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 2015  gennaio 31 Sabato calendario

ALLAN: «GRAZIE STRAMA, MA IL MIO IDOLO È PIRLO»

L’esame di maturità arriva domani con la Juve quando Allan, il quarto miglior recuperatore di palloni della Serie A, festeggerà la 100a gara con l’Udinese. «Di esami ne ho fatti tanti – dice il 24enne brasiliano –, contro le big gioco da anni. È una partita difficile da affrontare senza paura, con una squadra che pressa bene, ha sempre fame e gioca a memoria. Soprattutto mi troverò di fronte a Pirlo, il mio mito. Era il più forte quando sono arrivato in Italia e non ho cambiato idea. Custodisco la sua maglia in casa accanto a una foto in cui lo contrasto. Sarebbe un sogno giocare accanto a lui».
E Pogba?
«In questo momento è il migliore del campionato. Fa numeri che attirano la gente allo stadio».
Lei cresce ogni settimana. Le ultime tre partite con Sassuolo, Cagliari ed Empoli hanno evidenziato una raggiunta maturità. Ha anche segnato col Cagliari. Cosa è cambiato?
«Ho più fiducia, gioco più avanti, provo più a calciare, Stramaccioni mi trasmette fiducia».
Che differenze ci sono tra Strama e Guidolin?
«Guidolin aveva già un nome, Strama ha l’ambizione di crescere. Guidolin è più nervoso, Strama più calmo, ma ha una bella idea di calcio offensivo, vuole aggressività e ripartenze veloci».
Cosa le hanno insegnato?
«Guidolin tanto nel lavoro di centrocampo, Strama mi ha dato più libertà di esprimermi e ora provo a tirare di più. Ma pure Guidolin mi ripeteva che dovevo tirare».
Di Natale la sgrida?
«Se segno o tiro bene no, ma è normale che voglia sempre la palla».
E dal calcio a 5 che ha praticato a lungo, che cosa ha imparato?
«Il futsal ti insegna a ragionare veloce, a capire sempre un attimo prima quel che devi fare».
Perché pensa sempre a recuperare il pallone, a sradicarlo dai piedi degli altri?
«La palla è sempre stata la mia vita. Vedo che lo è anche per mio figlio Miguel di 3 anni. Sono rientrato da Napoli alle tre del mattino, lui era sveglio e voleva giocare. Io penso sempre a prendere la palla, è la cosa che mi piace di più».
Il ruolo in cui si trova meglio? Davanti alla difesa o mezzala?
«Quello di ora: mezzala».
Ha saltato solo la Samp per squalifica ed è uscito tre volte dal campo, mai prima del 30’ della ripresa. La benzina non finisce mai?
«Merito di questo staff. Cerco ogni giorno di migliorarmi».
Per arrivare in una grande?
«Senza fretta. So che col lavoro arriverò in una big, anche a guadagnare le cifre importanti che ogni calciatore desidera».
L’Inter sembra quella più avanti di tutte. Ma anche il Napoli preme.
«Io vorrei giocare la Champions. Ne parlo spesso con Max Pereyra e mi dice che è bellissimo. Ma non andrò dai Pozzo a chiedere di cedermi. Io ho un contratto con l’Udinese fino al 2018 e non è una banalità dire che qui sono felice. C’è tutto. E se fossimo stati più fortunati, saremmo più in alto in classifica. A fine campionato capiremo: se sarà un vantaggio per me e per il club si deciderà».
Cosa ha imparato di friulano?
«Solo il saluto mandi , ma amo il salame».
Perché è un brasiliano così tranquillo?
«Ho una famiglia stupenda, mia moglie Thais, Miguel e Manuel, che ha tre mesi ed è nata a Udine. E tra i compagni Gabriel Silva è il mio amico del cuore».
Perché ha cambiato numero dal 3 al 6?
«Semplice: il 6 è più bello».