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 2015  gennaio 15 Giovedì calendario

PADOÀN È LA PRONUNCIA CORRETTA MA L’INTERESSATO PREFERISCE PÀDOAN

Allora: Padoàn o Pàdoan? La questione di come pronunciare il cognome del ministro dell’Economia risale al giorno stesso della nomina. Si attesta che quasi immediatamente, da parte di alcuni democratici (si fanno i nomi di Pippo Civati e dello stesso Renzi), si sia sostenuto che il cognome andrebbe pronunciato Pàdoan (con l’accento ritirato) trattandosi di persona piemontese (almeno, di origine). Adesso la questione è arrivata sul tavolo degli accademici della Crusca, teorici custodi della purezza linguistica.
In verità, ormai i cruscanti si limitano a prender atto dell’uso prevalente della lingua, specie ricorrendo ai motori di ricerca in rete, poco curandosi dell’eleganza, del buon gusto, della chiarezza, degli aspetti giudicabili positivi in una parola o in un costrutto. Rilevando quindi che la funzione normativa sembra pretermessa dai custodi della «lingua nostra», possiamo rilevare come la faccenda della pronuncia Pàdoan/Padoàn sia sviscerata sul sito internet della vecchia Accademia.
Si annota, giustamente, che molte parole mostrano oggi una tendenza (giudicabile scorretta) a spostare indietro l’accento. Così sentiamo sdrucciole, invece di piane, parole che andrebbero pronunciate edìle, salùbre, utensìle, valùto ecc. Anche voci straniere cambiano impropriamente accento (cògnac invece di cognàc, Dìktat in luogo di Diktàt), come pure nomi di luogo (Frìuli invece di Friùli, Bèlice anziché Belìce).
Si rammentano pure cognomi che impropriamente spostano l’accento: Salgàri (derivato da saligàri, a sua volta risalente a salice) diviene popolarmente Sàlgari. Nel Veneto si citano cognomi che spostano l’accento: Trevisàn, Benettòn, Fogàr si mutano in Trèvisan, Bènetton, Fògar. Potremmo aggiungere un altro politico: Rumòr pronunciato sovente Rùmor. Non c’è dubbio: Padoàn deriva da Padovàn, Padovàni o Padovàno. Però da mesi prevale la pronuncia Pàdoan, perché indicata come preferita dallo stesso interessato. Conclusione della Crusca: «Se la pronuncia sdrucciola, pur etimologicamente erronea, è stata legittimata dal diretto interessato, gli altri (giornalisti, politici ecc.) non hanno potuto far altro che adeguarsi».
Invece avrebbero potuto agire diversamente. Al ministro Pàdoan/Padoàn, insomma, sarebbe riuscito quel che non poté il poeta Salvatore Quasimodo (inatteso premio Nobel per la letteratura nel 1959), il quale dovette subire la diffusione della scorretta pronuncia del proprio cognome, Quasìmodo, in luogo del corretto Quasimòdo. Del resto, anche Cossìga avrebbe dovuto pronunciarsi Còssiga (l’etimologia non dà problemi: Còrsica). Peccato che il vincente Quasìmodo, come il diffuso Sàlgari, sia errato. Adesso finirà che a vincere sarà la pronuncia scorretta sì, però voluta dal titolare: Pàdoan, sbagliato ma caro a chi lo porta, in luogo di Padoàn, corretto ma sgradito a chi reca tale cognome.
Cesare Maffi, ItaliaOggi 15/1/2015