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 2015  febbraio 01 Domenica calendario

L’IRRESISTIBILE LEGGEREZZA DELLA MONETA VIRTUALE

Ora si è espressa anche Bankitalia: state alla larga dal Bitcoin, la cripto-moneta emersa nel 2009 dalle miniere di Internet. Il motivo dell’allerta è facile da comprendere: allo stato attuale i rischi per i piccoli risparmiatori sono ingovernabili. Eppure, nonostante il 2015 sia iniziato con un pericoloso blocco della principale borsa europea di questa moneta con conseguente crollo delle quotazioni, possiamo essere certi che l’irresistibile leggerezza del Bitcoin continuerà ad affascinare. La storia della moneta (che, vale la pena ricordarlo, viene dal latino monere, ammonire) può dare qualche spunto per capire come mai. La tradizione vuole che la moneta sia nata con Creso, re di Lidia, nel VII secolo a.C., un’origine incerta proprio come accade per la e-moneta. Nel secolo successivo l’uso di coniare monete si è diffuso nell’Impero persiano e nelle città greche. Quindi, attraverso i greci, la moneta è stata introdotta nel Mediterraneo occidentale e nell’Impero romano. Dopo l’era dei grandi regni e delle monarchie, nei secoli successivi iniziarono a battere moneta anche le Città-Stato come Genova e Firenze: i signori feudali così diventavano anch’essi dei piccoli Re. Il «signoraggio», tassa sul potere di conio delle monete che si pagava lasciando una parte dell’oro, è stato usato per secoli come strumento per finanziare bilanci e guerre.
In epoca più moderna il controllo della moneta è passato in capo a zecche e banche centrali. Nonostante le tante trasformazioni, tutte queste fasi storiche hanno avuto la stessa caratteristica: il diritto di «produrre» la moneta era alieno alle persone a meno di non nascere monarca o Gonzaga. Il Bitcoin è invece emerso come strumento libero da qualunque potere centralizzato. Il fascino di questa moneta deriva dal fatto che chiunque può partecipare alla «stampa» con il proprio computer. «Io Banca Centrale» è il vero sogno che vende il Bitcoin.