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 2015  febbraio 01 Domenica calendario

IL MISTERO DEL ROGO ALLA GRANDE BIBLIOTECA DI MOSCA

MOSCA Potrebbe non essere stato un incidente l’incendio scoppiato venerdì sera in una delle più grandi biblioteche russe che contiene dieci milioni di documenti, comprese alcune rare opere slave del sedicesimo secolo.
Si parla di un corto circuito, mentre alcuni siti ipotizzano un’azione dolosa legata a gruppi economici che volevano mettere le mani sul fatiscente edificio per costruire un centro commerciale.
La biblioteca dell’Istituto dell’informazione scientifica delle Scienze sociali è una delle più utilizzate dai membri dell’Accademia delle Scienze. Contiene libri, riviste, resoconti parlamentari risalenti anche al Settecento e provenienti da vari Paesi, compresi Stati Uniti e Italia. Poi carte dell’Onu e dell’Unesco. Nel settore principale sono custoditi anche libri in diverse lingue slave stampati nel Cinquecento e nel Seicento. Queste ultime opere, certamente le più preziose, non sarebbero state toccate dall’incendio che è scoppiato al secondo piano, ma potrebbero essere state successivamente danneggiate dall’enorme quantità di acqua usata dai vigili del fuoco che sono stati impegnati per 17 ore. Il direttore della biblioteca, Yurij Pivovaror ha affermato che il 15 per cento dei testi conservati è stato danneggiato: «Un disastro».
L’edificio su Nakhimovskij Prospekt, nella periferia di Mosca, fu stato costruito negli anni Sessanta per ospitare la biblioteca creata nel 1918.
È un tipico palazzone dell’epoca sovietica, assai malridotto. Purtroppo solo una minima parte delle opere conservate era stata digitalizzata. Gli addetti alla biblioteca, dicono i ricercatori che la frequentano, hanno una scarsissima conoscenza dell’informatica e così ogni ricerca di volumi veniva condotta a mano. Occorreva presentare una richiesta su un foglio (con regolare copia realizzata con carta carbone) per avere il testo richiesto dopo alcune ore.
Il governo ha recentemente varato una norma per togliere la gestione amministrativa degli istituti e delle biblioteche agli scienziati che fanno parte dell’Accademia. Da ora in poi sarà un apposito organismo statale a gestire gli edifici. Quelli dell’Istituto dell’informazione scientifica erano stati tra i primi a contestare questa nuova normativa.
Secondo una testimonianza pubblicata dal sito della radio Eco di Mosca e poi rimossa, non molto tempo fa una giovane ricercatrice aveva avuto modo di vedere il piano urbanistico della zona nella quale si trova la biblioteca: al posto dell’Istituto in futuro sarebbe prevista una struttura commerciale.
Altri racconti parlano di strani personaggi che ultimamente si aggiravano nella biblioteca interessandosi al terreno sul quale sorge l’edificio.