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 2015  gennaio 30 Venerdì calendario

PRESIDENTE

«Il primo giorno in cui me lo sono trovato davanti, a Londra, rideva e scherzava tanto che all’inizio non avevo compreso che fosse lui il presidente» (Samule Eto’o parlando di Massimo Ferrero).

ALLENATORE «Rubo qualcosa a ciascuno. Lippi è un viareggino, cocciuto, sempre lucido: in panchina non sbraitava mai, indovinava i cambi, un maestro nel leggere le partite. Ancelotti è l’uomo spogliatoio, ogni giocatore si romperebbe una gamba per lui. Capello interpreta il ruolo in modo drastico: sa unire la squadra anche contro se stesso, è una tattica psicologica, mi ha spiegato. In questi giochini, Mourinho è un genio» (Mark Iuliano, allenatore del Latina).

AVANTI «Lasciare il calcio non è una cosa semplice, anche se ne hai fatto parte per tanti anni. Un po’ ci sono le resistenze e l’affetto delle persone che lavorano con te, un po’ c’è l’abitudine: finché si può, si va avanti. Magari cambiando ruolo come ho fatto io, ma si va avanti» (Marcello Lippi).

ERRORE «Menez è anarchico, imprevedibile per gli avversari ma a volte anche per i compagni, Destro, invece, ha caratteristiche precise: magari non ha grandi colpi, ma gioca molto sull’errore degli avversari. In questo ricorda un po’ Inzaghi. Non immagino combinazioni particolari tra Menez e Destro, i gol devono nascere in un altro modo» (Aldo Serena).

COMPLIMENTI «L’allenatore della Samp Mihajlovic mi ha fermato per dirmi: “continua così e diventi come Cristiano Ronaldo”. Sono rimasto sorpreso, è il più bel complimento ricevuto da quando sono in Italia. Anche perché me l’ha fatto un avversario» (Felipe Anderson).

POSITIVO «Io penso sempre positivo e ricordo che ho vinto 4 campionati, l’Olimpiade ad Atene, il Mondiale Under 20. Ho giocato con tanti fuoriclasse e con alcuni di loro c’è ancora una grande amicizia: Xavi, Sergio Ramos…» (l’attaccante del Verona Javier Saviola).

DOPPIO «Si vede che giocano il doppio come si gioca oggi, da dietro. Ma li capisco: la risposta è quasi più importante del servizio, e come fai ad andare a rete si ti arrivano subito delle sassate? Oggi è più doppio misto che doppio, ma a me diverte più di certi singolari. E così c’è spazio anche per campioni, non doppisti, come Federer, e Nadal. Che si diverte pure tanto, e si allena, in doppio» (Nicola Pietrangeli parlando di Bolelli e Fognini).