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 2014  novembre 07 Venerdì calendario

YORAM GUTGELD, CONSIGLIERE ECONOMICO DEL PREMIER, SPIEGA IL PERCHÉ DELL’OPERAZIONE BONUS-TFR: PIÙ SOLDI IN BUSTA, COSTI INFERIORI PER LE AZIENDE, E UN +0,1% DI PIL


«Una bomba atomica» per innescare la ripresa. Così Yoram Gutgeld, consigliere economico del premier, spiega al Financial Times la doppia operazione del governo, tra bonus e Tfr in busta paga, sui salari dei contribuenti con i redditi medio bassi. Un lavoratore che dichiara 20 mila euro lordi l’anno, spiega Gutgeld, «la mente economica di più alto profilo» dietro Matteo Renzi, come lo definisce il quotidiano britannico, vede il suo stipendio netto mensile salire da 1.200 a 1.350 euro, mentre il costo per il datore di lavoro scenderebbe da 2.200 a 1.650 euro. Un taglio che, secondo Gutgeld, non ha precedenti in Europa, e sul quale il governo scommette per favorire la ripresa.
Grazie al bonus di 80 euro che è stato stabilizzato, e al Tfr maturando in busta paga i consumi delle famiglie, secondo le stime del governo, dovrebbero salire nel 2015 di 7-8 miliardi di euro. Da queste due misure, nel prossimo anno, deriverebbe un impulso aggiuntivo sul Pil di 0,1 punti. L’effetto potrebbe essere molto maggiore se il governo, come sollecita parte della maggioranza, rinunciasse alla tassazione ordinaria del Tfr in busta paga. L’assoggettamento all’aliquota marginale comporta un maggior gettito, stimato dalla relazione tecnica della legge di Stabilità, in oltre 2,2 miliardi di euro l‘anno.
Il governo si dice aperto a possibili modifiche anche sull’aumento delle tasse sui fondi pensione, come chiede espressamente la commissione Finanze della Camera, ma a condizione che si rispettino i saldi della manovra, il che rende tutto molto più difficile. Le maggior imposte sulle rendite dei fondi pensione e la rivalutazione del Tfr valgono quasi 500 milioni di euro. La commissione Bilancio, intanto, ha chiesto di bandire gli sgravi Irap alle imprese che hanno licenziato. Sulla legge sono piovuti mille proposte di modifica, ma il termine scade solo oggi. La Bilancio dovrebbe concludere l’esame il 20 novembre, poi la legge di Stabilità sarà dal 24 nell’aula di Montecitorio.