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 2014  novembre 06 Giovedì calendario

SKY DIFENDE RICAVI E ABBONATI

Parole d’ordine: serrare i ranghi e mantenere la posizione. Così Sky Italia, nella generale sofferenza del mercato locale, riesce a chiudere il primo trimestre dell’esercizio fiscale 2014-2015 con un giro d’affari in linea con quello dello stesso periodo dello scorso anno, e a limitare la perdita di abbonati. Dall’analisi dei dati della capogruppo 21st Century Fox emerge, che la pay tv guidata dall’ad Andrea Zappia ha chiuso il periodo luglio-settembre con ricavi per 720 milioni di euro (quasi 900 milioni dollari) in linea con il risultato del primo trimestre 2013-2014, mentre i clienti sono calati di 21 mila unità a 4,7 milioni. Ma con il sempre più numeroso pubblico di fascia alta l’arpu, ossia il ricavo medio per utente, resta invariato a 43 euro.
Complessivamente invece la 21st Century Fox, la divisione tv e intrattenimento del colosso mondiale che fa capo a Rupert Murdoch, ha registrato un aumento del giro d’affari grazie in particolare al forte contributo delle attività cinematografiche (il successo di pellicole quali L’alba del Pianeta delle Scimmie e Colpa delle Stelle) e delle televisioni via cavo. Il fatturato, infatti, è salito del 12% a 7,9 miliardi di dollari, decisamente in controtendenza rispetto alle attese dei broker, che stimavano ricavi per 6,25 miliardi (-12%). Però l’aumento del 14% dei costi operativi (a 5,1 miliardi), ha influenzato i profitti, calati nel trimestre a poco più di 1 miliardo (47 centesimi per azione) dagli 1,3 miliardi di dollari (54 centesimi per azione) di un anno fa. Tuttavia, escludendo le plusvalenze generate dalla cessione di azioni Itv da parte di BSkyB e dalla partecipazione al programma di buy-back della stessa emittente inglese, l’utile è salito da 33 a 39 centesimi. Il risultato operativo prima degli ammortamenti è cresciuto del 10% a 1,8 miliardi. Con questi numeri Murdoch può schiacciare l’acceleratore sull’aggregazione delle tre pay tv in Europa, BSkyB, Sky Italia e la Sky tedesca, diventando leader incontrastato nel Vecchio Continente.
Andrea Montanari, MilanoFinanza 6/11/2014