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 2015  febbraio 01 Domenica calendario

UN CHICCO TIRA L’ALTRO E L’ITALIA FA SLAM “FREDDI E VINCENTI”

«Caspita, Chicco, abbiamo vinto uno Slam!». Vabbè, durante la premiazione Fabio Fognini non ha detto proprio «caspita» - ma ci siamo capiti: ha espresso tutta l’incredulità che gli saliva dentro per aver vinto insieme con Simone Bolelli il doppio agli Australian Open. Caspita, come direbbe Gene Wilder-Frankestein junior, allora si-può-fare, allora non tocca solo alle ragazze.
BATTUTI HERBERT-MAHUT
Il tabù è rotto, ma è stata lunga. Sono passati 56 anni dall’ultimo urrah di Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola a Parigi, 39 dalla vittoria in singolare, sempre al Roland Garros, di Adriano Panatta, l’ultimo maschio italiano capace di alzare una coppa che conta. Pazienza se dall’altra parte della rete non c’erano due semidei come Emerson e Fraser, o Hoad e Rosewall, gli avversari che Pietrangeli e Sirola si trovavano di solito davanti in finale, ma Pierre-Hugues Herbert e Nicholas Mahut, doppisti scrupolosi e anche eleganti, nel loro serve &volley molto stiloso, ma ignoti ai più. «Bello, bellissimo – sorride il vecchio Nick al telefono – Bravissimi Fabio e Simone a vincere il torneo. Un po’ meno a battere quella coppia lì... Ma chissenefrega: il doppio non è più quello di una volta, diciamo che è “diversamente difficile” rispetto ai mie tempi. Ma speriamo che loro continuino comunque a vincerne tanti altri». In alto i calici, per Chicco & Chicco, confusi e felici. «Che effetto fa vedere i nostri nomi sulla Coppa? Ancora non ce ne rendiamo conto», dice Chicco Fabio, che negli occhi ha sempre un cerino acceso e anche ieri non ce l’ha fatta a non litigare un po’ con il giudice di sedia, Carlos Ramos. «Sono solo contento perché questo Slam non è solo nostro, ma anche delle nostre famiglie, di quelli che lavorano con noi e ci sostengono». «Stamattina sentivamo la tensione – risponde Chicco Simone – all’inizio del torneo non credevamo di arrivare in finale, ma in campo siamo stati freddi, abbiamo saputo imporre la nostra personalità». Fabio è l’uomo classifica, il primo top-20 a vincere il doppio a Melbourne dai tempi di Pat Rafter (nel 1999, da n.4), Simone il Credente. Un anno fa aveva il polso fasciato dopo un’operazione fastidiosa, un ranking sprofondato oltre quota 300, un futuro incerto. La coppia, già promettente, si è era spaccata, i sentieri divisi. «Ma Simone non ha mai mollato – dice il Fogna - Si è ripreso alla grande e ora sta dimostrando quanto vale».
IL SEGRETO DEL SUCCESSO
A spiegare il segreto di un duo che funziona incastrando ingranaggi opposti è Flavia Pennetta, campionessa in proprio e fidanzata di Fabio: «Si compensano bene, dentro fuori il campo. Simone serve forte, ed è più riflessivo, parla poco. Fabio risponde bene, è un vulcano e non sta zitto un secondo. Eppure si capiscono al volo e si danno sempre una mano». Ma perché «Chicchi»? «Perché è uno dei soprannomi di Simone, che ha vissuto tanto a Roma dove la gente spesso si chiama così: “a’ Chicco...”. Un chicco tira l’altro. Intanto i due si sono intascati quasi 400 mila euro e 2000 punti Atp che avvicinano molto la qualificazione al Masters. Caspita, come direbbe ’Chicco’ Fognini.
Stefano Semeraro, La Stampa 1/2/2015