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 2014  ottobre 12 Domenica calendario

I NUMERI CIVICI DI NETTUNO CHE COSTANO UN MILIONE E MEZZO

Piastrelle in ceramica per i numeri civici a Nettuno. Bianche e azzure, i colori del mare. Bellissime, nuovissime, biglietto da visita invidiabile per una cittadina che vuol essere turistica e guarda al futuro con fiducia. Peccato che per montare le artistiche piastrelle il Comune, alle prese con un bilancio pieno di debiti, spenda 1.483.200 euro. A pagare saranno i 48.934 abitanti che, quando se ne sono accorti, hanno scatenato il putiferio.

Danilo Conversi, coordinatore dei Movimenti cittadini, ha fotografato le mattonelle e la «postate» su Facebook. «Queste sono le nuove numerazioni», scrive sul social network di Menlo Park. «Belle però! Sì, belle: 56 euro l’una. E chi le paga? Noi». In alto a sinistra c’è il gonfalone del municipio, quindi è riportata la dicitura «Città di Nettuno» e infine, nell’angolo a destra, il Tricolore d’Italia. I numeri civici sono sono «blu marine» e lo sfondo è bianco. Design perfetto.

«Installare piastrelle simili fa certo una buona immagine ma occorre guardare a ciò che manca davvero - denuncia il consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori - A Nettuno la stazione ferroviaria è nel degrado, i giardini pubblici sono zeppi di immondizia, la piscina comunale è abbandonata da due anni e, sempre da due anni, al posto del parcheggio in piazza Enrico Berlinguer c’è una voragine profonda dieci metri. Però Nettuno tra qualche mese potrà mostrare ai turisti i nuovissimi e lucidissimi numeri civici in ceramica». «Una spesa spropositata per una città dove servirebbe ben altro per risollevarla dall’abbandono in cui è stata lasciata da una giunta «rossa» che tra l’altro vede pure ben quattro assessori dimissionari», incalza Santori, che promette di portare la questione all’attenzione della Corte dei Conti e di denunciare la vicenda alla Procura della Repubblica di Roma. Introvabile, in ufficio e al telefono cellulare, il sindaco piddino Alessio Chiavetta. Dallo staff rispondono però che «la spesa non riguarda soltanto la realizzazione e affissione della numerazione civica ma la riorganizzazione dell’intera toponomastica». A partire dal «censimento di strade, case, negozi, garage e cancelli presenti in ogni via». Pare non venisse fatto da decenni e molti residenti si erano trovati a farsi spedire posta e bollette in via delle Azalee e via dell’Olmo s.n.c. Con il risultato che la corrispondenza non sempre arriva a destinazione. A meno che il postino di turno non conosca a memoria chi vive nel piccolo borgo marinaro a quaranta chilometri da Roma.

Certo è che quel milione e quattrocentomila euro spesi per le mattonelle in ceramica bruciano a molti. Ma da dove arriva il progetto? Da una «determinazione dirigenziale», la numero 135 del 10 maggio 2011, per l’«affidamento del servizio di revisione generale della numerazione civica esterna ed interna del territorio comunale mediante la rilevazione, la fornitura e la posa in opera dei numeri civici». Insomma, cambiare le vecchie piastrelle in travertino con quelle in ceramica e aggiungerne di nuove laddove mancano. Possibile costi tanto? Per il Comune «si è fatto il più possibile per risparmiare». Considerato che «si stimano presuntivamente in 25mila i numeri civici esterni e 13mila quelli interni relativi all’unità immobiliari. La «rivoluzione toponomastica» è stata affidata tramite appalto alla Società Civica Servizi srl, che ha sede a Forlì. «Saranno sicuramente bravissimi ma a Nettuno e nel Lazio non c’era nessuno in grado di farlo?», si chiede Santori che ora si appella all’ex Sottosegretario all’Economia Stefano Fassina, che a Nettuno è di casa, perché «riconduca alla ragione il sindaco compagno di partito». Visto che se i numeri civici sono da rinnovare, «s’hanno da fare pure strade e parcheggi».