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 2014  dicembre 24 Mercoledì calendario

ALITALIA, NOZZE FATTE CON ETIHAD

Finalmente è fatta. Alitalia ha annunciato ieri il closing con Etihad, dopo avere completato «tutte le formalità relative al conferimento della compagnia aerea da Alitalia Cai alla nuova Alitalia Sai», la newco della quale gli emiratini si sono ora assicurati il 49% e che nel frattempo è stata promossa da srl a società per azioni. «L’operazione», spiegano dal quartier generale di Fiumicino, «avrà efficacia il 31 dicembre 2014 e Alitalia Sai sarà operativa dal 1mo gennaio 2015». Per arrivare al decollo di Capodanno gli ultimi giorni sono stati i più frenetici di questa lunga trattativa tra Roma e Abu Dhabi, ma solo così al perfezionamento dell’accordo si è giunti nei tempi annunciati dal nuovo ad Silvano Cassano, che aveva scommesso sul 23 dicembre. Per detenere il 49% della newco, Etihad Airways ha versato 387,5 milioni di euro, che le danno diritto ad azioni di categoria B, quelle riservate ai vettori internazionali (era stato così anche per Air France-Klm). Il restante 51% farà capo ad Alitalia Cai, attraverso la società cuscinetto MidCo, alla quale è stata conferita l’intera partecipazione.
Per arrivare a questo equilibrio azionario, approvato anche da Bruxelles, ci sono voluti due aumenti di capitale. Cash il primo, quello riservato a Etihad, in natura il secondo, approvato dall’assemblea straordinaria di Alitalia del 19 dicembre scorso per un controvalore di 403,2 milioni di euro «da liberarsi mediante conferimento del ramo d’azienda relativo all’attività di trasporto aereo alla new company Alitalia Sai». Perché i conti tornassero era necessario che il valore del ramo d’azienda corrispondesse a quella cifra, calcolata proprio per poter riconoscere a Cai il 51% della newco. La perizia, un centinaio di pagine firmate dai professori Silvano Corbella e Gabriele Villa che si sono basati anche sull’analisi del patrimonio della compagnia effettuata da Deloitte & Touche e sui multipli di società comparabili, ha confermato che il valore attribuito al blocco degli asset conferiti «è almeno pari a 403,3 milioni di euro e quindi almeno pari al valore dell’aumento di capitale comprensivo di sovrapprezzo, al servizio del conferimento». Restano fuori dal passaggio di consegne tra la vecchia e la nuova Alitalia l’indebitamento finanziario (in totale 1.084 milioni di euro al 30 settembre scorso), con l’eccezione del cosiddetto aircraft debt, quello acceso per l’acquisto della flotta, e poi le passività e i contenziosi (oltre alla causa col gruppo Toto per Air One, ci sono quelle per la mancata acquisizione di Wind Jet e con G&C Holding) non connessi all’attività di operativa di vettore aereo, e le partecipazioni in Air One e nella stessa Midco. Dal primo gennaio, dunque, si decolla. L’obiettivo, scandito dal piano 2015.2018 che allarga il network ampliando l’offerta di lungo raggio, è arrivare all’utile nel 2017.
Angela Zoppo, MilanoFinanza 24/12/2014