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 2014  ottobre 24 Venerdì calendario

Alberto Dandolo per Dagospia Non ha bisogno di presentazioni. Avremmo dovuto incontraci fisicamente

Alberto Dandolo per Dagospia Non ha bisogno di presentazioni. Avremmo dovuto incontraci fisicamente. Finiamo per sentirci al telefono. Parliamo nella nostra lingua: il napoletano. Gli inviamo via mail le domande di questa intervista. Molte di esse sono crude, sfacciatamente intime. Signori e signore ecco voi il Maestro Paolino Isotta. “Caro Dandolo dal nobilissimo cognome, Lei mi ha preparato un’intervista così lunga e così impegnativa quanto a domande che io non so se i lettori di Dagospia avranno mai la forza di scendersela. Mah! Comunque, come diceva Totò. La prima risposta che Le do’ è che alle domande che Lei mi fa, anche alle più estreme sotto il profilo della confessione erotica, io rispondo nel mio libro ‘La virtù dell’elefante’ che in meno di quindici giorni (miracolo di San Gennaro!) è arrivato alla terza edizione. Allora, vorrei meno domande sul sesso e più su Virgilio e Manzoni!’’ paolo isotta isotta fondazione 620x330 paolo isotta isotta fondazione 620x330 Ma io un’intervista sul sesso Le debbo fare! “Allora: sia chiaro: è l’ultima che su questo tema concedo! Poi, nemmeno se ne dipendesse il premio Nobel, ne farò un’altra! » 1) Professor Isotta, si è mai innamorato? Certo, ho avuto grandi storie d’amore. Quando ero ragazzo tendevo a innamorarmi. Mi innamorai pazzamente del grande pianista Dino Ciani che morì giovanissimo: e lui fu con me di una infinita delicatezza, giacché gli piacevano tipi rudi che lo maltrattassero, non un ragazzino aspirante critico musicale; quando avevo ventun anni un uomo sposato della più alta borghesia napoletana, di una famiglia amica della mia da quattro generazioni, mi fece girare la testa e dal punto di vista erotico è stata l’esperienza (non mercenaria) più intensa che abbia avuta. Mi sono innamorato di una ragazza napoletana trentacinque anni fa, Raffaella, colla quale sono stato a lungo fidanzato, e ancora ci vogliamo un bene dell’anima. Il mio amore femminile più completo e oggi più vivo che mai è con Toinette Manzella, una napoletana che vive a Roma e che ho soprannominato Judith per il suo desiderio di troncare il capo ai miei nemici, o presunti tali. Paolo isotta Paolo isotta 2) Il piacere anale ha una sua musicalità? Questa sì ch’è una domanda complessa! Allora, direi che l’immagine pittorica più esplicitamente richiamantesi all’eros omosessuale (se non si considera un eros omosessuale sadomasochista, e allora c’è Géricault colla ‘’Zattera della Medusa’’ e soprattutto – sempre che sia suo e non di scuola, ma è bellissimo lo stesso - con ‘’Diomede sbranato dai suoi cavalli’’) sia il meraviglioso Demone di Michail Alexandrovic Vrubel (1856-1910), che reca anche le stigmate della maledizione: la quale rende adorabile l’eros omosessuale. Poi ci sono le Sinfonie di Bruckner che danno l’immagine del coitus interruptus… Le “fioriture” della musica di Bellini sono invece un simbolo del piacere gratuito. Le Sinfonie di Skrjabin sono la musica più esplicitamente sensuale mai composta. paolo isotta paolo isotta 3) L’analità: un mistero o un simbolo di suggestioni mercenarie? E’ un mistero. 4) Tolto il dente, tolto il dolore. Con "Flebuccio" De Bortoli che rapporti avete, continueremo a leggerla sul ‘’Corriere della Sera”? Le cose buone che ho ricevute da de Bortoli sopravanzano di tanto quelle cattive, che gli resterò sempre grato per la vita. Adesso egli sta vivendo malissimo il crepuscolo della sua direzione: accettando di restare direttore a scadenza ha fatto un grande errore che nuoce al giornale e a lui medesimo. A giugno, l’ultima volta che ci siamo parlati, io gli dissi: “Guarda che collo stato depressivo nel quale sei piombato tu offendi il Signore. Tu hai avuto tutto – meritamente: ma tutto - : e non puoi cadere in depressione solo perché perdi la direzione del Corriere! Hai solo sessant’anni! Locupletato come sei, puoi dedicare una vita alla lettura e alla scrittura! Beato te! 5 ) Che peso ha la parola in quest’epoca di sussurri accennati o di urla feroci? ferruccio de bortoli ferruccio de bortoli Questa è una domanda tremendamente complessa. Se tu mi chiedi che cos’è il Verbo, o Lògos, io ti rispondo di leggere l’incipit del Vangelo di Giovanni! Ma basta che ti ricordi Platone, il quale dice e dimostra (benché con la sua opera abbia fatto l’esatto opposto) che la parola scritta è povera e di minor ricchezza significativa rispetto alla vita della parola parlata. Sai, io di filosofia sono un ciuccio totale, però credo a chi dice che la filosofia, oggi, è ancora e solo un dialogo con Platone. I progressi delle neuro-scienze, ad esempio, non sono che la conferma del fondamento anche scientifico della dottrina di Platone. 6) Amore e piacere: che confine c’è? VITTORIO FELTRI VITTORIO FELTRI Ahimé, temo che il confine ci sia! E credo che saremmo più sani se l’accettassimo! Chi ha la fortuna e il privilegio di veder coincidere le due cose dovrebbe rendersi conto d’essere un beneficato da Dio…. 7) Qual è la più grande trasgressione possibile per un etero oggi? E per un omosessuale? Io credo che la massima trasgressione possibile – ma per tutti – sia la castità. Intendo: scelta liberamente, non imposta dalle circostanze o dall’età. TEATRO SAN CARLO TEATRO SAN CARLO 8) Cosa sceglierebbe tra una sera a cena con Wagner e una notte di sesso sul proscenio del San Carlo?? A cena con Wagner, naturalmente! 9) Spuntano ovunque baby escort. Lei cosa pensa del sesso con i minorenni? LA SCALA DI MILANO LA SCALA DI MILANO Sappi che io ho avuto per tutta la vita l’immensa fortuna di non esser attratto da minorenni. E’ una sventura l’esserlo: e mi domando se, nel caso io lo fossi stato, avrei avuto forze sufficienti per resistervi. Dico a venti e trent’anni, quando di fronte alla propria eccitazione non si capisce più niente…. IL DEMONE DI VRUBEL IL DEMONE DI VRUBEL 10) E di chi sceglie una trans? Mah! 11) Il Papa apre ai gay, i sindaci registrano le unioni contratte all’estero. Contro i "gays, bovaristi e stronzi” - come ama definirli - è rimasto solo lei. Perché? Non sono rimasto solo io: sono il solo che lo dice. E comunque: sebbene il Sacrificio sia compiuto per voi e per molti (non per tutti come oggi si traduce durante la Messa!), Cristo s’è incarnato per tutti: propter nos homines et propter nostram salutem.