Chelsea e Kensington, la prossima volta che passate da queste parti: vi sembrerà di essere una città fantasma o perlomeno oscurata come in tempo di guerra. Così, mentre la capitale è a corto di alloggi popolari per le masse di immigrati che la invadono, un quinto della Londra di lusso rimane vuoto, al buio, inutilizzato.
Enrico Franceschini