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 2015  gennaio 31 Sabato calendario

DEBITO GRECO BANCHE ITALIANE LE PIÙ ESPOSTE: 385 MILIONI

Intendiamoci: prima di fare i conti dei danni ci vuole un patatrac che non vuole e non conviene a nessuno. La Grecia promette di spezzare le reni all’Europa, eppure la realtà è diversa delle minacce rutilanti di Tsipras e dei suoi ministri. A meno dell’arrivo di un soccorso russo o cinese, oggi l’unica possibilità per Atene di rinunciare agli aiuti dei partner europei, evitare la corsa agli sportelli e il fallimento immediato delle sue banche è quella di chiedere fondi di emergenza ad un pezzo della Troika, ovvero la stessa Bce di Mario Draghi, attraverso la cosiddetta Ela, «Emergency Liquidity Assistance».
La posta in gioco è molto alta. Già sappiamo a quanto ammontano i prestiti internazionali ad Atene: 320 miliardi di euro, quasi 200 dei quali erogati dai partner europei. L’ottanta per cento di questi soldi sono dei contribuenti: dopo il taglio del debito greco le banche possiedono appena il 17 per cento di quei crediti. Per questo - spiegano molti esperti - il rischio contagio come conseguenza di un default greco sarebbe molto più basso di quanto non fosse nel 2011. Un’analisi dell’istituto Bruegel sui dati della Banca dei regolamenti internazionali ci spiega poi come sia ripartito il rischio bancario.
L’esposizione complessiva delle banche italiane all’economia greca vale 800 milioni di euro, niente rispetto a quella degli istituti tedeschi (10,2 miliardi di euro), meno delle francesi (1,3 miliardi) e olandesi (923 milioni). E però le banche italiane sono quelle più esposte al debito pubblico greco per quasi la metà di quel gruzzolo, in tutto 385 milioni di euro.
I nostri banchieri hanno creduto più di altri nella possibilità di un rinascimento greco, se è vero - come dicono i numeri - che fra il 2012 e il 2014 sono gli unici della zona euro ad aver aumentato i crediti. Le banche tedesche sono esposte al debito greco per 327 milioni, ma vantano altri sei miliardi di crediti verso le imprese private e quattro con gli istituti greci. Fuori della zona euro l’esposizione delle banche italiane al debito greco è inferiore solo a quella delle britanniche (440 milioni). Il resto dei crediti del Belpaese verso Atene si divide tra settore privato non bancario (332 milioni) e banche (81 milioni).
Twitter @alexbarbera
Alessandro Barbera, La Stampa 31/1/2015