R.Fi., Il Sole 24 Ore 1/2/2015, 1 febbraio 2015
BANKITALIA LANCIA L’ALLARME SUL BITCOIN
Bankitalia lancia l’allarme Bitcoin. «La Banca d’Italia scoraggia le banche e gli altri intermediari vigilati dall’acquistare, detenere o vendere valute virtuali», si legge nel bollettino di vigilanza di gennaio, in cui si sottolinea che su questo tema Bankitalia condivide l’opinione dell’Eba (European Banking Authority), che aveva già messo in guardia sulle valute virtuali, pubblicando un suo parere a luglio scorso. «Gli intermediari vigilati dalla Banca d’Italia vanno quindi invitati a valutare con attenzione i rischi indicati dall’Eba e a considerare che in assenza di adeguati presidi e di un quadro legale certo circa la natura giuridica delle valute virtuali, quei rischi possono esporre a perdite e inficiare, di conseguenza, la consistenza del patrimonio di vigilanza e la stabilità stessa degli intermediari», avverte Via Nazionale, evidenziando che «le concrete modalità di funzionamento degli schemi di valuta virtuale possono integrare, nell’ordinamento nazionale, la violazione di disposizioni normative, penalmente sanzionate».
Il Bitcoin è una moneta elettronica creata nel 2009 da un informatico conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Si basa su transazioni criptate completamente anonime, non viene gestita da alcuna banca, il valore dipende dalla fiducia dei suoi investitori. E la criptomoneta può essere trasferita attraverso il web a chiunque disponga di un «indirizzo Bitcoin», salvata su un computer sotto forma di «portafoglio» o tenuta presso terze parti che svolgono funzioni simili ad una banca. Nel suo rapporto l’Eba ha spiegato che sebbene ci siano «alcuni benefici potenziali, fra cui transazioni più facili e veloci e l’inclusione finanziaria», al momento senza norme ben definite «i rischi superano i benefici, che in Europa rimangono comunque meno evidenti». Tuttavia c’e’ chi scommette sul successo futuro del Bitcoin: sono i gemelli Cameron e Tyler Winklevoss, «nemici» storici di Mark Zuckerberg, che stanno lavorando al «Nasdaq dei Bitcoin», la prima piattaforma di scambio regolamentata per la valuta virtuale.
R.Fi.