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 2015  gennaio 29 Giovedì calendario

LANNUTTI: «CONOSCO BEPPE DALL’144»

C’è anche Elio Lannutti tra i dieci candidati alle “quirinarie” dal Movimento Cinque Stelle che saranno sottoposti al giudizio della rete. Il nome più votato sarà quello che i parlamentari grillini indicheranno per il Colle. Presidente e fondatore dell’Adusbef, Lannutti, che è stato anche senatore come indipendente dell’Italia dei Valori, è in trincea da trent’anni contro i grandi interessi economici e finanziari a difesa dei cittadini.
Lannutti, potrebbe essere lei il candidato al Quirinale per l’M5S…
«Non me l’aspettavo, ne sono onorato. E comunque sono in buona compagnia. Purtroppo, però, il candidato sarà eletto dal patto del Nazareno...».
Lei è passato da Di Pietro a Grillo…
«Con Di Pietro ho condiviso un tratto del mio percorso. L’ho abbandonato quando ho scoperto che non era diverso dai partiti che combatteva. Grillo lo conosco da una vita. La prima volta me lo ritrovai di fianco a un’assemblea dei soci della Stet a protestare contro le ruberie perpetrate con i numeri 144».
Cosa pensa del Movimento 5 Stelle? Ha visto che se ne sono andati altri nove parlamentari…
«I grillini, nonostante qualche errore, sono l’ultima speranza di questo Paese. Lottano per l’onestà, la trasparenza e la moralità della politica, contro la corruzione e quelli che hanno distrutto l’Italia. Sono persone perbene e preparate, che continuano a condurre esistenze da cittadini normali e non da privilegiati».
Quali errori hanno commesso?
«Avrebbero dovuto dare l’appoggio esterno a un governo Bersani. A quest’ora la storia sarebbe completamente diversa».
È Grillo? Qualcuno dice che è…
«Beppe è un comico che per l’Italia ha fatto molto di più della maggior parte dei politici».
Il patto del Nazareno la farà inorridire…
«Con l’Adusbef abbiamo presentato una denuncia in procura per il mancato introito di 16-20 miliardi che non arriveranno per colpa della delega fiscale del governo Renzi. Questo governo non sta facendo nulla. E Renzi, come i suoi predecessori, è andato a baciare la pantofola della Merkel. Oltre alla sua colpa originaria».
Quale?
«Sono due: essere andato a Palazzo Chigi senza essere eletto dal popolo e aver resuscitato Berlusconi, che era politicamente morto e ora dà le carte. Per salvare le sue aziende, farle guadagnare e poi, probabilmente, rivenderle col massimo profitto».
Come giudica l’operato di Giorgio Napolitano?
«Pessimo. Lo conosco da quando frequentavo Mario Spallone, il medico di Togliatti. Nonostante io abbia sempre combattuto Berlusconi, la caduta del suo governo nel 2011 è stato un golpe. Napolitano ha assecondato gli interessi della mafio-massoneria europea che voleva uno di loro, Mario Monti, alla guida del nostro esecutivo. E infatti il governo Monti ha fatto gli interessi delle banche e della cleptocrazia europea, massacrando le famiglie».