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 2015  gennaio 31 Sabato calendario

LEGGE SU MISURA PER INGROIA: NIENTE TETTO ALLO STIPENDIO

Sembra proprio che la nuova carriera di manager abbia portato fortuna ad Antonio Ingroia, l’ex procuratore aggiunto di Palermo che, dopo l’insuccesso elettorale , ha trovato un nuovo lavoro come commissario di Sicilia e-Servizi, la società che si occupa dell’informatizzazione degli uffici della Regione Siciliana. Doveva essere una soluzione di ripiego oltre che temporanea, frutto dell’intervento provvidenziale del presidente Rosario Crocetta. Invece si sta rivelando una scelta di eccellenza. L’ex magistrato, rivela il settimanale l’Espresso ha incassato l’anno scorso una retribuzione di 201 mila 892 euro. Un trattamento di favore ritagliato su misura per lui. La legge regionale, infatti, impone un tetto di 50 mila euro per gli amministratori delle società pubbliche. Un limite che è stato aggirato, a quanto risulta al settimanale, da un’indennità di risultato di 110 mila euro. Inoltre, dai documenti contabili, risultano anche spese per viaggi, albergi e ristoranti per a 52 mila euro. Insomma Ingroia non sembra passarsela proprio tanto male. Soprattutto considerando che il posto di commissario di Sicilia e-Servizi è arrivato in maniera assolutamente provvidenziale. L’ex magistrato, infatti, era rimasto disoccupato. Dopo l’insuccesso elettorale alle politiche del 2013 il Csm ne aveva disposto il trasferimento ad Aosta. Ingroia si era opposto. Voleva tornare a Palermo e occuparsi dell’indagine “Stato Mafia” che rappresenta la sua (molto contestata) creatura. A Roma, però, non avevano voluto sentire ragioni. Divieto assoluto di rientro nel vecchio ufficio per incompatibilità ambientale. Inutile il ricorso al Tar. All’ex procuratore aggiunto non era rimasto che la scelta più difficile: Aosta o le dimissioni. Aveva scelto la seconda opzione e, quando sembrava tutto perduto a riportarlo a Palermo, con gli onori del caso era stato Rosario Crocetta. Il Presidente della Regione siciliana ama frequentare gli uffici della Procura visto il gran numero di esposti che ha depositato nei due anni e mezzo di mandato. All’idea di assumerne un componente, ancorchè non più in servizio attivo, gli deve essere sembrato una grande idea. E poi diciamoci la verità: per un uomo politico siciliano, con quello che succede a Palermo, avere un amico che ha buone frequentazioni in magistratura è sempre una scelta prudente. Figuriamoci se poi si tratta del potentissimo (fino a ieri) ex procuratore aggiunto. Oltretutto Sicilia e-Servizi era una società segnata da scandali e sprechi. I soci privati (Accenture ed Engineering) erano andati via contestando i mancati pagamenti della Regione. La società era stata rilevata dall’azionista pubblico che, non sapendo che fare, aveva deciso di chiuderla. Ingroia era il commissario liquidatore. Invece l’ex magistrato è riuscito a convincere Crocetta ad andare avanti con l’idea di fare di Sicilia e-Servizi la piattaforma informatica dell’amministrazione. Proprio per questo aveva avviato una serie di assunzioni contestate dalla Corte dei Conti. A loro volta i magistrati contabili sono stati smentiti dal Tribunale del Lavoro. Una vicenda confusa che certamente ha influito nella gestione della società. Sarà quindi molto interessante capire le ragioni di una così generosa “indennità di risultato” pagata al commissario. Tanto più che l’Espresso, spulciando i bilanci ha scoperto un’altra esclusiva. La società infatti ha pagato per consulenze legali la bella cifra di 515 mila 137 euro. Gran parte delle prestazioni (386 mila euro) sono state liquidate all’avvocato Elio Costanza. Un professionista sicuramente eccellente. Con un pregio aggiuntivo: è stato il tesoriere di Azione Civile, il partito fondato da Ingroia.