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 2014  ottobre 29 Mercoledì calendario

NEL NORTH DAKOTA LA FABBRICA DEI MILIONARI

Il cartello che invita a non sparare sul pianista non c’è. Al suo posto, però, un avviso più minaccioso avverte: «È vietato portare pistole o coltelli nel locale». «Tutti i clienti saranno perquisiti, e se trovati in possesso di armi verranno allontanati». L’insegna campeggia sulla parete d’ingresso di Whispers, uno dei due locali di striptease che da qualche anno movimentano le notti di Williston. Da quando, cioè, questo ex villaggio nel North Dakota è diventato come il Klondike all’epoca della corsa all’oro. E non è uno scherzo, quel cartello, perché proprio qui davanti, il 18 ottobre scorso, qualcuno ha accoltellato Adam Wiirre, un giovane di 29 anni che aveva appena visitato Heartbreakers, l’altro locale di spogliarello che adorna Main Street subito all’uscita dalla stazione ferroviaria.
Ecco il sogno americano, anno 2014. Solo qualche tempo fa, Williston era un gelido paesino di diecimila anime a 60 miglia dal Canada, dedicato all’agricoltura e dimenticato, anche perché a gennaio ha una temperatura media di meno 11 gradi centigradi. Non a caso, il 47% della popolazione aveva origini norvegesi. Da oltre mezzo secolo si sapeva che sotto la sua terra fertile c’era il petrolio della Bakken Formation, che si estende anche a Montana e Saskatchewan, ma era troppo complicato raggiungerlo e nessuno ci pensava. Poi è arrivato il «fracking», la nuova tecnica di estrazione che usa acqua e pericolose sostanze chimiche pompate nella roccia ad alta pressione, e il mondo è cambiato. Al posto di Williston è nata «Boomtown». Nel 2012 il Nord Dakota è diventato il secondo produttore americano di petrolio dopo il Texas, incassando così tanti soldi che questo Stato di 670.000 abitanti ha ora un surplus di un miliardo di dollari. Il boom sta creando 2000 milionari all’anno, e secondo lo U.S. Geological Survey è destinato a continuare, perché le stime dicono che Bakken contiene fra 3 e 200 miliardi di barili. Tanto che il dibattito per il posto da deputato in palio alle elezioni Midterm del 4 novembre si è ridotto a questo: lo sfidante democratico George Simmer che accusa il repubblicano in carica Kevin Cramer di aver «ostruito il progresso», ossia frenato le perforazioni.
La corsa all’oro nero ha più che raddoppiato la popolazione: 20.000 il numero ufficiale, 50.000 quello ufficioso, se si contano i clandestini venuti a prendere i posti di lavoro che McDonald’s e Walmart offrono a 17 dollari l’ora, quasi il triplo della paga minima federale. Sono arrivate brave persone come Dustin, veterano delle guerre in Iraq e Afghanistan: «Ero schierato vicino a Mosul, e per farmi sparare addosso per 15 mesi ho preso 40.000 dollari. Qui, come operaio in un pozzo, guadagno tre o quattro volte di più». Le condizioni sono folli: «Lavoro 14 giorni di seguito, per 95 ore alla settimana, e poi mi danno 14 giorni di riposo, così torno dalla mia fidanzata in Florida. Vivo in un “man camp”, cioè le roulotte parcheggiate in un campo: fa vomitare, ma chi se ne frega? Tanto ci torno solo la sera per dormire».
Con lui, però, è arrivata anche gente tipo Keith Graves, camionista della California con una condanna per stupro. Il 22 ottobre è stato rinviato a giudizio per traffico di esseri umani: aveva creato una rete di prostituzione, iniettando anfetamine nelle vene di una ragazza che si era ribellata. Ma la cosa più clamorosa è che Graves viveva a casa del pastore Jay Reinke, della Concordia Lutheran Church, che lo aveva accolto come faceva con decine di homeless venuti a Williston inseguendo il miraggio dell’oro nero. Questa storia è finita nel documentario «The Overnighters», che ha sconvolto il festival di Sundance e tolto la pace al paese. Infatti ha scoperto che Reinke, nonostante avesse moglie e tre figlie, era un gay nascosto e ricattato dall’ex amante, alimentando il sospetto che ospitasse gli homeless con un secondo fine. Venerdì «The Overnighters» verrà proiettato nel Grand Theatre di Williston, per dare a «Boomtown» l’occasione di fare l’esame di coscienza. «Io - ci dice Reinke - ho sbagliato e ammesso i miei peccati. Sono stato cacciato dalla mia chiesa e lavoro come commesso in un negozio di forniture petrolifere. Questo paese però fa schifo, perché nega l’evidenza di cosa gli sta succedendo e sbatte la porta in faccia ai più deboli».
La criminalità è triplicata, con 16.495 reati commessi nel 2013: aggressioni, stupri, rapine, furti di narcotici dalle farmacie tipo l’Oxycontin. Windie Jo Lazenko, attivista dei diritti umani arrivata in città sei mesi fa, dice di aver già liberato dieci ragazze ridotte in schiavitù. Però Lola, nome d’arte di una bruna scultorea che si esibisce da Whispers, le risponde così: «Io sono venuta apposta dall’Oregon, e sapevo perché. Nelle serate buone, incasso fino a 3.000 dollari». I locali ormai fanno pagare le ragazze per spogliarsi, tanti sono i soldi che poi incassano con le mance. Gli operai arrivano con i jeans ancora unti, gli stivali, la barba incolta, e lanciano piogge di dollari sul palco dove Lola si agita. Fuori, sul muro del parcheggio per le moto, c’è un cartello che avvisa: «Questi posti sono riservati alle Harley Davidson, i trasgressori saranno schiacciati». Il Klondike, con i cavalli motore al posto dei cani da slitta.
Il problema finora sono state le case, che mancano: per farti posteggiare una roulotte ti chiedono fino a 2000 dollari al mese. Quindi c’è il boom delle costruzioni, e le famiglie iniziano a seguire gli uomini. Come Demi, venuta da Chicago con i figli: «Mio marito lavora in un pozzo, io faccio la cameriera. È il sogno americano, no?». Infatti è cominciato pure il boom delle nascite. L’anno scorso il Mercy Medical ha messo al mondo 750 bambini, contro i 300 che erano il suo record. Le stime per il 2015 ne prevedono 1000, e questo mette sotto pressione il sistema prescolastico, dove ci sono 2974 piccoli che hanno bisogno di assistenza, contro soli 1145 posti disponibili.
Quella di Williston, insomma, è una storia surreale a tinte variabili. La città, con la disoccupazione a zero, ha saltato l’intera recessione del 2008 senza accorgersene. Proprio per questo, però, è diventata la calamita dei disperati prodotti dalla recessione, con le conseguenze denunciate da Reinke: «Arrivano senza nulla e dormono nelle auto, sperando di trovare lavoro. Al negozio abbiamo impiegati senza fissa dimora». Judy, segretaria alla Concordia che vive a Williston da trent’anni, è arrabbiata col petrolio: «Ha portato tanti soldi, e tanti problemi. Stavamo meglio prima». La sua nostalgia potrebbe soddisfarla il calo in corso nel prezzo del petrolio, che sotto una certa soglia, secondo alcuni analisti 70 dollari al barile, renderebbe non più sostenibili i costi del fracking. Così Williston diventerebbe un fantasma, alla stessa velocità del suo boom, proprio come era successo oltre un secolo fa alle città della corsa all’oro.