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 2015  gennaio 16 Venerdì calendario

PERISCOPIO

Gli immigrati in Italia fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare. Votare alle primarie del Pd. Facebook.

Quirinale – Fate presto prima che Grasso ci si abitui. Jena. La Stampa.

(mfimage) Berlusconi torna alla politica riunendo i suoi al santuario del Divino Amore. Quello famoso per il salone pieno di ex voto «per grazia ricevuta». MF.

«Nonostante tutto, per nove anni, Napolitano è riuscito a tenere alto il nome dell’Italia. «Ovvio che sia stremato». Vignetta di Ellekappa. la Repubblica.

Accusato da quel noto bibliofilo di Matteo Renzi di non aver letto più di due libri in vita sua, Matteo Salvini ha postato su Twitter le copertine di due libri che sta leggendo in questi giorni: il Mondo nuovo di Aldous Huxley e Sottomissione di Michel Houellebecq. Sennonché Sottomissione sarà in libreria soltanto domani, allora Salvini ha cancellato il tweet ed è rimasto soltanto il Mondo nuovo. Non si era mai visto uno che non riesce a leggere neanche per finta. Mattia Feltri. La Stampa.

Nessuno può essere ammazzato per un’idea. Ovvio schierarsi con la gente che sfilava a Parigi. Diciamocelo: le vignette incriminate facevano cagare. Ma non è questo il punto. Erano mirate giuste? Su Papi medioevali, preti, pedofili, Ior, cardinali con attici da 700 mq, ho disegnato di tutto, con Antonio Padellaro, mio direttore al Fatto, vicino allo svenimento in tre occasioni. Ma non disegnerei mai Cristo in modo offensivo. Quando mi ci sono avvicinato (accade anche a noi atei spiritosoni) nel mio retro testa non mi sono mai sentito a posto. Cristo non è un uomo ma un simbolo. Non ero a posto nei confronti dei cattolici onesti, dei preti poveri con i miei stessi ideali, perfino nei confronti delle vecchiette che giaculano in Chiesa per alleviare la paura da fine vita. È giusto fino al rischio, attaccare gli uomini e le loro azioni, ma è stupido attaccare i simboli della ricerca spirituale, la stessa di cattolici, ebrei, islamici e? atei, ognuno a modo suo a cercare risposte, tutti spaventati dal viaggio nell’ignoto che è la vita, tutti sperduti su questa insensata palletta che è il globo. Stefano Disegni, responsabile del supplemento satirico de Il Fatto.

I bambini, nella maggior parte del mondo, crescono guardando Topolino che canta e balla. Pure i bimbi palestinesi vedono Topolino, ma nella tv palestinese Topolino danza con cinture esplosive e canta «Morte all’America e morte agli ebrei». Ron Prosor, ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, discorso all’Onu.

Dedicato a chi confonde fame con appetito, fretta con velocità e si mangia anche la parole, degli altri. Alessandro Bergonzoni. ilvenerdì.

Le imprese e i mecenati dovrebbero aiutare di più i musei. L’Intitut Francais d’Archèologie Orientale, ad esempio, ha lo stesso budget dell’intera università di Torino. Da noi invece l’addetto archeologico per gli studi orientali in Egitto è stato tagliato dal governo Monti. Christian Greco, neodirettore del Museo egizio di Torino. Sette.

Più di Milano, adoro altre città come Torino e Roma, oppure la Toscana dove mi rifugio volentieri avendo una piccola casa nel Volterrano. Però non lascerei mai Milano che reputo la città italiana più viva culturalmente e con la società più democratica. Gillo Dorfles. Il Giornale (Mimmo Di Marzio).

Milano ha avuto una ruolo fondamentale nella moda, ma adesso credo che non lo sia più. Roma è splendida e se vuoi fare del cinema, è lì che devi vivere. Se vuoi sognare c’è Venezia. Se invece sei in fuga d’amore, Firenze. È l’Italia, è un pezzo della mia vita importante, forse il più importante. Carol Alt, attrice. Il Fatto.

Chi sono? Un vegetariano che mangia la carne, un ateo che è sempre imbevuto di chiesa. Gabriel Matzneff, Galop d’enfer. La table ronde, 1985.

Sono nato a Spalato. Ho avuto un’infanzia privilegiata. La mia famiglia era ricca. Un nonno industriale del cemento. Poi la guerra. I rivolgimenti. La rapida fine di un mondo. Il mio mondo. Conoscevo il tedesco, il croato, l’italiano. In casa si parlava veneto. La Dalmazia aveva avuto una lunga storia con Venezia. La marina della Serenissima era composta di istriani e dalmati. Mi affascinavano le mescolanze di lingue, di storie e di uomini. Poi la felicità venne meno. Mi ammalai. Scoprendo, improvvisamente, il senso della precarietà. Enzo Bettiza, saggista. la Repubblica. (Antonio Gnoli).

La trasformazione degli uomini in killer è un’opera complessa, che sloga e spezza le strutture della persona: i pianti dei soldati dormienti sono il lamento per quelle distorsioni. C’è un momento in cui il marine, a metà del corso, torna a casa per una licenza. Vede padre e madre, fratelli, amici. E pensa: «Non mi interessano più». Ferdinando Camon sul libro di David Tell, Io sono un’arma. Longanesi. La Stampa.

Gli ombrelli erano aperti, davanti al portone del 66 chiuso a metà, sotto un ilare nevischio che tra i rami nudi degli alberi sembrava salire, vorticando, verso il cielo bianco. I cavalli scuotevano a tratti le orecchie sporgenti dalle nere gualdrappe, per liberarsi dei fiocchi che si annidavano fra i peli. Luigi Santucci, Orfeo in paradiso. Mondadori.

Il gelo notturno tagliava il respiro. I fasci di luce dei due grandi riflettori delle torrette d’angolo battevano la zona, incrociandosi. Si vedevano i lampioni delle due zone: esterna e interna. Ce ne avevano messi tanti che nascondevano le stelle. Alexandre Solgenitsin, Una giornata di Ivan Denissovic. Garzanti, 1963.

Aveva visto venire la sera sul lago e venire la notte sulla pianura lombarda. A Piacenza aveva sentito sferragliare sotto di sé il ponte sul Po. Poi, fino all’alba, lo accompagnò il battito delle rotaie ad ogni giuntura. Viaggiava di fianco a gente che saliva e scendeva alle stazioni, sentendo variare i dialetti di ora in ora, nelle pause di un sonno che durò 12 ore. Piero Chiara, Il balordo. Mondadori, 1987.

Sul treno locale Milano Greco Pirelli-Piacenza c’era anche Beatrice Borromeo che stava andando verso Piacenza, lì prendeva la coincidenza per Alessandria, poi la corriera per Imperia. Infine la veniva a prendere l’autista per portarla a Montecarlo. Io sono sempre stato a favore del Principato di Monaco. Motivo? Lì fanno il festival del circo più bello del mondo. Basta balle di sinistra. Il circo può usare il bestiame. Maurizio Milani. Il Foglio.

Il pericolo l’ho sempre affrontato a fronte alta e a gambe levate. Roberto Gervaso.

Paolo Siepi, ItaliaOggi 16/1/2015