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 2014  novembre 05 Mercoledì calendario

LA COMMISSIONE EUROPEA POTREBBE CHIEDERE ALL’ITALIA UNA MANOVRA AGGIUNTIVA DA 10 MILIARDI O OLTRE, QUELLA PRESENTATA DAL GOVERNO RENZI NON È SUFFICIENTE. SULLA BASE DELLE NUOVE STIME DELLA COMMISSIONE, L’AGGIUSTAMENTO STRUTTURALE DELL’ITALIA È BEN AL DI SOTTO DELLO 0,7% DI PIL ANNUO PER IL PERIODO 2014-2016 NECESSARIO A RISPETTARE LA REGOLA DEL DEBITO


Nessuna procedura per aver violato gli obiettivi contenuti nelle Raccomandazioni per il 2014, ma il rischio che l’Italia venga richiamata per il mancato rispetto della «regola del debito» nel triennio di transizione verso il Fiscal Compact: è questo, in sintesi, il giudizio che la Commissione si appresterebbe a dare della Legge di Stabilità, sulla base dei nuovi dati pubblicati ieri nelle nuove previsioni economiche di autunno. Il via libera preliminare del 29 ottobre alla manovra italiana non esclude l’invio nelle prossime settimane di un «avvertimento preventivo», primo passo verso una procedura. Anzi. Il vicepresidente della Commissione, Jyrki Katainen, ha avvertito che «la regola del debito è tanto importante quanto quella del deficit». Non è vero che «i paesi con il più alto debito pubblico crescono di più, ma il contrario», ha spiegato Katainen. Sulla base delle nuove stime della Commissione, l’aggiustamento strutturale dell’Italia – un peggioramento del saldo netto dello 0,1% nel 2014 e un miglioramento di appena lo 0,1% nel 2015 – è ben al di sotto dello 0,7% di Pil annuo per il periodo 2014-2016 necessario a rispettare la regola del debito. «Lo sforzo richiesto per il prossimo anno potrebbe essere più alto dello 0,7%», avverte una fonte comunitaria. «Anche il governo italiano riconosce che servirebbe lo 0,9» In altre parole, la Commissione potrebbe chiedere all’Italia una manovra aggiuntiva da 10 miliardi o oltre.
I NUMERI
Il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha negato che esistano le circostanze eccezionali, invocate da Italia e Francia per deviare dal percorso verso il pareggio di bilancio. Per il 2015 probabilmente verranno chieste «misure aggiuntive». Ma esiste uno strumento giuridico che consentirebbe di «perdonare» quanto non è stato fatto quest’anno: il «waiver». Letteralmente è una «rinuncia all’esercizio di azioni per inadempimento». In sostanza è un «condono» previsto dalla parte preventiva del Patto di Stabilità per i paesi che subiscono una recessione seria, anche se non valgono le circostanze eccezionali previste per una contrazione di tutta la zona euro. L’output gap dell’Italia – la differenza tra crescita effettiva e crescita potenziale – è al 4,5%, al di sopra della soglia del 4% fissata per far scattare il condono. «Per il 2014 c’è una crescita negativa e si applica il waiver», dice la fonte: all’Italia, dunque, non si «richiede di fare un aggiustamento strutturale». Ma il vero «problema» è che non c’è una norma analoga per «la regola del debito», che serve per iniziare a adeguarsi alle prescrizioni del Fiscal Compact. La Commissione intende adottare una posizione nelle prossime settimane e riconosce che l’aggiustamento richiesto all’Italia era stato fissato con previsioni di crescita più forte e di inflazione più alta. «La discussione su come applicare la regola del debito in periodo di recessione è ancora aperta», dice la fonte, che non vuole sbilanciarsi sull’esito finale della trattativa. Complessivamente il giudizio sulle misure contenute nella Legge di Stabilità è positivo. Per la Commissione, l’effetto di breve periodo degli stimoli sarà «minimo», dice la fonte. Ma «il taglio dell’Irap e dei contributi sociali è molto positivo» perché «dovrebbe stimolare attrazione di capitale e aumentare il potenziale di crescita nel medio-lungo periodo».