Enrico Caporale, La Stampa 1/2/2015, 1 febbraio 2015
DA TSIPRAS A DON CHISCIOTTE CON UN OCCHIO A CHAVEZ
Tsipras in salsa spagnola si chiama Pablo Iglesias e somiglia a Don Chisciotte. Insieme per il comizio conclusivo ad Atene, insieme per un progetto di Europa, Tsipras e Iglesias sembrano voler «terremotare» la vecchia politica. Entrambi chiedono di ridiscutere la questione del debito, entrambi invocano una ripresa di sovranità nei confronti della troika. Quarant’anni il primo, trentasei il secondo. Niente cravatta e stile da rock star. Dicono di ispirarsi al «nuovo rinascimento» latinoamericano e vogliono combattere la corruzione. «Tsipras è l’Hugo Chavez dei Balcani», titolava nei giorni scorsi il Wall Street Journal, mentre la stampa spagnola incalzava i dirigenti di Podemos per presunti legami con il regime venezuelano.
Iglesias probabilmente sa che tutti lo accuseranno di voler cavalcare l’onda greca e così, in piazza davanti al suo popolo, lui Tsipras lo cita in continuazione. «Atene ha fatto di più in questi sei giorni di quanto abbiano fatto i suoi precedenti governi negli ultimi sei anni», dice esortando la Spagna ad agire. Domenica scorsa era in Grecia per festeggiare il trionfo di Syriza. Ora tocca a lui. «Ci riprenderemo la sovranità». E per dimostrare che fa sul serio si paragona niente meno che a Don Chisciotte. Sempre con uno sguardo a Tsipras. E, chissà, anche al Sudamerica.
Enrico Caporale