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 2015  gennaio 15 Giovedì calendario

SERIE B, STADIO E BORSA: PAVIA SOGNA COL DRAGONE

Il Ticino scorre placido a due passi dal centro. Due mesi fa aveva fatto un giro al di là degli argini, ma in Borgo, il quartiere che si affaccia sul fiume, nessuno si era preoccupato più di tanto. Sarà l’abitudine, sarà che a Pavia sono soliti lavorare senza troppe chiacchiere. Anche questo, probabilmente, sarà piaciuto ai cinesi che hanno acquistato la società di calcio della città e che hanno molti progetti interessanti per l’espansione di questa zona. Nell’estate 2014 il fondo di investimento Shanghai Pingyi decide di rilevare la proprietà del Pavia calcio, che vivacchia in Lega Pro. Un fondo non è un ente benefico: investe per guadagnare o per avere un altro tipo di ritorno. Lo Shanghai Pingyi sceglie prima Pavia e poi la sua squadra. In vista dell’Expo i cinesi cercano una zona vicina a Milano, con una storia alle spalle e una realtà importante. Un identikit a cui risponde perfettamente Pavia, capitale del regno longobardo, dotata di un patrimonio artistico notevole, sede di una delle più antiche Università italiane e del Policlinico San Matteo che ha parecchie aree di eccellenza nella ricerca e nella sperimentazione. L’interesse prima per la città e per la provincia (che dovrebbe diventare un polo industriale per aziende cinesi) e solo dopo per la squadra è una garanzia importante della serietà del progetto: i cinesi qui si fermeranno.
SERIE B E NUOVO STADIO Il Pavia adesso è al comando del girone A della Lega Pro grazie ai gol di Soncin e Ferretti e alle invenzioni di Cesarini. La città sogna la Serie B: «Il salto di categoria – racconta il direttore generale Massimo Londrosi – era programmato nel giro di tre anni, ma se riusciamo ad anticipare i tempi meglio ancora. La proprietà cercherà di accontentare l’allenatore in questa sessione di mercato». Il tecnico è Ricky Maspero, che l’anno scorso ha vinto il campionato di Eccellenza con il Ciliverghe e secondo Londrosi «diventerà uno dei più bravi nei prossimi anni». Il presidente del Pavia si chiama Xiadong Zhu, il vicepresidente Qiangming Wang. Londrosi conosce Wang un paio di anni fa e lo convince a investire sul Pavia. In breve tempo viene ridisegnato l’organigramma, riaperto il settore giovanile (che subirà un’ulteriore riorganizzazione con l’obiettivo di farlo diventare il fiore all’occhiello del club), ripensata la prima squadra e ristrutturato lo stadio che nella prossima gara casalinga contro il Monza vedrà la riapertura dei Distinti. Ma in realtà lo storico impianto Pietro Fortunati (dedicato al presidente degli anni Trenta e Quaranta) è destinato alla pensione. Il progetto dei cinesi prevede un nuovo stadio, ovviamente privato, in una zona adiacente. La capienza è ancora incerta, si parla di 15.000-20.000 spettatori, e si ragiona anche sulla creazione di un centro sportivo sullo stile di Milanello. Il Comune è favorevole perché la costruzione porterebbe a una riqualificazione della zona e a un ripensamento di tutto il trasporto pubblico urbano: «Con la proprietà del Pavia – spiega Davide Lazzari, assessore allo Sport della giunta Pd – c’è una collaborazione continua. L’intento è quello di percorrere insieme un percorso ricco di soddisfazioni per la squadra e per la città. I cinesi sono molto rispettosi di Pavia e del made in Italy. Hanno scelto la nostra zona anche perché apprezzano i prodotti tipici enogastronomici. Che non vogliono copiare, ma importare». Che si faccia sul serio lo dimostra la creazione a Shanghai di una struttura di marketing che sviluppa il brand del Pavia. E su Youtube circola un video sulla città fatto per l’Expo a uso e consumo dei turisti cinesi. A proposito di turismo, sono stati creati cinque percorsi legati a bellezze architettoniche, storiche e gastronomiche che verranno inseriti nei pacchetti dei cinesi che sbarcheranno a Milano per l’Expo ma anche dopo. E in città si sta ragionando sulla necessità di proporre nuove strutture alberghiere. Il gruppo cinese, insomma, sta cercando di integrarsi nel tessuto della città e lo dimostra anche la partecipazione convinta a una serie di iniziative benefiche e sociali.
LA COVERCIANO CINESE Qualche settimana fa, intanto, Londrosi insieme a Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione allenatori italiana, è andato a Shanghai e Pechino per la nascita della Coverciano cinese. Il governo di Pechino, infatti, ha istituito l’obbligo per i club di insegnare calcio ai bambini e ai ragazzi, ma da quelle parti non ci sono gli istruttori. E allora verranno organizzati a Nanchino corsi di formazione per allenatori del settore giovanile a cura del Pavia e con la supervisione dell’Aiac. Ad aprile, invece, circa trenta tecnici delle prime squadre cinesi arriveranno a Pavia per seguire dei corsi di aggiornamento. In estate, poi, il Pavia andrà in tournée in Cina. Il 28 gennaio sarà online il nuovo sito del club che avrà anche una versione in lingua cinese. Zhu e Wang trascorrono sul Ticino una settimana al mese e stanno anche lavorando alla quotazione del Pavia alla Borsa di Hong Kong, prevista entro il 2015. E la città, tradizionalmente restia ai facili entusiasmi e anzi piuttosto fredda negli approcci, si sta appassionando a questa storia in un periodo in cui anche in altri sport si vive un momento felice. La Riso Scotti è protagonista nella Serie A2 di pallavolo femminile, mentre nel tennis la squadra della Motonautica, guidata dal maestro Mattia Livraghi (ex 550 del mondo), ha sfiorato la promozione in A1: la stella è Giorgio De Rossi, che nel 2014 è stato l’unico italiano Under 16 ad avere punti Atp e adesso, appena sbarcato negli Under 18, è il numero 1544 del mondo. Il calcio, ovviamente, resta la realtà più importante e mentre Londrosi lavora sul mercato i tifosi sognano la Serie B e lo stadio nuovo. Made in China: garanzia di serietà.