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 2015  febbraio 01 Domenica calendario

«AVEVO TREDICI ANNI E LUI MI VIOLENTÒ» SACERDOTE ARRESTATO

TERMINI IMERESE (Palermo) La confessione e gli esercizi spirituali erano diventati un’occasione per allungare le mani su una ragazza soggiogata a 13 anni da un prete arrestato ieri dai carabinieri, don Paolino Marchese, devoto di Sant’Anna ad Aliminusa, un paesino di 1.300 abitanti a un’ora da Palermo. Teatro di una brutta storia che risale a più di sette anni fa, quando la vittima di questa odiosa violenza si muoveva fra scuola e chiesa senza immaginare di finire nelle mani di un «orco» in tonaca. Adesso la ragazza, a 21 anni, dopo una adolescenza chiusa in sé, terrorizzata dall’idea di avere rapporti con coetanei, ha trovato il coraggio di rivelare il trauma ai genitori. Forse incoraggiata dalle voci che via via s’erano addensate sul parroco dalla Curia trasferito a Pollina, altro paese arroccato sui colli delle Madonie, dove ieri è stato arrestato dagli uomini del comandante provinciale dei carabinieri Giuseppe De Riggi su indicazione del procuratore di Termini Imerese Alfredo Morvillo, il cognato di Giovani Falcone.
Sarebbe emerso «un solido quadro indiziario a carico del religioso», come si legge nella misura cautelare. Evidente il «senso di colpa e vergogna» emerso dalla testimonianza della giovane soggetta a una sorta di «sudditanza psicologica». Le chiacchiere di paese però erano scattate ben prima fra le stradine di Aliminusa dove il parroco s’era preso i complimenti di tutti i sindaci succeduti per il restauro della chiesa di Sant’Anna, come ancora si legge cercando notizie su Internet. Lodi offuscate da qualche tempo. Non a caso la Curia aveva già aperto un suo processo interno, culminato nell’allontanamento dalla Sicilia, nel trasferimento di Don Paolino Marchese a Roma, in una comunità di accoglienza.
Altra tegola che si abbatte sulla stessa Curia dove diversi casi analoghi si sono verificati negli ultimi anni. Il più clamoroso quello di don Paolo Turturro, il prete antimafia condannato per pedofilia a tre anni di carcere.