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 2014  dicembre 19 Venerdì calendario

GRASSO

«Hanno detto che ero morto, bruciato nella testa, grasso. Beh, sul grasso avevano ragione. Ma è l’unica cosa vera che è stata detta sul mio conto» (Bobo Vieri).

CICCIA «Sono sceso a 102 chili di peso, quattro anni fa ero 106. Ma c’era della ciccia. Ora la ciccia è molto diminuita e sono aumentati i muscoli. Di sicuro percorro meglio le curve più strette, quelle che prima mi mettevano in crisi. La vera sorpresa è stato il superG, una specialità dove sino alla scorsa stagione non mi trovavo, dove non riuscivo ad esprimermi» (Dominik Paris).

IDENTITA’ «Se volete sapere a quale collega penso di somigliare la risposta è nessuno: ognuno ha le sue caratteristiche, spesso inimitabili. Se però mi chiedete se c’è un portiere che mi piace e che studio, allora vi dico che il mio preferito è Handanovic, ma senza perdere la mia identità» (il portiere dell’Atalanta Marco Sportiello).

PRIORITA’ «Le mie priorità ora sono cambiate. Mi concedo qualcosa di più e la famiglia è al primo posto. L’altro ieri era il compleanno di Leon, quattro anni: sono andato a vedere la recita a scuola e poi abbiamo festeggiato con la casa invasa da trenta piccoli amici. Da papà spero tanto che faccia altro nella vita, non certo il pilota. Ci sono tanti sport: golf, sci nuoto...» (Max Biaggi).

AUTODISTRUZIONE «Qui qualcuno è per l’autodistruzione, mentre tutti dovrebbero volere il meglio per questi colori. C’è poco equilibrio nei giudizi, però io vado avanti per la mia strada convinto di arrivare ad un traguardo che potrebbe essere anche migliore del terzo posto» (Rafa Benitez).

CAUSE «Non credo che ci sia solo una causa per questa crisi. Ci sono varie cose che si sono accumulate, dall’estate sino a ora. Pensate che abbiamo perso subito tre giocatori fondamentali come Paletta, Cassani e Biabiany. Poi ha influenzato anche il discorso societario» (la crisi del Parma secondo Raffaele Palladino).

RICORDI «Kobe (Bryant, ndr) mi aveva chiesto rimanere ai Lakers e una parta di me voleva restare per i bellissimi momenti trascorsi. Ma c’erano anche ricordi meno belli e così ha prevalso la voglia di cambiare. Ho dovuto fare dei sacrifici economici, ma i Bulls sono un team già pronto per vincere» (lo spagnolo dei Chicago Bulls Paul Gasol).