Roberto Cotroneo, Sette 30/1/2015, 30 gennaio 2015
CALCIO IN CRISI: DEBITI E FISCO
Il calcio brasiliano non sta bene, e non c’era bisogno della pesante sconfitta contro la Germania agli ultimi Mondiali per saperlo. Uno dei fattori è il collasso finanziario dei club, indebitati fino al collo, soprattutto con il fisco. Si stima che le società debbano allo Stato 3,7 miliardi di reais (1,2 miliardi di euro) tra tasse arretrate e contributi previdenziali: la metà di questo debito è in carico appena ai dodici principali club. Nei giorni scorsi la presidente Dilma Rousseff ha messo il veto all’ennesimo tentativo della Federcalcio brasiliana di aggirare il problema: attraverso deputati amici, la Cbf aveva presentato un progetto di legge per diluire i debiti in centinaia di rate, oltre a chiedere un perdono secco alle multe e gli interessi sugli arretrati. Il governo ha proposto in cambio la creazione di una commissione mista per discutere i problemi. Un’associazione di calciatori chiamata “Bom Senso”, che lotta per la pulizia nel futebol, ha applaudito la decisione del governo di fermare il colpo di spugna.