Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  gennaio 16 Venerdì calendario

DISCOTECA «È

molto più divertente fare gol che vederlo fare. Non se ne rendono conto, i giovani d’oggi. Buttano via vita e carriera. Meglio una partita in A che mille notti in discoteca» (Roberto Mancini).

ANNI ’60 «Perché ho questo look anni ’60? Mi piace ricordare quei tempi, c’era più rispetto» (Graziano Pellé).

VECCHIO «Mi chiede se mi sarebbe piaciuto dare una mano al calcio italiano di oggi? Onestamente sì, sa cosa mi ha fregato? L’età. Sono vecchio. Ho 72 anni, conosco le persone che comandano il gioco e loro sanno perfettamente chi sono io» (Dino Zoff).

PAURA «Ho venduto l’Atalanta per paura: gli ultimi mesi sono stati terribili. Durante la gestione di mio padre, i rapporti con gli ultrà erano pessimi: capitava di tornare a casa scortati per paura di aggressioni. Quando subentrai io alla presidenza, la situazione si raffreddò, ma presto i rapporti tornarono tesi, tanto che la Digos mi consigliò di disertare lo stadio» (Alessandro Ruggeri).

UTOPIA «Palermo è stata la mia utopia, speravo di portarlo in Champions League tramite un calcio diverso, un laboratorio permanente. Ci siamo quasi riusciti» (il ds giallorosso Walter Sabatini).

TACCHE «Io non sono di quelli che tornano a casa e aggiungono la tacca per ogni scalpo del portiere che hanno abbattuto. Segnare e fare segnare mi dà la stessa soddisfazione. E se il coach mi dice che devo liberare un compagno lo faccio, non mi sento sminuito» (Gervinho).

CHIAVE «È giusto che il presidente sogni in grande. Ma dobbiamo confrontarci con questa realtà. Lui ha un carisma indiscutibile e ogni visita ci rende felici e ci carica. Ma il presidente non può risolvere tutti i problemi. I grandi acquisti sono sempre ben accetti, ma io credo sia più importante lavorare su di noi, sui nostri difetti. Quella è la chiave» (Riccardo Montolivo).

FAME «Non so se Nibali rivincerà il Tour, con quel percorso il vero favorito mi sembra il colombiano Quintana. Il Tour ha cambiato la vita di Vincenzo, il Tour è un’altra cosa. Ma se lui ha digerito il trionfo, può ritrovare la fame che aveva. Il segreto è quello» (il ct azzurro Davide Cassani).

CONTENTO «Sono contento della mia carriera. Si può anche retrocedere, basta aver fatto il possibile per evitarlo. E se altri sono stati più bravi di te lo riconosci e gli batti le mani. È lo sport» (Zdenek Zeman).