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 2014  dicembre 17 Mercoledì calendario

CARLO CRACCO, IL MOMENTO DEL PICCIONE

C’è un giorno, nella vita di Carlo Cracco, in cui tutto è cambiato. Un giorno di sei anni fa, che sembrava normale: era andato a fare un cooking show, uno dei tanti. Ma lì incontrò una donna speciale – bionda, romagnola – e nacque un sentimento impossibile da contrastare. Quella ragazza si chiama Rosa Fanti, ha 32 anni (diciassette meno di lui) e da sei è la sua compagna. Insieme hanno due figli, Pietro di due anni e Cesare di soli 5 mesi (Carlo ha altre due figlie – Sveva, 12 anni, e Irene, 8 – dal primo matrimonio).
La loro storia d’amore forse la conoscete già se l’avete letta, a marzo 2013, proprio qui sulle pagine di Vanity Fair, dove per la prima volta Carlo e Rosa si sono raccontati. E se l’avete letta sapete anche che è stata questa grande passione a fare di Cracco l’uomo che è oggi: non più solo chef stellato ma anche star televisiva come giudice di MasterChef Italia e, dall’anno scorso, come conduttore unico di Hell’s Kitchen Italia; non più ragazzotto timido e «tontolone con le donne» (parole sue) bensì sex symbol, anche grazie al nuovo look ideato da Rosa, che oggi lavora con lui.

La coppia arriva sul set direttamente dall’asilo di Pietro. Basta vederli per capire che Rosa è nata madre, e che Carlo è un uomo felice accanto a lei. I bambini – neanche a dirlo – sono belli e pure buoni. In un’ora e mezzo il piccolo Cesare mantiene sempre il sorriso stampato in faccia, mentre il grande è genere «bel tenebroso» come papà. Cracco in famiglia però è diverso da come appare in Tv. È un mix di tenerezza e pragmatismo veneto, dice che i figli sono «la cosa più naturale»: fosse per lui, ne farebbe dieci.
«Vengo da una famiglia dove eravamo quattro fratelli», spiega, «mi piace l’idea che in casa ci sia sempre casino». Il quarto figlio «nella gestione delle nostre vite non ha cambiato quasi niente, continuiamo a viaggiare e ce li portiamo dietro; l’unico problema è che non ci stiamo più in macchina, dobbiamo prenderne due». Le prime figlie «fanno le mammine, meno male che le grandi sono femmine e i piccoli maschi».
Lui stesso fa il «mammo» volentieri: per il servizio fotografico nel lettone mette i pigiamini ai figli, e a casa capita spesso che cambi pannolini o dia il biberon. «Lavoriamo tutti e due, si cerca di darci una mano a vicenda. Anche perché lavoro tanto, spesso sono all’estero: quando ci sono, è giusto che faccia io».
Rosa ci ha raccontato che lui, al primo appuntamento, trovando il suo frigo vuoto, le fece la spesa e promise: «Non toccherai più un fornello in vita tua». Parola mantenuta, anche per le pappe. «È tradizione, in casa nostra, svezzare tutti al sesto mese con il piccione», spiega Cracco. «È carne rossa però magra, la migliore per i bambini, perché non è pesante. Toccherà anche a Cesare, in gennaio». Per il resto, ama far assaggiare ai figli di tutto («L’altro giorno ho provato con il vitello tonnato ma Pietro non l’ha gradito molto»), è golosissimo di salame e lo dà anche ai bambini («Se è di buona qualità, fa benissimo»), ma la cosa cui tiene di più è il naso. «Faccio annusare tutto, dal vino alla cipolla. È il modo migliore per conoscere e apprezzare il cibo».
Rosa sostiene che la sua principale virtù da papà sia la pazienza. «In vacanza passa interi pomeriggi a giocare con i bambini, anche con i figli degli amici; gli piace fare squadra, come quando è con la brigata in cucina». Severo? «Per niente», risponde lui. «Con me i bambini fanno tutto quello che con le madri non fanno. Su certe cose provo a tenere duro. Per esempio, il telefonino: la mia figlia maggiore mi ha chiesto l’iPhone, ma io le ho preso il cellulare normale. Per ora resisto, chissà per quanto. Lei me lo fa pesare: è normale, è l’età».
Il Natale dei Cracco prevede la cena del 24 a casa di lui, a Vicenza, con genitori e fratelli. «Ci tiene a cucinare mia madre, tutto di magro. Baccalà e pasta con le sarde». Non cede i fornelli neppure la suocera, per il pranzo del 25 a Sant’Arcangelo di Romagna. «Per mia madre è una sfida cucinare per lui», dice Rosa. «E poi gli fa gli scherzi. Gli fa assaggiare un piatto, e dopo che lui le ha detto che è buonissimo, gli spiega che è una ricetta di Benedetta Parodi». C’è qualcosa però cui Cracco non rinuncia mai a Natale. «I tortellini, quelli piccoli piccoli che facciamo noi. Li congelo e me li porto ovunque».
Subito dopo Capodanno, partenza per la Thailandia. Fuga romantica a due? «Macché», ride Cracco. «Portiamo i bambini. Vengono anche i miei suoceri».