Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  febbraio 02 Lunedì calendario

CAMERIERE

«Ero a Londra, avevo preso appuntamento con Eto’o ma lui era in ritardo e io non sopporto de nun fa gnente. A un certo punto vedo arrivare un uomo di colore e dico ecco Eto’o, sono andato a salutarlo, ma era un cameriere. Me so’ sbagliato...» (Massimo Ferrero).

CALMO «Guidolin aveva già un nome, Strama ha l’ambizione di crescere. Guidolin è più nervoso, Strama più calmo, ma ha una bella idea di calcio offensivo, vuole aggressività e ripartenze veloci» Il centrocampista brasiliano dell’Udinese Allan).

UMILE «Sono fra l’abbastanza e il molto umile. Mi piace rimanere con i piedi per terra. Sono contento di quello che ho, ma allo stesso tempo so che posso puntare molto più in alto: sono ancora giovane, ho modo e voglia di crescere. Ho visto tanti giocatori di talento che si sono persi per strada. Anche montandosi la testa...» (Filippo Lanza, schiacciatore della Trentino Volley).

ORDINE «Sono puntiglioso e preciso, non lascio niente al caso. Voglio che sia tutto in ordine, in pista e anche fuori» (Andrea Iannone).

UNGHIE «Perché sprecare energie cambiando? Sono sempre io. Modaiola amante dello shopping, maniaca delle pulizie. Solo più diplomatica, per stare al mondo. Di nuovo ho lo smalto: da azzurro Italia a rosso Busto. Le unghie devono abbinarsi alla maglia» (Valentina Diouf).

TIMBALLO «La mia passione? Il timballo di mia nonna! Quando torno a casa, anche se sono le 5 del pomeriggio me lo fa trovare pronto» (Marco Verratti).

CHIESA «Quando dicevo che bisognava venderlo, Hamsik valeva 60-70 milioni. Oggi invece a quanto siamo? Si è seduto, l’ambiente si è saturato, non ha più stimoli. Non sono andato avanti nel lavoro con lui perché le nostre filosofie erano diverse. Io ero cattolico, lui protestante, non potevamo stare nella stessa chiesa» (Mino Raiola).

MALATTIA «Dopo le Olimpiadi nessuno parla più di me? Non ne faccio più una malattia. E cerco lo stesso di promuovere il mio sport. È per questo che insieme a mio marito Anthony (l’ex azzurro Lobello, ndr) sto cercando di realizzare un documentario da portare nelle scuole» (Arianna Fontana).

CRETINO «Sarei un cretino se non imparassi dagli errori del passato» (Fabio Fognini).

BASTA «Io lo adoro, è il più grande rivoluzionario del calcio, però dico: Arrigo basta» (Zvonimir Boban).