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 2014  ottobre 31 Venerdì calendario

LA PRIMA FIRST LADY DELL’AFGHANISTAN È CRISTIANA (E TOSTA)


C’è sempre molto interesse quando sulla scena pubblica si affaccia una nuova first lady: dai discorsi agli abiti, tutto viene passato in rassegna. Ma se sotto i riflettori c’è la moglie del presidente di un Paese che non ha mai avuto una first lady, nel senso in cui l’intendiamo noi, e dove alle donne – fino a pochi anni fa – era proibito studiare, fare sport, lavorare e persino avere un volto, ecco che la cosa assume ben altro significato.
Oggi è il momento di Rula Ghani, moglie del nuovo presidente dell’Afghanistan, Ashraf Ghani. Basta guardarla per capire quanto grande sia la novità che porta nel Paese. Intanto non è afgana, bensì libanese, e soprattutto non è musulmana, ma cristiana. I giornali di tutto il mondo fanno a gara per accaparrarsi un’intervista o un colloquio con lei. E anche nelle notizie più scarne si notano imprecisioni o discrepanze: non è chiaro, per esempio, se la signora Rula sia cattolico-maronita oppure greco-ortodossa. Ma lei più che alle definizioni guarda alla sostanza. Raccontando alla rivista americana Foreign Policy cosa significa vivere in un Paese al 99 per cento musulmano e conservatore, ha detto che «essere cristiani non è un crimine». Parole forti, se pronunciate in Afghanistan, che rendono Rula Saadé in Ghani molto diversa. Sin dall’inizio, già ai tempi della campagna elettorale, ha fatto capire che non si chiuderà a casa. E ha le idee chiare sul ruolo che intende svolgere: alla Bbc, appena diventata first lady, ha spiegato che per prima cosa intende ascoltare, perché «le donne afgane devono avere il coraggio di parlare» e lei è lì per quello.
Rula e Ashraf si incontrano nel 1969 all’American University di Beirut, dove si laureano in antropologia. Sono anni fondamentali per il futuro presidente afgano e il suo tutor è proprio Fouad Saadé, fratello di Rula, un noto marxista. L’anno dopo si sposano: senza che lei si converta all’Islam, che consente agli uomini di prendere in moglie donne cristiane ed ebree. Nel 1974 la coppia ritorna in Afghanistan: per lui c’è un incarico all’Università di Kabul, ma dura poco, perché nel 1977 è lo stesso governo afgano a mandarlo a perfezionarsi alla Columbia University di New York. Negli Stati Uniti arriva per studiare, ma poi diventa professore, prima a Berkeley, in California, e poi alla Johns Hopkins, a Baltimora. È il periodo in cui Ashraf accompagna in chiesa la moglie con i figli, Mariam e Tareq, entrambi nati negli States.
Nel 1991 Ashraf diventa funzionario della Banca Mondiale, ma dopo l’11 settembre 2001 lascia l’incarico per dedicarsi maggiormente al suo Paese, prima come consigliere delle Nazioni Unite e poi del presidente Hamid Karzai, per il quale ricopre l’incarico di ministro delle Finanze tra il 2002 e il 2004. Membro dell’etnia dominante dei pashtun, diventa presidente al secondo tentativo. Lui e Rula sono una coppia presidenziale speciale per l’Afghanistan: un inedito successo a due. Non a caso la prima uscita pubblica di Rula è stata l’8 marzo, giorno della Festa della donna. E durante il discorso di giuramento, il 29 settembre, Ashraf ha ringraziato – evento eccezionale e inaudito per la società afgana – la sua «compagna di vita e amata moglie». Davanti a tutti, l’ha chiamata per nome, il suo nome afgano: Bibi Gul.