Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  febbraio 01 Domenica calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - A CHE PUNTO SONO BERLUSCONI E IL CENTRODESTRA


REPUBBLICA.IT
ROMA - Calcoli e sottrazioni. Alla fine, però, il risultato è impietoso. Nell’elezione del nuovo presidente della Repubblica - alla quarta votazione è stato scelto Sergio Mattarella - Forza Italia ha perso per strada almeno 34 voti. Forse anche molti di più. Un rischio, quello di dover contare le schede bianche a una a una salvo poi accorgersi che dentro al partito qualcosa proprio non torna, che Silvio Berlusconi sapeva certo di correre. A questo punto, la resa dei conti intestina è già cominciata e nel mirino del ’cerchio magico’ di Silvio finiscono, fronda fittiana a parte, il plenipotenziario Denis Verdini più Gianni Letta. Sono state 105, infatti, le schede risultate bianche nella partita per il Colle giocata stamani a Montecitorio. L’indicazione di votare scheda bianca era stata data ai grandi elettori di Forza Italia che sono in tutto 143 (ma presenti oggi 139). All’appello, dunque, mancano 34 voti azzurri, anche se non è possibile fare un calcolo preciso a causa della segretezza del voto e del fatto che ci sono stati anche 14 voti dispersi e 13 schede nulle.

I NUMERI I risultati della quarta votazione

Volendo arrotondare, si potrebbe dire che una quarantina di esponenti di Fi nel segreto dell’urna ha votato per Mattarella. Ma il numero dei ’franchi soccorritori’ - per dirla con le parole di Maurizio Gasparri - inevitabilmente ’balla’ dal momento che tra le schede bianche ne sono arrivate sicuramente alcune dal fronte dei dissidenti di Ncd, in disaccordo con la linea ufficiale del gruppo che alla fine ha optato per il voto a favore dell’ex ministro della Difesa proposto dal premier Matteo Renzi. Secondo calcoli effettuati dai gruppi, tra gli alfaniani potrebbe aver votato scheda bianca una ventina di grandi elettori.

Il consigliere politico di Fi, Giovanni Toti, commenta così, ai microfoni di RaiNews24, il risultato: "Può essere che qualche persona per stima personale abbia dato il voto a Mattarella, a questo punto non ci vedo un grande problema". Domenico Scilipoti, ad esempio, già protagonista assieme ad Antonio Razzi della campagna acquisti dell’ex Cav, stamani aveva lasciato intendere che avrebbe ’disobbedito’ alle indicazioni del leader del partito.
Quirinale, Scilipoti (FI): "Potrei votare Mattarella"
Condividi

Indicazioni alle quali si è giunti ieri sera, al termine di una giornata convulsa per tutto il centrodestra. Contatti, colloqui, telefonate, ipotesi a nastro e strategie dell’ultima ora: in realtà in un primo momento il partito era parso orientato a non partecipare alla quarta votazione di oggi con l’obiettivo di mostrare compattezza ed evitare il rischio insito nella scheda bianca (e, appunto, nel voto segreto). Perché se a Mattarella fossero arrivati - come poi è accaduto - più voti di quelli che già aveva sulla carta, l’intera vicenda avrebbe avuto come doppio effetto quello di consentire al candidato designato da Renzi di superare tranquillamente il traguardo mentre Berlusconi sarebbe rimasto completamente tagliato fuori. Così è stato, e se è vero - come continua a dire Toti - che d’ora in avanti non rimarrà tale il clima di fiducia e dialogo instaurato col governo in virtù del patto del Nazareno, forse è anche vero che i vertici di Fi dovranno preoccuparsi seriamente dei rapporti interni al partito e dei segnali che la giornata di oggi trasmette a Berlusconi.

MARIA ROSARIA ROSSI
"Io ho votato...", dice la senatrice di Fi Maria Rosaria Rossi, fedelissima del Cav, mentre parla con altri parlamentari azzurri in Transatlantico, a Montecitorio, mentre in Aula si vota per il quarto scrutinio sul Colle. Ad accompagnarla c’è la collega di palazzo Madama Maria Rizzotti. La tesoriera unica del partito di Silvio Berlusconi ce l’ha con Matteo Renzi: "Il problema non è l’elezione del capo dello Stato, ma questo premier...".
Alta tensione - La Rossi ne approfitta per togliersi qualche sassolino della scarpa e quando gli chiedono che fine farà ora il patto del Nazareno, ma soprattutto come giudica l’esito delle trattative sul Quirinale condotte con il Pd per conto di Forza Italia, si sfoga: "Voi della stampa vi siete preoccupati così tanto del cerchio magico e non tenevate conto dei disastri che stava facendo il duo tragico...". Da chi è formato questo duo? "Quelli che hanno trattato con Renzi...", taglia corto la senatrice forzista che non fa nomi ma probabilmente si riferisce a Denis Verdini e Gianni Letta, che in prima persona in questi giorni hanno seguito le consultazionì sul Quirinale per conto del leader azzurro.