Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  ottobre 25 Sabato calendario

TRENTAMILA PERSONE SVANITE NEL NULLA LA METÀ SONO MINORI

IL RAPPORTO
ROMA Sono come gli abitanti di una cittadina svanita nel nulla: 29.763. È la popolazione degli scomparsi, di tutte quelle persone che una bella mattina escono di casa e non fanno più ritorno, lasciando nella disperazione familiari e amici. Sono minori, anziani, italiani e stranieri, uomini più che donne, di ogni classe sociale. E l’identikit di chi sparisce fa capire quanto «il fenomeno sia drammatico», così come lo ha definito il ministro Angelino Alfano durante il convegno internazionale “La scomparsa di persone: una sfida per i Paesi Ue”, che si è svolto alla Scuola superiore dell’amministrazione.
Nell’elenco stilato dal 1974 in poi, il numero che più inquieta è quello riferito ai minori: la metà è in larga parte composta da ragazzi stranieri che si allontanano volontariamente dalle comunità d’accoglienza.
Le cifre di questa tragedia sono contenute nell’ultima Relazione del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, Vittorio Piscitelli. L’indagine viene diffusa ogni sei mesi e l’ultima segnala un aumento di 558 scomparsi rispetto allo scorso anno. Anche se ha sottolineato ancora Alfano, «sono in crescita i ritrovamenti: su 140 mila denunce, sono state recuperate le tracce di 110 mila persone. Bisogna dire, però, che, dietro ognuna di queste assenze c’è la disperazione dei familiari», la speranza che si alimenta anche per decenni, così come le ricerche che non sempre riescono a dare risultati.
I DATI
Ad aiutare gli investigatori, oggi, sono i social, i mezzi di comunicazione più veloci, la facilità di fare foto o video. Testimoni casuali che ormai rivestono un ruolo determinante e aiutano a risolvere il giallo. Anche se i dati continuano ad elencare misteriose scomparse, assenze che in famiglia nessuno sa spiegarsi. Numeri alla mano, le regioni dove le persone svaniscono con maggiore frequenza sono il Lazio (6.766), la Sicilia (3.900), la Lombardia (3.680), la Campania (3.146) e la Puglia (2.475). Spesso si tratta di allontanamento dagli istituti e comunità, seguito dagli allontanamenti volontari, dalle scomparse dovute a disturbi psicologici, da sottrazioni di minori da parte di uno dei coniugi o da un familiare e, infine, da quei casi legati alla commissione di altri reati. Per quanto riguarda gli ultrasessantacinquenni (1.568), invece, molto spesso si tratta di malati di Alzheimer o di altre malattie neurologiche.
Tra le persone da rintracciare ci sono 9.816 italiani e 19.947 stranieri. I minorenni sono 15.358 (1.954 italiani e 13.404 stranieri). Ma in quest’ultimo caso va considerato che si tratta frequentemente di ragazzi che dichiarano false generalità e sono quindi presenti nel sistema informativo più volte con nomi diversi.
I CADAVERI
Al triste elenco vanno aggiunti i cadaveri senza nome: 1.283 corpi non ancora identificati nei vari obitori italiani. Molti dei casi censiti sono rappresentati da migranti annegati. E tra questi ci sono i 197 stranieri del naufragio di Lampedusa dell’ottobre 2013, che non hanno trovato un nome né una degna sepoltura. «Gli scomparsi sono tanti, è vero, ma non siamo in Argentina, in diversi casi si tratta di omicidi e suicidi - chiarisce Federica Sciarelli, da 10 anni conduttrice della trasmissione “Chi l’ha visto” - Prendiamo il caso di Elena Ceste annoverata fra le donne scomparse, in realtà è stata ritrovata morta nell’astigiano, e ora è indagato il marito. I numeri vanno letti, e di recente molti allontanamenti causati dalla crisi finiscono tristemente con un suicidio».
Cristiana Mangani, Il Messaggero 25/10/2014